Lex Aurea –numero- 38 - Fuoco Sacro
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<strong>Lex</strong> <strong>Aurea</strong> <strong>38</strong> – Libera Rivista di Formazione Esoterica<br />
Sito Web di riferimento www.fuocosacro.com Contatti lexaurea@fuocosacro.com<br />
La Divina Commedia degli<br />
Umani<br />
di Nerio<br />
Riflettendo, il mondo, nella sua natura sempre<br />
incerta ed illusoria, ha soltanto il significato<br />
che uno gli attribuisce in base alle emozioni<br />
che gli suscita. Certo, anche da un punto di<br />
vista esoterico, esiste una concordanza<br />
apparente nelle cosiddette Rivelazioni, ma<br />
questo solo perché il contatto con quel Drago<br />
che è costituito da una sorta di inconscio<br />
collettivo, intrattiene l‟emozione che noi<br />
definiamo o riconosciamo come “senso del<br />
sacro”, essendo ciò indispensabile per pilotare<br />
la costruzione del mito che fa da sfondo a<br />
tutte le idee religiose: il mito dell‟archetipo<br />
del Sé o della totalità dell‟Essere. Suona<br />
junghiano, ma non lo intendiamo proprio in<br />
quel senso.<br />
E‟ soltanto comprendendo e trascendendo<br />
questo nucleo mitico e tutto ciò che vi ruota<br />
attorno che si può pervenire ad un – limitato –<br />
grado di libertà dallo svolgersi della<br />
“Commedia” umana stessa, di cui proprio<br />
detto nucleo è il regista invisibile ed<br />
inafferrabile. E‟infatti manipolando abilmente<br />
la dualità, l‟infinita serie di opposti che ne<br />
deriva, che questo Moloch, questo Drago,<br />
riesce a dare vita ai concetti che fanno da<br />
scenario alla rilucente bolla di sapone di tale<br />
“Commedia”, dove l‟infinito, l‟eternità,<br />
l‟assoluto, sono solo semplici controparti<br />
concettuali, seppur apparentemente divine o<br />
divinizzate, di ciò che è condizionato,<br />
effimero e relativo.<br />
Le strutture di questo inconscio collettivo,<br />
non esattamente, dicevamo, di tipo junghiano,<br />
sono modellate attraverso il movimento<br />
rotante dello swastika, cioè attraverso i<br />
quattro elementi eterici, fuoco, terra, aria,<br />
acqua. Questi vengono poi proiettati nella<br />
dimensione temporale e temperamentale o<br />
umana, che ne rappresentano l‟estensione, in<br />
un contenuto che potremmo quasi definire<br />
ironicamente sadomasochistico, ovvero:<br />
basato sui concetti di superiorità e inferiorità,<br />
che caratterizzano “la materia prima” di<br />
queste polarità.<br />
Le problematiche umane dell‟eternità e del<br />
trascendente si intrecciano quindi con<br />
innocenza e senso di colpa, espiazione e<br />
redenzione, morte e resurrezione, concetti<br />
tipicamente umani-troppo-umani, e che sono<br />
la logica descrizione in termini razionali di<br />
quel contenuto irrazionale, “numinoso” o<br />
sacrale.<br />
All‟interno della cornice razionale, il<br />
significato dell‟esistenza non ha una<br />
soluzione definitiva, ma si limita a descrizioni<br />
provvisorie e soggettive a seconda di quanto<br />
si accetti l‟inganno dei nostri sensi, ovvero<br />
del cervello. Quest‟inganno racchiude tuttavia<br />
anche lo strumento per smascherarlo. Si tratta<br />
della via che gli alchimisti definirono umida e<br />
gli orientali tantrica, che presuppone un<br />
lavoro su di una materia prima che è la sintesi<br />
– personificata – di tutte le categorie di<br />
opposti su cui si fonda la manifestazione:<br />
l‟elemento maschile e quello femminile.<br />
Ricomponendo però l‟originaria unità<br />
androgina si ottiene una “pietra” che<br />
trasforma in oro tutti i metalli. La pietra è<br />
naturalmente il simbolo del corpo fisico<br />
(lapis, lapide) e i metalli delle componenti<br />
sottili del corpo psichico. L‟oro, simbolo di<br />
ciò che è incorruttibile, rivela che lo scopo<br />
dell‟Opera è il corpo di luce o glorioso, il<br />
“sahu” degli antichi Egizi.<br />
La difficoltà dell‟Opera sta nella distruzione<br />
dei condizionamenti che intrappolano l‟essere<br />
umano nella rete sensoriale di quegli opposti<br />
riferimenti, appunto maschio-femmina,<br />
passato-futuro, bene-male, nascita-morte,<br />
sofferenza-gioia, e così via. Qui entra in scena<br />
la Shakti o Sophia, energia primordiale che<br />
costruisce il mondo attraverso la parte più<br />
antica del nostro cervello. Liberata dai vincoli<br />
del Drago dell‟illusione e dell‟ignoranza, essa<br />
crea nell‟Uomo quel corpo di luce capace di<br />
infrangere le barriere razionali di cui si è<br />
detto.<br />
In effetti, tutta quanta la commedia umana<br />
sembra essere stata originariamente messa in<br />
scena da un Androgino Perfetto, un Principio<br />
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