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1^ CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI TORINO N. 2/12 ... - LeggiOggi

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Marco PUCCI 15 . Al dicembre del 2007 l’assetto societario della TKAST non prevede alcun<br />

Comitato Esecutivo.<br />

La struttura societaria della holding TKAG e le modalità di suo funzionamento interno sono state<br />

oggetto di ricostruzione nel processo attraverso l’acquisizione di documenti societari, di<br />

testimonianze di vari dirigenti 16 , e di una ct del PM (dei Dott. Paolo Rivella e Rocco Antonio<br />

Pedone 17 ).<br />

La gestione della società TKAG è affidata a due organismi che agiscono di concerto: il Comitato<br />

Esecutivo (“Executive Board") che assume decisioni manageriali quotidiane (e che nel dicembre<br />

2007 è composto da otto membri), ed il Comitato di Sorveglianza ("Supervisory Board") che<br />

controlla e all'occorrenza consiglia il Comitato Esecutivo (e che nel dicembre 2007 è composto da<br />

venticinque membri).<br />

La TKAG ha struttura piramidale e si interessa di vari settori; uno di questi è la produzione di<br />

acciaio inossidabile (stainless) e la relativa subholding capogruppo è la Thyssen Krupp Stainless<br />

(d’ora in poi TKL) con sede a Duisburg in Germania.<br />

Anche la TKL prevede al suo interno il Comitato Esecutivo (Board) che assume decisioni<br />

manageriali.<br />

A sua volta la TKL controlla sei società di produzione dell’acciaio inossidabile (ognuna con propri<br />

stabilimenti) che sono (attraverso un’altra società intermedia: la TK Italia S.p.A.) la italiana<br />

TKAST, la tedesca TK Nirosta (d’ora in poi TKN), la messicana TK Mexinox, la TK Shanghai, la<br />

TK International e la TK VDM 18 .<br />

E’ fatto appurato nel processo, confermato dallo stesso imputato a.d. ESPENHAHN, che la TKAST<br />

aveva piena autonomia decisionale nelle sue scelte operative relative alla produzione e, per quel che<br />

qui interessa, alla sicurezza sul lavoro e progettazione e installazione di misure antinfortunistiche,<br />

autonomia rispetto alla TKL e a maggior ragione rispetto alla TKAG 19 .<br />

Per ciò che attiene, invece all’autonomia finanziaria della TKAST rispetto alla TKL, è stato<br />

appurato che la TKAST poteva decidere investimenti ed effettuare spese fino all’ammontare di 1<br />

milione di euro; per cifre superiori, era necessaria l’autorizzazione preventiva (a livello di piano<br />

triennale o quinquennale) e poi ancora successiva (prima di dare l’avvio concreto all’investimento)<br />

da parte del Comitato Esecutivo (Board) della TKL.<br />

15<br />

Per l'intera compagine del c.d.a v. Bozza di bilancio al 30.9.07 in Fald. 104<br />

16<br />

Fra cui in particolare Mario Rizzi in ud. 31.3.10<br />

17<br />

Fald. 18/A<br />

18<br />

V. testimonianza dirigente TKL Mario Rizzi ud. 31.3.10<br />

19<br />

Infatti si è accertato che, per ciò che attiene alle decisioni industriali legate alla produzione, la holding TKAG non<br />

svolgeva alcun ruolo con riferimento alle sottordinate società collegate produttive, limitando la propria competenza alle<br />

decisioni strategiche che riguardavano l’intero gruppo multinazionale, la gestione degli investimenti finanziari, la<br />

gestione del rischio, la finanza di gruppo, ivi compresi i rapporti con l’azionariato diffuso e la comunità finanziaria.<br />

Peraltro vi è stretta compenetrazione fra le varie società nel senso che alcuni amministratori della capogruppo TKL e<br />

della holding TKAG sono anche amministratori della TKAST.<br />

32

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