marzo-aprile 2010 - Fnsi
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In una recente intervista al “Corriere<br />
della Sera” Claudia Cardinale<br />
osserva con rammarico che<br />
il nuovo cinema italiano nel mondo<br />
non circola. “Un tempo, afferma<br />
l’attrice, si realizzavano tante coproduzioni.<br />
Mi dispiace perchè la<br />
Francia ha un grande rispetto per<br />
l’arte, ma se penso alle iniziative<br />
che organizzano sull’Italia, sono per<br />
registi del passato. Ho parlato con<br />
De Niro, Scorsese e Coppola, mi<br />
hanno detto di essere cresciuti col<br />
cinema italiano, conoscevano tutto,<br />
eravamo il faro. E poi?”<br />
E’ amara la constatazione di<br />
questa nostra grande attrice, forse<br />
derivata anche dall’essere quasi dimenticata<br />
qui in Italia. Lei che ha<br />
reso famoso il cinema italiano nel<br />
mondo con La ragazza con la valigia,<br />
di Valerio Zurlini, il Gattopardo<br />
di Visconti o C’era una volta il West<br />
di Leone. Purtroppo è vero. All’estero<br />
conoscono poco e quasi niente<br />
della cinematografia italiana attuale.<br />
Sono rimasti a Fellini, a Visconti<br />
e al rivalutato Leone, colui che ha<br />
nobilitato il genere “spaghetti western”.<br />
Il nuovo cinema italiano non<br />
“sfonda”, se non in occasioni marginali.<br />
Perchè Baaria, tanto per citare<br />
un prodotto più che meritevole della<br />
nostra cinematografia non ha ottenuto<br />
nemmeno una candidatura agli<br />
Oscar? Eppure qualcosa di buono<br />
sugli schermi è comparso, negli ultimi<br />
tempi, anche con successo di<br />
pubblico. Torno qui a parlare volentieri<br />
di “Io, loro e Lara”, di Verdone.<br />
Mi era sembrato un buon esempio di<br />
nuova commedia all’italiana. Eppure,<br />
come nota ancora dispiaciuta<br />
Claudia Cardinale nella citata intervista,<br />
Carlo Verdone non ha avuto<br />
candidature al prestigioso premio<br />
italiano dei David di Donatello. Forse,<br />
se la giuria dell’accademia fosse<br />
stata meno arcigna all’attore e regista<br />
romano avrebbe potuto dare lo<br />
spazio che merita con questo divertente<br />
ed amaro piccolo ritratto dell’Italia<br />
odierna.<br />
Fortunatamente la stessa giuria<br />
ha annoverato tra i film che concorreranno<br />
il 7 maggio alla premiazione<br />
“La prima cosa bella”, di Paolo<br />
Virzì e “Mine Vaganti” di Ferzan<br />
cINEmA<br />
chE PASSIONE<br />
DI NERI PAOLONI<br />
cOmmEdIA All’ITAlIANA,<br />
rIEccOlA IN GrAN fOrmA<br />
Ozpetek, assieme a Baaria, di Giuseppe<br />
Tornatore e “Vincere” di<br />
Marco Bellocchio. Perchè questi due<br />
“piccoli” film, se non capolavori,<br />
sono comunque un ottimo ritratto<br />
di una società italiana in forte trasformazione,<br />
con i suoi pregi e difetti,<br />
così come lo è il film di Verdone.<br />
Non siamo più, fortunatamente,<br />
ai cinema panettone, dove la volgarità<br />
(anch’essa una caratteristica<br />
dell’Italia d’oggi) la fa da padrone e<br />
purtroppo “vende” ai botteghini.<br />
Ma “La prima cosa bella” è piaciuto<br />
molto e “Mine Vaganti” ha tenuto<br />
testa, nelle sale cinematografiche<br />
italiane, anche alle corazzate americane.<br />
Avrei voluto vedere citato per<br />
il David anche “Questioni di cuore”,<br />
di Francesca Archibugi, ma sono<br />
lieto che tra i migliori attori protagonisti<br />
siano stati indicati sia l’ottimo<br />
Antonio Albanese, sia Kim<br />
Rossi Stuart che non è solo bello.<br />
Per tornare a Claudia Cardinale, se<br />
la cinematografia italiana attuale<br />
non sfonda, all’estero, forse è proprio<br />
in quella che molti definiscono<br />
“nuova commedia all’italiana” la<br />
possibile ripresa del nostro cinema.<br />
Le famiglie di Verdone, Virzì, Ozpetek,<br />
ed anche di Salvatores in<br />
“Happy Family”, sono analizzate<br />
con una perfetta attenzione e un approfondimento<br />
delle loro caratteristiche,<br />
negative e positive. Forse<br />
non saranno ancora esportabili, ma<br />
certo, di fronte a certe insulse commediole<br />
americane che sbarcano<br />
settimanalmente nelle sale nostre<br />
sale cinematografiche, tanto di cappello<br />
agli italiani.<br />
Si veda il bel film di Ozpetek,<br />
questo turco italiano che già ci aveva<br />
dato il gioiello de “Le fate ignoranti”.<br />
Ebbene “Mine Vaganti” fos-<br />
Il GIOrNAlISTA | mAGGIO | GIuGNO | <strong>2010</strong> 12<br />
se stato prodotto negli USA e recitato<br />
da attori americani, sarebbe stato<br />
considerato un capolavoro. E’ non<br />
solo un bel film, ben ambientato in<br />
un Salento splendido e lussureggiante,<br />
ma soprattutto ottimamente<br />
recitato. C’e’ da meravigliarsi per<br />
questo dopo avere dovuto sorbirci<br />
film in cui protagonisti maschi e<br />
femmine sembravano appena usciti<br />
da un cattivo set dell’Isola dei Famosi.<br />
Un applauso particolare alla<br />
bravissima Ilaria Occhini, la nonna<br />
della famiglia dei pastai Cantone,<br />
bellissima figura di una matriarca<br />
che sa comprendere vizi e virtù dei<br />
suoi congiunti, sa scusarli e guidarli.<br />
E che dire della Stefania Sandrelli,<br />
di “La prima cosa bella”. Superba.<br />
Grazie care attrici che non dovete<br />
puntare solo sulla vostra avvenenza,<br />
ma invece sulla vostra bravura. Grazie<br />
anche a Margherita Buy, candidata<br />
al Donatello come migliore attrice<br />
protagonista nel terribile ma<br />
anche bellissimo “Lo spazio bianco”,<br />
ma deliziosa anche in quella<br />
commediola-vacanza di Gabriele<br />
Salvatores, “Happy Family”, divertente<br />
ritratto di due famiglie d’oggi<br />
in una bellissima Milano d’estate,<br />
splendidamente fotografata da Italo<br />
Petriccione. Coraggio, Claudia, forse<br />
sarà proprio la nuova commedia<br />
all’italiana a fare uscire la nostra cinematografia<br />
dalle secche.<br />
FOR EVER<br />
Scrive Giovanni Sartori: “Il<br />
problema non è il pluralismo interno,<br />
ma è la virulenza, slealtà e<br />
scorrettezza con la quale si dispiega”.<br />
Il professore parla dei<br />
partiti o della FNSI?