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Daniela Sacco, Pensiero in azione. Bertolt Brecht ... - Engramma

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<strong>Daniela</strong> <strong>Sacco</strong><br />

Qe 03• <strong>Pensiero</strong> <strong>in</strong> <strong>azione</strong><br />

e il suo commento poetico. L’effetto che ne consegue è una visione assolutamente <strong>in</strong>edita degli<br />

accadimenti <strong>in</strong> corso durante la guerra.<br />

Accade qu<strong>in</strong>di che il montaggio, strumentale alla composizione di tutti questi elementi,<br />

disarticola la percezione abituale dell’evento, o la percezione che passa la cronaca o il dettato<br />

storico e costruisce un nuovo ord<strong>in</strong>e di senso. Interviene cioè una comprensione nuova che<br />

attraverso il montaggio smonta l’ord<strong>in</strong>e spaziale e temporale delle cose che vengono così<br />

sottratte alla loro ‘orig<strong>in</strong>e’, al loro primo contesto di appartenenza, poste <strong>in</strong> una nuova<br />

colloc<strong>azione</strong>, rispetto a un nuovo contesto e così <strong>in</strong>serite <strong>in</strong> un “reticolo di relazioni”, come lo<br />

ha def<strong>in</strong>ito Didi-Huberman, con gli altri elementi <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>trecciano dialetticamente.<br />

<strong>Brecht</strong> legge la polarità spesso già espressa <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>secamente nell’immag<strong>in</strong>e e la rende esplicita o<br />

amplifica nel testo di commento giustapposto alla didascalia. Si potrebbero fare molti esempi:<br />

tra le immag<strong>in</strong>i più cariche di ambiguità tra quelle scelte da <strong>Brecht</strong> certamente è da considerare<br />

quella che compare nel quadro n. 52.<br />

quadro n. 52 / quadro n. 23<br />

Si tratta di una foto apparsa su "Life" che ritrae soldati dormienti all’<strong>in</strong>terno <strong>in</strong> buche scavate<br />

nella terra. La didascalia del giornale descrive "soldati esausti" ("Erschöpfte Soldaten") che<br />

"colgono l’occasione di farsi un sonnell<strong>in</strong>o al sole" ("e<strong>in</strong> kurzes Schläfchen <strong>in</strong> der Sonne zu<br />

machen") all’<strong>in</strong>terno di tane scavate con le loro stesse mani e, noncuranti del fuoco tedesco,<br />

dormono a terra "senza nessun riparo" ("schlafen ungeschützt auf dem Erdboden").<br />

<strong>Brecht</strong> coglie l’evidente risvolto macabro dell’immag<strong>in</strong>e, un aspetto che appare totalmente<br />

ignorato dalla didascalia: le pose più o meno naturali dei soldati, <strong>in</strong>fatti, pur appartenendo a<br />

delle persone dormienti, stimolano immediatamente l’idea della morte. Le tane scavate<br />

somigliano piuttosto a delle fosse e i corpi stesi a terra sembrano dormire un sonno di morte.<br />

L’epigramma <strong>in</strong>fatti parla di tombe, e l’ultimo verso condensa <strong>in</strong> una frase il dest<strong>in</strong>o di morte<br />

dei soldati <strong>in</strong> guerra: "Ma se non dormissero, non sarebbero svegli lo stesso" ("Doch wären sie,<br />

nicht schlafend, auch nicht wach").<br />

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