“Sicilia perla del Mediterraneo”

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dentro la quale si confondevano i contorni delle cose, come se il mistero le avesse generate. Non era ancora notte profonda, ma la città pareva deserta; le scolte forse sonnec- chiavano nelle torri; e le mura della Kalsa pareva dormissero anche loro. Il porto della Cala era chiuso da pesanti catene di ferro, e le galee riposavano, con un lieve dondolio delle antenne, sul molle letto, al sicuro. Forse in quell’ora il ma- gnifico e potente Ruggero, re di Sicilia, studiava gli astri con i suoi astrologhi arabi, e compilava con Edrisi la sua geografia; egli forse vegliava; ma i cittadini di Pa- lermo, dormivano; gli arabi nella Kalsa dalle quattro porte, gli ebrei della Juzeta, gli Amalfitani presso la porta dei Patitelli, i greci intorno alla loro parrocchia di S.Nicolò, sullo sprone che cingeva il porto; i signori normanni e italiani nella via Marmorea, la plebe nell’Albergheria e in Seralcadi, i soldati nelle Moschee, alla Kalsa. Tutti dormivano, chi non aveva sonno era Messer Gilberto, milite norman- no, al quale era stata affidata la custodia della torre di Baich e della Porta di mare. Avea posto le guardie della saracinesca; si era assicurato che ogni cosa era in ordi- ne, e se ne era andato a letto: ma le guardie che avevano a vegliare, dormivano, ed egli che voleva dormire, vegliava suo malgrado. Sentiva caldo. Aveva un bel vol- tarsi sul letto, i cuscini gli parevano di brace; la volta bassa della stanza l’opprimeva; l’aria chiusa lo soffocava. Allora, si alzò e aperse la finestra; si affac- ciò e guardò il mare ampio, solenne, fresco. Le spume argentine e il mormorio so- ave dei flutti lo chiamavano: egli lo sentiva; gli pareva che dal fondo di quelle acque una voce lo invitasse: -Vieni, o figlio di Normandia, vieni; qui è la frescura, qui è la dolcezza; vieni, ti comporrò un letto di alghe, e ti cullerò nel sonno; vieni!” Abbiamo di qui di seguito riportato l’inizio della bella favola dell’Ondina così come l’ha scritta il Natoli perché vale la pena ascoltare dalla viva voce dell’autore il suggestivo racconto della donna venuta dal mare a fare innamorare il nobile nor- manno. Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari - pag. 34 -
Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari - pag. 35 -
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