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Domenicani a Bergamo - (Domenicani) - Provincia San Domenico in ...

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Una sagrestia come un Museo<br />

Personalmente mi piace riservare alle sagrestie un’attenzione particolare<br />

e quasi maggiore che ai luoghi di cappelle e navate, già perlustrati<br />

da generazioni di studiosi avvezzi a verificare attribuzioni già date o ad<br />

aggiustare il tiro di nuove assegnazioni artistiche. Negli spazi raccolti<br />

delle sagrestie, come nei depositi delle chiese parrocchiali, spesso male<br />

illum<strong>in</strong>ati e con qualche odore di muffa di troppo, si possono fare<br />

<strong>in</strong>attese e gratificanti scoperte. In questi ambienti si conservano, <strong>in</strong>tatte<br />

e spesso <strong>in</strong>credibilmente complete, le sequenze dei ritratti di parroci e<br />

religiosi che fecero la storia di quel particolare edificio, come anche<br />

qualche quadro sacro che per la sua oscura e non documentata<br />

provenienza, trattandosi quasi sempre di donazioni di privati benefattori,<br />

non ha sollecitato alcuna <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e e che, terreno verg<strong>in</strong>e su cui esercitare<br />

l’occhio, attende di essere esplorato e rivelato.<br />

La sagrestia di <strong>San</strong> Bartolomeo non ha tradito nessuna di queste<br />

aspettative. Arredata con mobili di epoche differenti, come la stragrande<br />

maggioranza delle sagrestie, fa bella mostra di un imponente mobile<br />

sistemato sulla parete settentrionale, formato da due bancali di differenti<br />

dimensioni collegati da mensole con ante e cassetti scanditi da specchiature<br />

<strong>in</strong> radica, opera di severa eleganza realizzata dall’<strong>in</strong>tagliatore Antonio<br />

Manenti nel 1692. Sulla parete est si addossa un più svelto e aggraziato<br />

armadio a due corpi, databile tra il 1740 e il 1760, con funzione di altare,<br />

unito a due confessionali e ornato da <strong>in</strong>tagli floreali sulle paraste, con<br />

un ricco fastigio centrale curvil<strong>in</strong>eo che si conclude <strong>in</strong> un baldacch<strong>in</strong>o a<br />

“lambrecch<strong>in</strong>i”, di aereo gusto barocchetto. Al centro dell’ord<strong>in</strong>e superiore<br />

spiccano una bella scultura a tutto tondo di Cristo Crocefisso, su una<br />

croce dai bracci a term<strong>in</strong>azioni gigliate e parzialmente <strong>in</strong>tarsiati “a<br />

fiamma”, e due figure <strong>in</strong>tagliate a bassorilievo della Verg<strong>in</strong>e a s<strong>in</strong>istra e<br />

di <strong>San</strong> Giovanni a destra <strong>in</strong> atteggiamento di oranti, di un modellato<br />

assai raff<strong>in</strong>ato e sciolto, opere di uno scultore probabilmente più<br />

gravitante nell’area d’<strong>in</strong>fluenza veneta che lombarda.<br />

<strong>Domenicani</strong> a <strong>Bergamo</strong> 21<br />

Pace<br />

Ottone fuso argentato<br />

a forma di edicoletta<br />

con la scena di Cristo morto<br />

e il Padre benedicente nel fastigio<br />

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