il chimico italiano - Consiglio Nazionale dei Chimici

a sua volta, l’indagine effettuata per conto della Commissione da uno studio di un
Istituto Viennese poiché si basa su preconcetti non verificabili.
Ma anche la stessa Corte di Giustizia ha sottolineato come la peculiarità delle professioni,
che hanno a che fare con l’interesse generale, giustifica alcune deroghe alla disciplina
della concorrenza.
Ma vieppiù.
Infatti occorre precisare che la protezione apportata alla professione esercitata è anche
funzionale alla tutela di diritti fondamentali dei cittadini come la giustizia e la salute.
Affermare quindi che le professioni in Italia sono soffocate da lacci e lacciuoli e che
quindi occorre liberalizzarle, limitando il presunto potere degli Ordini, al fine di creare
più concorrenza con tariffe al ribasso, non ha trovato l’accordo fra nessuno degli Ordini
professionali.
Contestare a tal proposito poi che tale presunto potere degli Ordini professionali di fissare
tariffe minime da soddisfare porterebbe i prezzi ad una spinta verso l’alto, è ancora
una affermazione non solo non condivisibile ma che non và nella direzione giusta.
I Colleghi sanno bene da quanto tempo i Chimici stanno aspettando l’aggiornamento
delle tariffe ferme ancora al lontano 1986!
Al giorno d’oggi, ove ci è richiesta la qualità massima, le tariffe non sono più non solo
remunerative ma neanche dignitose.
Non possiamo quindi condividere l’interpretazione della Corte e quanto Monti sostiene
da un po’ di tempo a questa parte.
La concorrenza, ed i Colleghi lo sanno benissimo, attiene all’esercizio della stessa professione;
la concorrenza infatti acquista significato se solo si valuta la qualità professionale.
Quanto più alta è la qualità e la professionalità con cui si effettua una perizia, un’analisi
chimica, uno studio, più elevata è la concorrenza nel campo.
Ed è quanto i Chimici sostengono da anni poiché ritengono che sia il miglior modo per
venire incontro alle esigenze degli utenti che si rivolgono ai loro studi ed ai loro
laboratori.
OTT/NOV/DIC 2003 • IL CHIMICO ITALIANO
Antonio Ribezzo
EDITORIALE
9