La Chiesa dei Teatini - Interventi.net
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18 CULTURA<br />
Storia della costruzione<br />
e note architettoniche<br />
Marzia Casagrande<br />
Adelaide volle dare l’incarico del progetto<br />
della costruzione della chiesa al<br />
modenese G. Guarini, monaco dell’ordine<br />
<strong>dei</strong> <strong>Teatini</strong>. Dopo che questi rifiutò,<br />
l’incarico venne dato nel 1962<br />
all’architetto bolognese Agostino<br />
Barelli, a cui la principessa avrebbe<br />
subito detto che non doveva badare a<br />
spese. Quest’ultimo prese a modello<br />
Sant’Andrea della Valle a Roma, costruita<br />
nel 1591 dal Della Porta, che è<br />
precedente di 70 anni. Barelli s’impegnò<br />
assai intensamente a questo<br />
progetto, tant’è che nell’aprile del<br />
1663 venne posta la prima pietra e il<br />
cantiere venne affidato al capomastro<br />
Lorenzo Petri, che venne ingaggiato<br />
insieme ad una numerosa e<br />
qualificata manovalanza dall’Italia.<br />
Nel dicembre dello stesso anno furono<br />
finiti le fondamenta della chiesa e<br />
lo spazio destinato al convento e,<br />
nella primavera successiva, il corpo<br />
longitudinale e i pilastri di un lato.<br />
Nel 1667 Barelli presentava il progetto<br />
esecutivo per gli stucchi, e sappiamo<br />
che ancora che 1672 lavorava sul<br />
progetto della cupola e seguiva personalmente<br />
il cantiere, poi diretto dal<br />
1674 da E. Zuccalli. Per il compleanno<br />
del principe ereditario, nel 1675, la<br />
chiesa fu inaugurata e consacrata<br />
senza che fosse del tutto terminata.<br />
Come Sant’Andrea della Valle, la<br />
pianta longitudinale si interseca con<br />
il massiccio transetto che è leggermente<br />
più profondo delle cappelle<br />
laterali. Lo spazio quadrato, risultante<br />
dell’intersezione del corpo longitudinale<br />
ed il transetto, è sovrastato<br />
dalla cupola ed è ancora di più accentuato<br />
dalla luce che irrompe dalle<br />
finestre laterali e trova qui la sua<br />
Ausgabe Oktober - Dezember 2003<br />
massima esplosione. Il corpo longitudinale<br />
è costituito dalla navata principale<br />
che si prolunga fino a diventare<br />
coro e abside (semicircolare) ed è<br />
caratterizzata da coppie di semicolonne<br />
dell’ordine gigante (corinzio)<br />
che irrompono nella trabeazione orizzontale<br />
e proseguono nella nervatura<br />
trasversale. <strong>La</strong> continuità spaziale è<br />
assicurata dalla trabeazione stessa. Ai<br />
fianchi della navata principale sono le<br />
cappelle voltate, fra loro comunicanti<br />
e arricchite da altari sovrastati da<br />
colonne tortili, dove anche troviamo<br />
bellissime opere di artisti italiani<br />
come le tele di Triva "Le quattro<br />
Sante Vergini” e quella raffigurante la<br />
beata Margherita di Savoia.<br />
I ricchi stucchi di putti, foglie di<br />
acanto, con tutte le figure plastiche<br />
tipicamente barocche e rigorosamente<br />
in bianco caratterizzano l’interno.<br />
Essi furono affidati a diversi artisti<br />
italiani, come G. Brenni, C. B. Moretti<br />
e G. N. Perti e danno un ulteriore contributo<br />
a questo gioco di luci ed<br />
ombre, di elementi orizzontali e verticali,<br />
di pieni e vuoti. Alla facciata<br />
vennero aggiunte poi da Zuccalli le<br />
due torre campanarie – già in altri<br />
esempi come S. Agnese in Piazza<br />
Navona a Roma. <strong>La</strong> facciata venne<br />
terminata nella seconda metà del<br />
Settecento ad opera di Cuvillíes.<br />
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