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il chimico italiano - Consiglio Nazionale dei Chimici

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unico progetto”, ha dichiarato la<br />

Ponratz al Notiziario CORDIS.<br />

Il compito fondamentale della<br />

rete è analizzare le sostanze chimiche<br />

presenti in molti alimenti<br />

d’uso comune e valutarne l’effetto<br />

sulla salute umana mediante<br />

l’impiego di un ampio spettro<br />

d’approcci scientific. L’insieme<br />

delle ricerche della rete sarà condotto<br />

da almeno due partner di<br />

Paesi diversi. Inoltre, la stretta<br />

interazione tra tutti i membri è<br />

vivamente incoraggiata.<br />

Oltre che sulla ricerca di base,<br />

tuttavia, l’accento sarà posto<br />

anche sull’applicazione <strong>dei</strong> relativi<br />

risultati, come spiega la Ponratz:<br />

“Intendiamo offrire suggerimenti<br />

d’ordine pratico sugli alimenti<br />

potenzialmente dannosi e consigli<br />

sulle alternative più sane.<br />

Miriamo, inoltre, ad acquisire<br />

competenza consultive tali da<br />

poter fornire informazioni scientifiche<br />

ai responsab<strong>il</strong>i delle politiche<br />

e ad altri soggetti non esperti del<br />

settore”.<br />

Le attività della rete CSCADE, fra<br />

le quali figura anche la creazione<br />

di un sito internet sul progetto,<br />

saranno ufficialmente inaugurate<br />

agli inizi del 2004. <strong>il</strong> prof. Jan-Ake<br />

Gustafsson, anch’egli del<br />

Karolinska Institute, sottolinea<br />

che: “E’ importante che (<strong>il</strong><br />

Karolinska Insitute) abbia ora<br />

l’opportuinità di dimostrare le<br />

proprie doti in campo amministrativo<br />

e l’importanza del suo ruolo<br />

nella collaborazione per la ricerca<br />

paneuropea su larga scala”.<br />

La piattaforma<br />

tecnologica<br />

europea segna<br />

l’inizio della<br />

nuova fase<br />

verso l’economia<br />

dell’idrogeno<br />

Secondo quanto affermato<br />

dal commissario europeo per<br />

la Ricerca Ph<strong>il</strong>ippe Busquin,<br />

al piattaforma tecnologica<br />

europea per l’idrogeno sarà<br />

creata entro la fine dell’anno<br />

e svolgerà un ruolo chiave nel<br />

promuovere la cooperazione<br />

in Europa e nel resto del<br />

mondo.<br />

OTT/NOV/DIC 2003 • IL CHIMICO ITALIANO<br />

l cuore della piattaforma tec-<br />

Inologica sarà costituito dal<br />

partenariato nel settore dell’idrogeno<br />

e delle celle a combustib<strong>il</strong>e,<br />

i cui piani sono stati presentati in<br />

una comunicazione della CE pubblicata<br />

<strong>il</strong> 10 settembre.<br />

Tale partenariato raggrupperà le<br />

principali parti interessate alla<br />

futura economia dell’idrogeno, le<br />

quali saranno incaricate di preparare<br />

la necessaria agenda strategica<br />

di ricerca. Esso avrà inoltre<br />

l’obiettivo di rafforzare le iniziative<br />

pubblico – private, individuare<br />

<strong>il</strong> quadro politico adeguato e promuovere<br />

la cooperazione internazionale<br />

nel settore.<br />

La realizzazione della piattaforma<br />

è stata raccomandata dal gruppo<br />

ad alto livello sull’idrogeno e le<br />

celle a combustib<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> cui compito<br />

consiste nel favorire la transizione<br />

dell’Europa verso un’economia<br />

dell’idrogeno.<br />

Nel discorso pronunciato durante<br />

una conferenza organizzata a<br />

Grenoble dall’Associazione francese<br />

per l’idrogeno, Busquin ha<br />

affermato che, a seguito dell’adozione<br />

di una visione strategica<br />

comune, l’economia dell’idrogeno<br />

sta entrando in una nuova fase,<br />

durante la quale verranno creati<br />

gli strumenti necessari per trasformare<br />

tale visione in realtà.<br />

“I progetti, le strutture, le reti e le<br />

iniziative in materia d’idrogeno e<br />

di celle a combustib<strong>il</strong>e costituiranno<br />

la base della piattaforma tecnologica”,<br />

ha affermato <strong>il</strong><br />

Commissario, aggiungendo: “Tale<br />

piattaforma permetterà all’Europa<br />

d’avanzare con un fronte unito e<br />

d’esprimersi a una sola voce sulla<br />

scena internazionale”.<br />

Gli Stati Uniti hanno già proposto<br />

la creazione di un partenariato<br />

internazionale per l’economia dell’idrogeno<br />

e Busquin auspica per<br />

l’europa un ruolo di primo piano<br />

nell’ambito di tali iniziative.<br />

Il Commissario, tuttavia, ha sottolineato<br />

che la partecipazione<br />

attiva degli Stati membri fin dall’inizio<br />

sarà fondamentale, affinché<br />

la piattaforma possa generare i<br />

vari progetti nazionali e regionali<br />

che si ritengono necessari.<br />

Busquin ha definito “frammentarie”<br />

le atturali politiche e le attività<br />

di ricerca europee in materia d’idrogeno,<br />

affermando che, in tale<br />

settore, lo Spazio europeo della<br />

ricerca non è ancora completo.<br />

Tuttavia, <strong>il</strong> Commissario ha voluto<br />

concludere su una nota d’ottimi-<br />

smo: “L’Europa possiede le competenze<br />

e le risorse scientifiche, tecniche<br />

e industriali necessarie per<br />

assumere un ruolo guida nel passaggio<br />

all’economiadell’idrogeno”.<br />

Una relazione<br />

irlandese<br />

smentisce<br />

l’affermazioen<br />

che i laureati in<br />

discipline scientificheguadagnino<br />

meno<br />

I laureati in discipline<br />

scientifiche guadagnano<br />

quanto i laureati in altre<br />

materie, come dimostra un<br />

recente studio condotto dal<br />

<strong>Consiglio</strong> Irlandese per la<br />

scienza, la tecnologia e<br />

l’innovazione (ICSTI).<br />

ulla scorta di dati nazionali<br />

Spubblicati tra <strong>il</strong> 1995 e <strong>il</strong> 2000,<br />

una task force sulle scienze fisiche,<br />

commissionata dall’ICSTI, ha<br />

esaminato l’entità degli stipendi,<br />

al fine di verificare se questo<br />

costituiscono un fattore che<br />

potrebbe scoraggiare la sciata di<br />

materie scientifiche a scuola e di<br />

corsi in scienze e ingegneria a<br />

livello universitario. E’ emerso<br />

che, a dispetto di quanto comunemente<br />

ritenuto, lo stipendio iniziale<br />

medio <strong>dei</strong> laureati in materie<br />

scientifiche e ingegneristiche<br />

regge <strong>il</strong> paragone con quello <strong>dei</strong><br />

laureati in altre discipline.<br />

Il dott. Edward Walsh, direttore<br />

della task force, afferma che i<br />

risultati dello studio sono importanti<br />

se si considera che: “Lo stipendio,<br />

anche se valutato dagli<br />

studenti come criterio meno r<strong>il</strong>evante<br />

rispetto all’interesse per la<br />

materia e alle prospettive d’occupazione,<br />

costituisce un parametro<br />

importante nella scelta di una<br />

carriera professionale”. Walsh<br />

ritiene che tali risultati dovrebbero<br />

contribuire a rettificare la non<br />

fondata opinione secondo la quale<br />

la scienza sarebbe una disciplina<br />

poco remunerativa.<br />

Tuttavia, pur individuando nello<br />

stipendio un fattore fondamentale<br />

per la scelta della carriera, gli<br />

autori dello studio ammettono di<br />

NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

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