“Sicilia perla del Mediterraneo”
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Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari<br />
LA LEGGENDA DI COLAPESCE<br />
Cola era un pescatore siciliano forte e resistente paragonato a una roccia. Si pensa<br />
che sia solo esistito nella fantasia popolare, era forse di Messina e possedeva quali-<br />
tà fisiche eccezionali, era figlio di un pescatore di nome Punta Faro. Altre leggende<br />
dicono che fosse nativo di Siracusa o addirittura di Catania. Venne paragonato ad<br />
un eroe nazionale siciliano e venne soprannominato Pesce Cola, come racconta il<br />
Balzello. Si dice che questo personaggio fosse un anfibio per la capacità di vivere<br />
sia sulla terra che nell’acqua. Il protagonista <strong>del</strong>la leggenda è un ragazzo di nome<br />
Nicola chiamato Cola in siciliano. Egli era appassionato <strong>del</strong> mare e dimostrava<br />
l’amore verso il mare pescando i pesci e ributtandoli in acqua. Suo padre, pescato-<br />
re, era molto arrabbiato di quello che faceva il figlio e sua madre altrettanto; un<br />
giorno arrabbiata più <strong>del</strong> solito, maledisse suo figlio augurandogli di diventare un<br />
pesce ed a Cola subito spuntarono dal corpo pinne, branchie e squame. Diventato<br />
un pesce venne soprannominato Colapesce. Qualche volta risaliva a galla ma poi<br />
si gettava nuovamente in mare: girava e nuotava, si divertiva a giocare con i pesci,<br />
dava consigli ai pescatori sui luoghi dove si poteva navigare senza pericoli. Era<br />
molto bravo tanto che un giorno il re di Sicilia lo volle conoscere per vedere la sua<br />
bravura nel mare. Giunto nel tratto di mare fra Scilla e Cariddi il re gettò un calice<br />
in mare e disse a Calapesce di andarlo a recuperare. Quando questi risalito gli de-<br />
scrisse tutto il paesaggio marino, il re stupito si tolse la corona e la gettò in mare e<br />
gli disse di andarla a riprenderla, quando risalì il re gli chiese cosa avesse visto e<br />
lui rispose che aveva scoperto che la Sicilia poggiava su tre colonne: la prima era<br />
lesionata ma all’apparenza sembrava resistente, la seconda era solida come una<br />
pietra, mentre la terza era corrosa e scricchiolante. E aggiunse che in fondo al mare<br />
c’era un fuoco, sicuramente magico.<br />
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