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marzo-aprile 2010 - Fnsi

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si va in pensione, c’è chi<br />

si mette a scrivere un libro, c’è<br />

Qquando<br />

chi invece continua a collaborare<br />

con questa o quella testata e c’è<br />

invece chi cambia vita completamente.<br />

Fa il nonno e basta. Il mio<br />

caso è diverso. Uscito dalla redazione,<br />

in cui ho trascorso una vita (l’Unità)<br />

il lavoro me lo sono portato a<br />

casa. Almeno in parte, dal momento<br />

che in quella redazione facevo anche<br />

dell’altro.<br />

Tutto è nato nelle vacanze del<br />

1992 quando mi venne l’idea di curare<br />

personalmente una sorta di archivio<br />

su tangentopoli che all’epoca<br />

era argomento del giorno e che tale<br />

è rimasto per parecchio tempo. Il<br />

mio obiettivo all’inizio era solo quello<br />

di fornire ai cronisti della giudiziaria<br />

uno strumento che li tenesse<br />

aggiornati e informati su quello di<br />

cui la stampa italiana andava scrivendo.<br />

Pensavo che prima o poi il<br />

mio lavoro si sarebbe esaurito parallelamente<br />

al fenomeno tangentizio.<br />

E invece dopo 18 anni me ne sto ancora<br />

occupando, tutti i giorni.<br />

Confesso che alle volte mi assale<br />

qualche dubbio sulla giustezza di<br />

questa scelta. Mi incoraggiano a<br />

proseguire i pareri di alcuni ( ma<br />

non troppi, per la verità ) compagni<br />

che mi sono sempre vicini , di importanti<br />

colleghi di altre testate ( il<br />

16/2/98 la Repubblica mi dedicò un<br />

intera pagina della cronaca milanese<br />

) e di un paio di professori universitari,<br />

Nicola Tranfaglia e Giorgio<br />

Galli, che nel <strong>marzo</strong> 2002 , presso la<br />

libreria Tikkun di via Montevideo<br />

presentarono, assieme a me, quello<br />

che è ormai diventato il mio archivio.<br />

Attualmente è collocato presso<br />

la sede dell’Archivio del Lavoro, a<br />

Sesto San Giovanni, per la parte<br />

18/2/1992 – 31/8/2002. La parte<br />

che va dall’1/9/2002 ai giorni nostri<br />

si trova, ben ordinato, nel magazzino<br />

dello Spi Cgil ( il sindacato dei<br />

pensionati ) di Monza.<br />

Ma in che consiste l’archivio ?<br />

Semplicemente in decine di migliaia<br />

ritagli di giornali, una vera e propria<br />

montagna, raccolti in buste, una per<br />

giorno, e di giorni dal 18 febbraio<br />

1992 non ne ho saltato uno. Quindi<br />

materiale nè segreto, nè trafugato :<br />

’10<br />

7<br />

maggiogiugno<br />

HO MESSO IN ARCHIVIO VENT’ANNI DI NOTIZIE,<br />

MIGLIAIA DI PERSONE<br />

“TANGENTOPOlI”,<br />

Il cATAlOGO È quESTO<br />

tutta roba pubblicata, pazientemente<br />

raccolta e faticosamente (<br />

nessuno mi ha mai dato una mano<br />

nè offerto una idea su come procedere<br />

per la sua classificazione ) ordinata.<br />

Attualmente sto trasferendo sul<br />

mio pc le note relative al contenuto<br />

di ogni busta ( notizie di reato consumato<br />

in ogni parte dell’Italia e all’estero,<br />

commenti, dichiarazioni,<br />

interviste sulla giustizia, proposte di<br />

legge, udienze, testimonianze, rivelazioni,<br />

dossier vari) . Ormai ho<br />

messo a posto il 1992, il 1993, il<br />

1994, sto lavorando al 1995. Quel<br />

che ho scritto è una sorta di guida<br />

necessaria per consultare, il più velocemente<br />

possibile, quel mare di ritagli.<br />

Ma nello stesso tempo è una<br />

cronaca puntuale di quel che è avvenuto<br />

giorno per giorno, sia pure<br />

per sommi capi.<br />

Perchè l’ho fatto ?<br />

E’ una bella domanda. L’ho fatto<br />

perchè ritengo che su Tangentopoli<br />

e dintorni non si sia riflettuto<br />

abbastanza. Si è parlato molto, ci si<br />

è difesi, si è attaccato, si è polemizzato<br />

: ma - lo ripeto - riflettuto poco,<br />

o quasi niente. Più d’uno, a destra,<br />

al centro e a sinistra, attendono<br />

ancora una risposta. Molti fatti<br />

sono stati dimenticati e con loro il<br />

clima nel quale essi sono stati portati<br />

alla<br />

luce con un ritmo impressionante.<br />

Rinfrescare la memoria, dare loro<br />

il significato giusto è ancora possibile.<br />

Non è mai troppo tardi per<br />

studiare e fare storia in maniera<br />

corretta, uscendo dalla fumosa e<br />

sterile polemica quotidiana.<br />

Io poi sono uno che ritiene che<br />

l’onestà e l’etica siano indispensabili<br />

per la politica, per me<br />

addirittura pregiudiziali. I programmi<br />

e i confronti, anche aspri su<br />

di loro, vengono dopo. Altrimenti,<br />

Il GIOrNAlISTA | mAGGIO | GIuGNO | <strong>2010</strong><br />

volenti o nolenti, si concorre a dare<br />

solide basi all’antipolitica e si finisce<br />

in un baratro nel quale è difficile<br />

immaginare le conseguenze. La politica<br />

è troppo importante, per questo<br />

va salvaguardata da fatti e uomini<br />

miserevoli.<br />

Terzo : l’ho fatto anche per rendere<br />

merito ad una parte della giurisdizione<br />

di avere compiuto per intero<br />

il suo dovere nell’interesse del<br />

Paese e della magistratura stessa,<br />

presa nel suo complesso. La<br />

stessa cosa non si può dire della<br />

politica : essa si è macchiata di fatti<br />

gravi ma chi può dire se ha imparato<br />

la lezione ? Le autocritiche, tanto<br />

in voga qualche tempo fa, oggi<br />

scarseggiano eppure Partito per<br />

Partito, istituzione per istituzione,<br />

una discussione pacata sulle ragioni<br />

del disastro morale ed etico, nel<br />

quale era precipitato, il Paese<br />

avrebbero potuta iniziarla. Niente,<br />

tutto archiviato e in gran parte rimosso.<br />

Ultima annotazione : questa sorta<br />

di libro mastro di Tangentopoli<br />

contiene migliaia di nomi. Ci sono<br />

quelli dei politici famosi, quelli dei<br />

politici di mezza tacca e infine quelli<br />

di sconosciuti, e sono tanti : semplici<br />

cittadini, portaborse di ministri,<br />

sindaci, assessori, imprenditori,<br />

funzionari, preti, docenti e clinici<br />

universitari, ufficiali della guardia<br />

di finanza, militari dell’esercito,<br />

amministratori locali di piccoli centri.<br />

Rappresentano la più eloquente<br />

dimostrazione che in Italia esisteva<br />

nel 1992 un vero e proprio sistema<br />

nel quale spesso ( certamente non<br />

sempre ) bastava avere un poco di<br />

potere per esercitarlo a scopo di corruzione.<br />

I giornali dell’epoca ci dicono<br />

che la tangente era diventata la<br />

norma. In alto e in basso. Certa politica<br />

aveva purtroppo fatto scuola.<br />

| ROMANO | BONIFACCI |

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