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il chimico italiano - Consiglio Nazionale dei Chimici

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si, e 0,3 tonnellate di rifiuto organico<br />

solido che viene incenerito.<br />

Ciò non di meno, la quantità complessiva<br />

di rifiuti e le emissioni<br />

industriali inquinanti nelle nazioni<br />

dell’emisfero settentrionale continua<br />

a crescere superando la stessa<br />

crescita economica. In Francia uno<br />

sv<strong>il</strong>uppo economico dell’1% genera<br />

comunemente un aumento <strong>dei</strong><br />

rifiuti del 2%. L’Agenzia per la<br />

Protezione Ambientale statunitense<br />

stima che negli Stati Uniti la generazione<br />

<strong>dei</strong> rifiuti pericolosi cresce<br />

ad un tasso annuo del 7,5%.<br />

All’affacciarsi della cosiddetta era<br />

postindustriale stanno emergendo<br />

nuove prospettive. Nel mondo<br />

industrializzato, <strong>il</strong> relativo successo<br />

ottenuto nella riduzione dell’inquinamento<br />

provocato dalle fabbriche<br />

sta attirando l’interesse del<br />

mercato nei confronti del miglioramento<br />

delle caratteristiche<br />

ambientali <strong>dei</strong> prodotti. Il passaggio<br />

dalla produzione di massa alla<br />

produzione di prodotti su misura<br />

su vasta scala, ha fortemente concorso<br />

ad aumentare <strong>il</strong> numero e la<br />

varietà <strong>dei</strong> prodotti ed ha posto<br />

nuove sfide industriali: secondo<br />

un rapporto dell’Organizzazione<br />

per la Cooperazione Economica e<br />

lo Sv<strong>il</strong>uppo (OCSE) “se la presente<br />

tendenza continua, <strong>il</strong> 50% <strong>dei</strong><br />

prodotti che saranno in uso fra 15<br />

anni non esiste ancora”.<br />

Sotto la pressione di una normativa<br />

sempre più stringente, delle<br />

preferenze <strong>dei</strong> consumatori sempre<br />

più “verdi” e di nuovi approcci<br />

manageriali nei confronti delle<br />

responsab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> produttori, le<br />

imprese stanno accorgendosi che<br />

oggi la gestione ambientale dell’impresa<br />

richiede la minimizzazione<br />

<strong>dei</strong> rischi e degli effetti lungo<br />

tutti <strong>il</strong> ciclo di vita del prodotto.<br />

Ciò, a sua volta, conduce all’idea<br />

di un sistema economico ideale<br />

basato sul “riconsumo”, ossia sulla<br />

capacità di usare e riusare in tutto<br />

od in parte i beni prodotti per<br />

parecchie generazioni successive.<br />

Le imprese devono ora lavorare<br />

insieme ai governi per diffondere<br />

nell’intero sistema economico processi<br />

produttivi ambientalmente<br />

efficienti ponendo particolare<br />

attenzione ai bisogni delle piccole<br />

e medie imprese e <strong>dei</strong> paesi in via<br />

di sv<strong>il</strong>uppo. Ciò richiederà significativi<br />

cambiamenti tecnologici,<br />

manageriali ed organizzativi,<br />

OTT/NOV/DIC 2003 • IL CHIMICO ITALIANO<br />

nuovi investimenti e nuove linee<br />

produttive. Parallelamente alle<br />

politiche nazionali che continueranno<br />

a stimolare l’innovazione in<br />

favore della sostenib<strong>il</strong>ità della produzione<br />

industriale, crescerà l’interesse<br />

delle aziende a sv<strong>il</strong>uppare<br />

prodotti e processi più puliti.<br />

4.2 Processi più puliti con la<br />

prevenzione dell’inquinamento<br />

Tutti i processi naturali ed industriali<br />

producono rifiuti. Il rifiuto diventa<br />

inquinante allorché la sua quantità<br />

supera la capacità di smaltimento<br />

dell’ambiente, la quale varia enormemente<br />

in funzione della vasta<br />

gamma di materiali e di processi<br />

usati nonché delle differenze negli<br />

ecosistemi coinvolti.<br />

È ormai noto che per affrontare <strong>il</strong><br />

problema dell’inquinamento si deve<br />

prima cercare <strong>il</strong> mezzo per prevenirlo.<br />

L’obiettivo dovrebbe essere<br />

quello di eliminare <strong>il</strong> problema alla<br />

fonte piuttosto che combatterne i<br />

sintomi attraverso metodi, spesso<br />

costosi, da applicarsi alla fine del<br />

processo, come, per esempio, f<strong>il</strong>tri,<br />

depolveratori, impianti di trattamento<br />

ed inceneritori.<br />

Fin dagli anni ’70 questo tipo di<br />

approccio ha guadagnato terreno<br />

negli ambienti politici e imprenditoriali;<br />

esso viene considerato <strong>il</strong> sistema<br />

più efficace per raggiungere l’efficienza<br />

economica ed ambientale.<br />

Un numero sempre maggiore di<br />

imprese si sta accorgendo che l’inquinamento<br />

da loro prodotto è un<br />

segno di inefficienza e che i rifiuti<br />

corrispondono a materie prime<br />

rimaste invendute perché non<br />

incorporate nel prodotto finale.<br />

L’insieme delle pressioni normative,<br />

le crescenti istanze <strong>dei</strong> cittadini<br />

e la situazione competitiva<br />

sempre più esasperata, stanno<br />

conducendo le imprese ad adottare<br />

la logica della prevenzione. Nei<br />

paesi dell’OCSE, un forte stimolo<br />

deriva dal crescente costo dello<br />

smaltimento <strong>dei</strong> rifiuti: trattare i<br />

rifiuti può costare oggi ad un’impresa<br />

una media di 380 dollari alla<br />

tonnellate, fino a 3.000-10.000<br />

dollari la tonnellata nel caso di<br />

rifiuti tossici o pericolosi. Inoltre i<br />

governi stanno cominciando a<br />

considerare programmi integrati<br />

per costringere gli inquinatori a<br />

rifondere i costi ambientali attraverso<br />

le politiche di presso.<br />

L’esperienza ha dimostrato che le<br />

maggiori barriere alla prevenzione<br />

sono la mancanza di informazioni,<br />

di volontà e di incentivi appropriati.<br />

Sia le grandi che le piccole<br />

imprese possono prevenire la produzione<br />

<strong>dei</strong> rifiuti e l’inquinamento<br />

risparmiando così preziose<br />

materie prime; possono ridurre i<br />

costi di smaltimento <strong>dei</strong> rifiuti,<br />

riducendo la vulnerab<strong>il</strong>ità dell’impresa;<br />

possono migliorare la produttività<br />

e promuovere una più<br />

efficiente allocazione delle risorse.<br />

Molti studi, sia a livello nazionale<br />

che di settore, hanno mostrato<br />

che l’industria possiede grandi<br />

potenzialità per migliorare ulteriormente<br />

la propria efficienze<br />

economica ed ambientale attraverso<br />

la prevenzione.<br />

Considerazioni di tipo ambientale<br />

devono essere perentoriamente<br />

condotte al centro <strong>dei</strong> processi<br />

produttivi, andando ad influenzare<br />

la scelta delle materie prime, le<br />

procedure operative, la tecnologia,<br />

le risorse umane. La prevenzione<br />

implica che l’efficienza<br />

ambientale divenga, al pari della<br />

profittab<strong>il</strong>ità, una funzione critica<br />

che ognuno deve tendere a promuovere<br />

attraverso:<br />

• una buona manutenzione: lo<br />

scopo di una buona manutenzione<br />

è quello di ut<strong>il</strong>izzare i macchinari<br />

ed i sistemi produttivi nella<br />

maniera più efficiente possib<strong>il</strong>e;<br />

• la sostituzione <strong>dei</strong> materiali:<br />

identificare ed eliminare fonti di<br />

inquinamento implica spesso<br />

alcune ristrutturazioni sia da<br />

parte <strong>dei</strong> produttori che <strong>dei</strong> consumatori.<br />

La completa o parziale<br />

messa al bando del piombo,<br />

del mercurio, del DDT e <strong>dei</strong> clorofluorocarburi<br />

(CFC) in diverse<br />

parti del mondo, ha costituito<br />

l’unico modo efficace per risolvere<br />

definitivamente i problemi<br />

che questi composti hanno sempre<br />

causato;<br />

• cambiamenti nei sistemi di produzione:<br />

spesso le imprese sono<br />

in grado di ridurre considerevolmente<br />

le emissioni semplificando<br />

i sistemi di produzione attraverso<br />

una riduzione del numero<br />

di fasi nei processi impiegati.<br />

Scegliere processi a circuito<br />

chiuso, per esempio, può far<br />

risparmiare risorse, oltrechè<br />

abbassare le emissioni nocive,<br />

Anche <strong>il</strong> consumo e l’inquina-<br />

DAL CONGRESSO<br />

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