marzo-aprile 2010 - Fnsi
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No, non siamo messi bene, come<br />
Paese, come Italia. Le<br />
avete viste in tv le immagini<br />
della demolizione di una (dicasi<br />
una) casa abusiva a Ischia ? E’<br />
scoppiata una rivolta, subito. “Ma<br />
come, qui siamo tutti abusivi, il<br />
piano regolatore lo aspettiamo da<br />
quarant’anni, e voi lasciate senza<br />
tetto quella famiglia, quel poveretto?”.<br />
Difficile dire chi ha ragione e<br />
chi ha torto, di chi la responsabilità<br />
di quella situazione che trova analogie<br />
in tutta la penisola, purtroppo.<br />
La legge deve fare il suo corso e chi<br />
è nel torto deve pagare. Ma quanti<br />
sono nel torto, amministratori compresi,<br />
sindaci e assessori disattenti,<br />
compiacenti, un po’ strabici e “tira<br />
a campà”? Tutti a chiedere regole,<br />
comportamenti civili, norme e sanzioni,<br />
ma poi all’atto pratico il “non<br />
rispetto” sembra essere il verbo.<br />
Freddo inverno, neve e pioggia<br />
fuori e il solito bla bla in tv, Di Pietro,<br />
Bocchino, tutti contro tutti, il<br />
vespone sempre in auge discettante<br />
sull’universo e se non sei d’accordo<br />
con lui ti fa la faccia stupita o torva<br />
secondo gli argomenti. La politica,<br />
le elezioni regionali, i manifesti sei<br />
per sei servono o no? Berlusconi<br />
proclama: “ L’ultima missione ? Tagliare<br />
le tasse . Realizzare uno Stato<br />
meno invadente sarà il mio compito<br />
finale”. Finale? Ben venga. O<br />
non è piuttosto una replica, sempre<br />
un po’ prima delle urne? Sembra la<br />
scena di Totò e Peppino a Milano,<br />
piazza del Duomo. “Noio!?” eccetera.<br />
Quella la vediamo da tanto e volentieri.<br />
Ma le tasse, no! Non ci affliggete,<br />
da destra e da sinistra. E’<br />
puro masochismo, come le donne<br />
che se la torturano (fonte internet),<br />
per farsela più bella la Jolanda (vocabolario<br />
Littizzetto), ma poi (sempre<br />
internet), si mettono una mentina<br />
proprio lì, per rinfrescarsela. Il<br />
profumo della vita!<br />
Ormai il freddo è passato, prati<br />
fioriti ed estate vicina. L’umore (politica<br />
a parte) è migliorato. Facciamoci<br />
coraggio, nonostante il rapporto<br />
Eurispes <strong>2010</strong> sul Bel Paese.<br />
Gli studiosi espongono tutti gli<br />
aspetti del declino , riflettono, spiegano.<br />
Che fare? La ricetta è sempli-<br />
lA cOdA dEl dIAvOlO<br />
DI DEVIL<br />
fArE GlI INdOvINI<br />
NEl PAESE dEl dEclINO<br />
ce: “Non si tratta di fare gli indovini,<br />
ma di capire e governare”. E’<br />
una parola, a scorrere i dati . Ad<br />
esempio, nel 2050 il rapporto pensionati-<br />
lavoratori sarà del 70%<br />
(era 38% nel 2000), ma si parla di<br />
tutti i Paesi Ocse, per l’Italia sarà<br />
più alto. Viviamo (vivremo), di più<br />
(facciamo gli scongiuri), sarà benefico<br />
l’effetto del life-learning, cioè<br />
avremo appreso e fatto tesoro di più<br />
cose durante tutta la vita, tutta la<br />
società godrà del forte aumento delle<br />
scelte familiari, della flessibilità<br />
dell’occupazione (speriamo che gli<br />
esperti abbiano ragione), cambierà<br />
il concetto stesso di vecchiaia. Nascono<br />
“nuovi processi esistenziali” e<br />
“nuove età”, siamo già alla quarta e<br />
ci dobbiamo domandare che cosa è<br />
diventata o sta diventando la terza.<br />
In Italia lavorano circa 25 milioni<br />
di persone, il 10,83% ha tra i 55<br />
e i 64 anni, l’1,4% è over 65. Ma<br />
negli ultimi sei anni mentre il “lavoro<br />
maturo”, 385 mila unità, è aumentato<br />
del 16,71%, il lavoro dei<br />
giovani è diminuito, 900 mila in<br />
meno fra i 25 e i 34 anni, 370 mila<br />
tra i 15 e i 24 anni. Stanno meglio i<br />
vecchietti ? Non sembra. Crescono<br />
anche le difficoltà dei lavoratori senior:<br />
sono espulsi precocemente dal<br />
mondo del lavoro, ne sappiamo<br />
qualcosa anche noi giornalisti, 700<br />
prepensionati espulsi dalla redazioni,<br />
non ancora sessantenni, quindi<br />
giovani , efficienti, ancora in gamba;<br />
ed è pesante in tutte le aziende<br />
la discriminazione degli over 45; e<br />
c’è l’invecchiamento funzionale; e<br />
c’è la marginalizzazione dai processi<br />
formativi e di carriera. Di fatto si<br />
rottamano i più anziani ( o i meno<br />
giovani) secondo il precetto “young<br />
in, old out”, e le misure previden-<br />
Il GIOrNAlISTA | mAGGIO | GIuGNO | <strong>2010</strong> 4<br />
ziali sono adoperate come strumenti<br />
di politica del lavoro. Perché non<br />
valorizzare di più il part-time come<br />
ponte fra lavoro e pensionamento e<br />
non promuovere la “formazione”<br />
fino al termine della vita lavorativa?<br />
Vecchi e giovani nella stessa barca.<br />
Il sociologo francese Louis<br />
Chauvel, parla dei nati dopo gli Anni<br />
60, come dei “baby losers”, dei<br />
perdenti. Scrive: “In quanto a redditi<br />
e stili di vita, non possono più<br />
contare su ciò cui sono stati abituati<br />
dalla propria famiglia di origine,<br />
hanno visto mutare radicalmente la<br />
propria posizione. Sono più scolarizzati<br />
dei loro genitori, ma hanno<br />
un lavoro peggiore e guadagnano<br />
meno”.<br />
Le retribuzioni. Nel 2008 gli stipendi<br />
italiani erano al 23° posto su<br />
30 paesi Ocse, salario medio di<br />
21.374 dollari (14.700 euro). Prima<br />
la Corea del Sud (40 mila dollari),<br />
decimi gli Usa (30,7) e , davanti<br />
a noi anche Germania, Francia<br />
e Spagna. Superiamo soltanto<br />
portoghesi, cechi, turchi, polacchi,<br />
slovacchi, ungheresi e messicani.<br />
L’italiano guadagna il 44% meno<br />
dell’inglese, il 14% meno dello spagnolo.<br />
Abbiamo le retribuzioni medie<br />
fra le più basse dei paesi industrializzati.<br />
Ma nel paese speciale chiamato<br />
Italia milioni di imprese e lavoratori<br />
“indipendenti” si autocertificano<br />
le tasse denunciando cifre irrisorie o<br />
comunque lontane dal vero, la Finanza<br />
ha scoperto nel 2009 ben seimilasettecentoquindici<br />
evasori totali.<br />
Chi saprà mai quanti altri “totali”<br />
o “parziali” abitano nelle nostre<br />
città, nelle nostre strade, magari nel<br />
nostro condominio?