“Sicilia perla del Mediterraneo”

Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari
“ACI E GALATEA”
alle origini della gente
E’ l’alba, Helios, lucente sfera infuocata, salta veloce dal mare.
Si svegliano anche le ninfe, una di loro, in particolare, scruta ansiosa la spiaggia,
come se aspettasse l’arrivo di qualcuno.
E’ Galatea, figlia di Nereo, divinità marina, lei sarà la protagonista di un amore
appassionato e sfortunato, quello per il giovane Aci, pastore che porta le greggi a
pascolare sulle verdi balze dell’Etna.
Ma come spesso capita, avverte un rombo di passi pesanti che si avvicinano.
, esclama Galatea, cercando di defilarsi le fa eco una
compagna. É la figlia di Nereo: .
Arrivato, Polifemo, cerca di frugare con lo sguardo del suo unico occhio tutto in-
torno, lei sentendosi scoperta
Poliremo la supplica:
, risponde cantilenando Galatea
Galatea si tuffa in acqua. Polifemo scuote il capo e torna ad occuparsi delle sue be-
stie, quando il sole scende oltre il massiccio dell’Etna, Galatea abbandona la spiag-
gia dove è rimasta con le amiche e le sorelle, come lei figlia di Nereo, per avvici-
narsi ai campi. Aci, ama passeggiare qui dopo avere pascolato il suo gregge, Gala-
tea ne è molto innamorata. Anche Aci l’ama con molta passione. Galatea sospira
vedendosi già sposa del giovane. Ma non si nasconde la difficoltà di realizzare
questo sogno. Lei, infatti, è una ninfa e, come tale, appartiene alla corte del dio del
mare Poseidone.
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