Daniela Sacco, Pensiero in azione. Bertolt Brecht ... - Engramma
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<strong>Daniela</strong> <strong>Sacco</strong><br />
Qe 03• <strong>Pensiero</strong> <strong>in</strong> <strong>azione</strong><br />
Sellars che non si stanca mai di dichiarare cont<strong>in</strong>uamente il debito che il teatro contemporaneo<br />
dovrebbe riconoscere con la tragedia greca.<br />
Nell’ottica del regista statunitense, il teatro dovrebbe ritrovare la funzione per cui è nato, ossia<br />
come “una delle prime pietre miliari nella storia dell’istituzione della democrazia” che “forniva<br />
ai cittad<strong>in</strong>i l’<strong>in</strong>form<strong>azione</strong> di cui avevano bisogno per votare, facendo loro udire voci che<br />
normalmente non ascoltavano”. E come modello di riferimento per il teatro contemporaneo<br />
assieme al potere visivo del teatro greco Sellars rivendica anche “il potere acustico” e “lo spazio<br />
sonoro, spazio d’ascolto” proprio del teatro antico che era pensato, anche <strong>in</strong> funzione di questo,<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i architettonici. In questo spazio sonoro, <strong>in</strong> questa struttura pubblica che contempla un<br />
posto per ogni cittad<strong>in</strong>o, trovano colloc<strong>azione</strong> le voci che sono ignorate nei centri di potere, <strong>in</strong><br />
questo senso il teatro è il luogo fondante della democrazia. Il proprium del teatro secondo<br />
Sellars è la condivisione dello spazio, e questa peculiarità lo dist<strong>in</strong>gue profondamente dal<br />
c<strong>in</strong>ema; è fondamentale tenere conto di questo aspetto nel momento <strong>in</strong> cui si considera la<br />
trasform<strong>azione</strong> che il teatro ha subito nel Novecento a seguito dell’<strong>in</strong>fluenza dei nuovi media. Il<br />
teatro è sì il luogo della visibilità ma è anche il luogo della condivisione e questo aspetto,<br />
secondo Sellars, ne sancisce anche la priorità; perciò nell’<strong>in</strong>tervista pubblicata <strong>in</strong> questo stesso<br />
volume afferma: “Nel teatro tante persone si riuniscono <strong>in</strong> uno spazio che alla f<strong>in</strong>e della serata<br />
non è né il ‘mio’ spazio né il ‘tuo’ spazio, ma uno spazio condiviso dove si ha un’esperienza<br />
condivisa, dove i conf<strong>in</strong>i sono dissolti. Per il c<strong>in</strong>ema non è così: il film ha il proprio spazio e il<br />
pubblico, a sua volta, ha il suo; è uno spazio mentale perché lo spazio fisico non è lo stesso.<br />
Qu<strong>in</strong>di per me la ragione per cui il teatro ha la priorità è proprio la condivisione” (si veda, <strong>in</strong>fra,<br />
Intervista a Peter Sellars).<br />
La consapevolezza della natura <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>secamente democratica del meccanismo teatrale sembra<br />
essere derivata anche dalla concezione che l’artista ha dell’idea di democrazia nel suo valore<br />
fondante nella cultura americana. Quell’idea di democrazia che proprio rispetto all’antico<br />
modello greco ateniese è stata parte costitutiva del mito di fond<strong>azione</strong> della cultura e della<br />
politica americana; a questo proposito Sellars è molto esplicito:<br />
“L’America è stata fondata con molta consapevolezza su dei pr<strong>in</strong>cipi ateniesi, nel tentativo di<br />
capire la democrazia ateniese, e con altrettanta consapevolezza le strutture del nostro governo si<br />
sono basate sui modelli di Atene, sui testi classici. Non è a caso che <strong>in</strong> America l’ufficio postale<br />
abbia i capitelli cor<strong>in</strong>zi, o la Casa Bianca un’architettura che si rifà alla classicità greca. Queste<br />
cose non sono a caso: ci siamo costruiti nell’immag<strong>in</strong>e di Atene e su quella che era la promessa<br />
della democrazia ateniese. Per me i testi greci sono fondanti del mio paese, non fondanti di un<br />
qualsiasi altro paese: per me hanno un significato personale. E credo che lo abbiano avuto anche<br />
per Jefferson e Frankl<strong>in</strong> che hanno anche dibattuto a lungo su questi temi, cercando di tirarne<br />
fuori un futuro, cosa che non era stata possibile nell’Atene di Pericle, che <strong>in</strong>fatti è collassata” (si<br />
veda, <strong>in</strong>fra, Intervista a Peter Sellars).<br />
Ed è rispetto al costante pericolo del collassare della democrazia o al pericolo della sua crisi, del<br />
suo misconoscimento che Sellars impronta l’<strong>azione</strong> del suo teatro. Si tratta di un’<strong>azione</strong> politica,<br />
ma anche di un’<strong>azione</strong> estetica e culturale, per cui rispetto alla politica <strong>in</strong>tesa <strong>in</strong> senso stretto la<br />
f<strong>in</strong>alità non è quella di ottenere nell’immediato un qualcosa, ad esempio la riforma di una legge,<br />
ma di agire <strong>in</strong> profondità, per mirare a una trasform<strong>azione</strong> che avviene nel tempo, attraverso le<br />
generazioni e con delle conseguenze a lungo term<strong>in</strong>e. E questo, secondo Sellars, è il proprium<br />
della dimensione artistica <strong>in</strong> cui si colloca il teatro.<br />
Anche per questo, per la natura em<strong>in</strong>entemente poietica del teatro, Sellars afferma che il suo<br />
lavoro implica “la cre<strong>azione</strong> di un autentico sistema mitologico, <strong>in</strong> cui risuon<strong>in</strong>o una serie di<br />
immag<strong>in</strong>i, e che permetta a una certa società di parlare a se stessa” (Sellars <strong>in</strong> SHEWEY 1984, p.<br />
24). Si comprende questa afferm<strong>azione</strong> se si considera che nel teatro di Sellars il visivo e<br />
auditivo sono considerati <strong>in</strong>sc<strong>in</strong>dibili e il significato della parola mito è ricondotto all’accezione<br />
del ‘dire gli universali’ coniata da Aristotele a cui di frequente il regista fa riferimento; e il mito<br />
è ugualmente ricondotto anche al significato personale dell’esistenza s<strong>in</strong>gola, e nella vicenda<br />
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