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1^ CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI TORINO N. 2/12 ... - LeggiOggi

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I RISULTATI DELL’ISTRUTTORIA<br />

LE CAUSE DEL <strong>DI</strong>SASTRO E DELLE MORTI<br />

1. LA DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA DELL’IMPIANTO DELLA LINEA 5<br />

DELLO STABILIMENTO TORINESE DELLA THYSSENKRUPP <strong>DI</strong> <strong>TORINO</strong> E<br />

IL SUO PROCESSO PRODUTTIVO FISIOLOGICO<br />

Il vasto sito industriale posto a Torino su corso Regina Margherita nei pressi del fiume Dora Riparia<br />

ospita da prima della seconda guerra mondiale un polo siderurgico gestito nel corso del tempo da<br />

varie imprese pubbliche e private 22 .<br />

Nel dicembre 2007 esso è lo stabilimento minore della TKAST.<br />

E' indiscusso che la dirigenza della TKAST era giunta alla decisione di voler dismettere l'impianto<br />

torinese, per concentrare l'intera produzione italiana a Terni e che tale decisione era diventata<br />

definitiva ed era stata formalizzata con invio il 9.7.2007 al Ministero dello Sviluppo Economico del<br />

Documento di presentazione del piano industriale.<br />

Vediamo ora quali sono le lavorazioni che si svolgono al momento dell’incendio nell'impianto<br />

torinese (che occupa nel dicembre 2007 circa 400 dipendenti) 23 : esso effettua solo una parte della<br />

lavorazione dell'intero ciclo produttivo dell'acciaio (e cioè solo la lavorazione a freddo), ricevendo<br />

dallo stabilimento di Terni (questo con 3.000 dipendenti) enormi rotoli di nastri di acciaio (coils,<br />

avvolti in spire separate, per protezione, da nastri di carta) ancora allo stato grezzo (in gergo, nastri<br />

black perché ricoperti di ossido), rotoli che lo stabilimento torinese deve condurre attraverso una<br />

serie di lavorazioni (laminazione a freddo, ricottura e decapaggio) allo spessore e alle<br />

caratteristiche di omogeneità, lucentezza e perfezione commissionati dalla clientela.<br />

A differenza di quello di Torino, lo stabilimento di Terni effettua l'intero ciclo produttivo<br />

dell’acciaio, sia producendo l'acciaio grezzo in nastri (con le lavorazioni a caldo di colaggio e<br />

laminazione a caldo) sia effettuando la stessa lavorazione a freddo successiva fatta a Torino<br />

(lavorazione cui sono destinati circa 500 operai) 24 . Quindi a Terni ci sono delle linee che<br />

effettuano le medesime lavorazioni di quelle di Torino.<br />

Più nel dettaglio, le tre lavorazioni progressive che si svolgono a Torino sono:<br />

1. la laminazione a freddo, cioè il trattamento plastico del nastro di acciaio proveniente da<br />

Terni che viene svolto dal coil, separato dalla carta e fatto transitare più volte fra i cilindri<br />

di un laminatoio modello Sendzimir 62 25 (in grado di esercitare enormi pressioni e trazioni<br />

22<br />

V. ct Rivella/Pedone<br />

23<br />

Sergio GIAR<strong>DI</strong>NIERI dirigente Terni all'ud. 4.6.09<br />

24<br />

Test. del responsabile dell'area a freddo di Terni, Alessandro SEGALA all'ud. 26.5.09, e di Sergio GIAR<strong>DI</strong>NIERI<br />

all'ud. 4.6.09<br />

25<br />

L’altro impianto Sendzimir 54 è nel dicembre 2007 già stato trasferito a Terni. Esistono pure degli impianti minori di<br />

laminazione a freddo detti skinpass<br />

34

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