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marzo-aprile 2010 - Fnsi

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Il “Travaso delle idee” è stato<br />

senz’altro il più longevo dei settimanali<br />

italiani umoristico-satirici.<br />

Il primo numero è datato 25<br />

febbraio 1900 ed uscì fino al giugno<br />

del 1944 per ricomparire il 14<br />

giugno 1946 con il sottotitolo “organo<br />

ufficiale delle persone intelligenti”,<br />

probabilmente dettato da<br />

quel clima qualunquista, diffuso<br />

nella società italiana del dopoguerra<br />

e ispirato da Guglielmo<br />

Giannini (il suo settimanale,<br />

L’Uomo Qualunque, esce nel dicembre<br />

del ’44), in polemica con<br />

il proliferare delle testate di partito.<br />

Con alterne fortune, Il Travaso<br />

visse fino al gennaio 1966. Inutile<br />

ogni tentativo di risuscitarlo. Nel<br />

1973, con “Il dito nell’occhio – Il<br />

Travaso” al quale collaboravano<br />

Dario Fo e Pino Zac, e nel triennio<br />

1986-88. Ma non ebbe fortuna. I<br />

tempi erano cambiati, era cambiato<br />

il gusto della gente. La satira<br />

si andava pian piano spalmando<br />

sulla stampa quotidiana e periodica<br />

e, soprattutto, in TV. Prima<br />

timidamente, con le imitazioni<br />

di Alighiero Noschese, poi con le<br />

satire sempre più dure fino a quelle<br />

di Neri Marcoré, dei Guzzanti,<br />

di Crozza di Serena Dandini e Dario<br />

Vergassola.<br />

Il mezzo televisivo e la rete<br />

hanno finito per ammazzare la<br />

stampa satirica un po’ in tutta<br />

Europa, basti pensare al celebre<br />

“Punch” inglese. Praticamente,<br />

sono sopravvissuti solo due settimanali<br />

satirici: “Il vernacoliere”,<br />

con forti connotazioni labroniche,<br />

ed il francese “Le Canard enchaîné<br />

“ .<br />

Racconta Alceste Trionfi, che<br />

fece parte del primo staff del settimanale<br />

che quando un gruppo<br />

di “scapigliati” romani, nel 1900,<br />

decise di dar vita ad un settimanale<br />

satirico-umoristico, la scelta<br />

del titolo cadde sulla testata di cui<br />

fu animatore il Cianchettini, la<br />

macchietta di fine secolo. Il Cianchettini<br />

era uno strano personaggio,<br />

con alcune rotelle fuori posto,<br />

nato a Monte San Giusto, nelle<br />

Marche, nel 1821, e morto a Ro-<br />

’10<br />

maggiogiugno<br />

STORIA AVVENTUROSA DEL PIÙ LONGEVO<br />

SETTIMANALE UMORISTICO ITALIANO<br />

Il TrAvASO ISPIrATO dAl<br />

fIlOSOfO dA mArcIAPIEdE<br />

ma proprio nel ‘900. Gli scapigliati<br />

romani lo avevano definito<br />

un “filosofo da marciapiede”. Insofferente<br />

di ogni disciplina e di<br />

ogni imposizione, aveva girovagato<br />

un po’ per l’Italia. Lo troviamo<br />

a Orvieto, ospite di parenti,<br />

poi a Genova, a Pavia, dove sbarcava<br />

il lunario facendo, come lui<br />

diceva, il “casermiere”, cioè faceva<br />

parte del personale di pulizia<br />

di non so quale caserma. Probabilmente<br />

era un “famiglio” dell’Esercito.<br />

Fu a Pavia che cominciò<br />

a pubblicare la sua testata che<br />

lui stesso – come i giornalisti che<br />

si vedono nel film western – scriveva,<br />

componeva, stampava e<br />

vendeva agli angoli delle strade.<br />

Il titolo esatto del primo numero<br />

(16 agosto 1869) fu: “Il Travaso<br />

d’idee nella mia recipiente testa,<br />

fatto dai corpi animati ed inanimati<br />

– Travaso nell’altrui recipiente<br />

testa”. Già questo era sufficiente<br />

a suscitare ilarità, mentre<br />

il motto “Accidenti ai capezzatori”<br />

creava curiosità. I “capezzatori”,<br />

spiegava il Cianchettini, erano<br />

tutti coloro che mettevano la<br />

“capezza” (cioè la cavezza, la<br />

briglia) al popolo. Una sentenza<br />

vagamente libertaria che richiamò<br />

l’attenzione delle autorità,<br />

sempre pronte a reprimere la diffusione<br />

delle idee socialiste – una<br />

repressione che culminò, 30 anni<br />

dopo, con le cannonate di Bava<br />

Beccaris. Da Pavia, il Cianchettini<br />

si trasferì armi e bagagli a Milano,<br />

dove prese a vendere Il Travaso<br />

da un’edicola di legno che<br />

tutti i giorni montava e smontava,<br />

infine a Roma, dove andò ad<br />

arricchire il ventaglio di macchiette<br />

che animò la scena romana<br />

di fine ‘800 e primo ‘900, come<br />

lo pseudo generale “Mannaggia<br />

la rocca”, il Conte Tacchia, il<br />

Il GIOrNAlISTA | mAGGIO | GIuGNO | <strong>2010</strong> 10<br />

Sor Capanna, per citare i più noti.<br />

Ma a Roma, dove sperava di<br />

trovare finalmente riconoscimenti<br />

e guadagni , il Cianchettini<br />

morì di polmonite e di stenti.<br />

Di un simile personaggio, si finisce<br />

per avere nostalgia. Fu così<br />

che gli scapigliati romani, guidati<br />

da Filiberto Scarpelli, Carlo<br />

Montani, Marchetti, Tolomei e<br />

Yambo, decisero di chiamarlo “Il<br />

Travaso”, in ricordo del Cianchettini,<br />

del quale fu anche realizzato<br />

un busto in gesso che troneggiava<br />

in redazione. Il giornale<br />

venne diretto per lungo tempo da<br />

“Guasta” (Guglielmo Guastaveglia).<br />

Nel periodo fascista direttore<br />

fu Pietro Silvio Rivetta che,<br />

con lo pseudonimo di Toddi, fu<br />

uno dei maggiori esponenti della<br />

letteratura surrealista italiana. Al<br />

settimanale collaborarono alcune<br />

delle migliori firme del tempo come<br />

Gandolin (Luigi Arnaldo<br />

Vassallo), Guido Vieni (Giuseppe<br />

Martellotti), Giulio De Frenzi<br />

(Luigi Federzoni), Caramba e<br />

Yorick (Piercoccoluto Ferrigni),<br />

Manca, De Rosa, Daniele Fontana,<br />

Luigi Bompard. Una delle rubriche<br />

più seguite era quella dedicata<br />

alle “pubbliche proteste”<br />

di Oronzo E. Marginati, pseudonimo<br />

di Luigi Lucatelli. Nel dopoguerra<br />

il periodico fu una vera<br />

e propria fucina di talenti dell’umorismo<br />

e della vignettistica italiana,<br />

ospitando racconti e disegni<br />

di molti artisti di vaglia, come<br />

Attalo, Mameli Barbara,<br />

Giorgio Cavallo, Enrico De Seta,<br />

Luigi De Simoni, Folco, Alberto<br />

Fremura, Giammusso, Gianni<br />

Isidori, Jacovitti, Kremos, Alberto<br />

Mastroianni, Giuliano Nistri,<br />

Umberto Onorato e Furio Scarpelli.<br />

| GIUSEPPE | PRUNAI |

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