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Domenicani a Bergamo - (Domenicani) - Provincia San Domenico in ...

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Messale<br />

Rilegatura <strong>in</strong> velluto rosso<br />

con angolature e cartelle centrali<br />

<strong>in</strong> argento sbalzato raffiguranti<br />

<strong>San</strong> <strong>Domenico</strong> e <strong>San</strong>ta Cater<strong>in</strong>a<br />

Secolo XVIII<br />

41x28<br />

Leggio d’altare<br />

Legno dorato laccato con applicazioni<br />

d’argento<br />

Stefano la notte del 5 dicembre 1550. Sebbene <strong>in</strong>seguito, grazie<br />

alla guida di un fidato contad<strong>in</strong>o <strong>in</strong>viatogli dal conte canonico<br />

Gian Gerolamo Albani che subito era accorso <strong>in</strong> suo aiuto, il<br />

Ghislieri si rifugiò nel castello di Urgnano di proprietà dello<br />

stesso Albani. Questi, valente giurista, già designato consigliere<br />

dell’<strong>in</strong>quisitore Ghislieri, riuscì a metterlo <strong>in</strong> salvo garantendogli<br />

un viaggio sicuro f<strong>in</strong>o a Roma. Divenuto papa, fra Michele ebbe<br />

poi modo di ricompensare l’Albani elevandolo nel 1570 alla<br />

porpora card<strong>in</strong>alizia.<br />

ora, la notizia dell’elezione a papa di fra Michele Ghislieri,<br />

avvenuta il 7 gennaio 1566, aprì alla speranza il cuore dei frati domenicani<br />

di S. Stefano. Senza perdere tempo, l’allora priore fra<br />

Valent<strong>in</strong>o da Ventimiglia, il 26 gennaio, diede mandato all’<strong>in</strong>quisitore<br />

bergamasco fra Agost<strong>in</strong>o Terzi di recarsi dal nuovo papa per<br />

illustrargli la grave situazione nella quale si trovavano da quasi 10<br />

anni i domenicani di <strong>Bergamo</strong>.<br />

La speranza non fu delusa perché il papa, noto per la sua risolutezza,<br />

con tre bolle risolse il problema. Nella prima bolla Decet<br />

Romanum Pontificem del primo giugno 1568 sciolse la comunità di<br />

S. Stefano, ormai ridotta a 8 religiosi, dagli oneri di tanti legati ai<br />

quali non poteva più soddisfare, <strong>in</strong>dulto che rimase f<strong>in</strong>o all’edificazione<br />

del nuovo convento; con la seconda bolla Quemadmodum<br />

sollicitus Pater del 7 febbraio 1571 decretò la soppressione dell’ord<strong>in</strong>e<br />

dei frati Umiliati e con la terza bolla Quomiam per est<strong>in</strong>ctionem<br />

Ord<strong>in</strong>is Fratrum Humiliatorum dell’8 febbraio 1571 trasferì i beni<br />

degli Umiliati ai frati domenicani di <strong>Bergamo</strong> con la prepositura<br />

di S. Bartolomeo, posta entro le mura dei borghi e comprendente<br />

la piccola chiesa, la sede del preposito, il grande orto e le relative<br />

case.<br />

I domenicani, guidati dal priore fra Seraf<strong>in</strong>o da Mart<strong>in</strong>engo,<br />

con una processione solenne, fecero l’<strong>in</strong>gresso nella piccola chiesa<br />

di S. Bartolomeo il 14 agosto del 1571.<br />

Aveva <strong>in</strong>izio così una nuova fase della vita dei domenicani a<br />

<strong>Bergamo</strong>, che nel 1596 <strong>in</strong>iziarono la costruzione del nuovo<br />

convento. L’11 giugno 1613, dall’allora arcivescovo di Milano card.<br />

federico Borromeo, fu posta la prima pietra della più ampia<br />

106<br />

<strong>Domenicani</strong> a <strong>Bergamo</strong>

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