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I Diari delle Streghe – la fuga – Lisa Jane Smith - Liberi di Leggere

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o, Cassie? Altrimenti potrebbero esserci conseguenze…<br />

spiacevoli. Ciao ciao!».<br />

Ci saranno anche Suzan e Deborah, si <strong>di</strong>sse Cassie<br />

mentre si avvicinava all’abitazione <strong>di</strong> Faye. Non <strong>la</strong>sceranno<br />

che mi uccida. Quel pensiero <strong>la</strong> fece sentire un po’ meglio.<br />

Quando aprì <strong>la</strong> porta, Faye sembrava meno sinistra del<br />

solito. I suoi occhi splendevano <strong>di</strong> malizia e il sorriso era<br />

quasi gioviale.<br />

«Entra, Cassie. Mancavi solo tu», <strong>di</strong>sse.<br />

Mentre percorreva il corridoio che portava al<strong>la</strong> camera<br />

<strong>di</strong> Faye, Cassie sentiva del<strong>la</strong> musica. La stanza era riccamente<br />

ammobiliata, sfarzosa, come il resto del<strong>la</strong> casa. Un<br />

televisore ad alto volume se <strong>la</strong> giocava con un pezzo <strong>di</strong><br />

Madonna sparato a pal<strong>la</strong> da uno stereo da favo<strong>la</strong>. Con tutta<br />

quel<strong>la</strong> tecnologia, le numerose candele infi<strong>la</strong>te nei sostegni<br />

più <strong>di</strong>sparati apparivano fuori luogo.<br />

«Spegnete tutto», or<strong>di</strong>nò Faye. Suzan, imbronciata,<br />

puntò un telecomando contro lo stereo; Deborah tolse<br />

l’au<strong>di</strong>o al televisore. A quanto pareva, Faye aveva perdonato<br />

anche loro.<br />

«Adesso», <strong>di</strong>sse Faye rivolgendo un sorriso felino a<br />

Cassie, «ti spiego tutto. La governante ha <strong>la</strong> giornata libera<br />

e mia madre è a letto, ma<strong>la</strong>ta…».<br />

«Come sempre», <strong>la</strong> interruppe Deborah. Poi <strong>di</strong>sse a<br />

Cassie: «Sua madre trascorre il novantacinque per cento<br />

del suo tempo a letto. La testa».<br />

Faye inarcò le sopracciglia e <strong>di</strong>sse: «Sì, be’, a volte può<br />

essere molto comodo, no? Come oggi, per esempio». Tornò<br />

a guardare Cassie e riprese a par<strong>la</strong>re. «E quin<strong>di</strong> faremo<br />

un bel pizza party. E tu ci darai una mano, ok?».<br />

Cassie si sentiva incre<strong>di</strong>bilmente sollevata. Un pizza<br />

party. Aveva immaginato chissà cosa. «Ok», <strong>di</strong>sse.<br />

«Allora cominciamo. Suzan ti <strong>di</strong>rà cosa fare».<br />

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