“Sicilia perla del Mediterraneo”
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SANTA LUCIA, PATRONA DI SIRACUSA<br />
Secondo la tradizione, Lucia, nobile fanciulla siracusana, si sarebbe recata in pelle-<br />
grinaggio a Catania per pregare Sant’Agata che facesse guarire la madre grave-<br />
mente malata. Lì si addormentò ed ebbe la visione di Sant’Agata che la chiamò:<br />
“Sorella vergine di Cristo”. Da qui Santa Lucia capì che quella era la chiamata <strong>del</strong><br />
Signore, distribuì il suo patrimonio ai poveri, comunicò la sua decisione al fidan-<br />
zato e si consacrò a Dio. Il fidanzato, per vendicarsi la denunciò come cristiana<br />
all’arconte Pascasio, la fanciulla fu arrestata e decapitata il 13 dicembre <strong>del</strong> 304<br />
d.C..<br />
Il corpo <strong>del</strong>la Santa è sepolto a Venezia, ma è a Siracusa che compì il miracolo più<br />
conosciuto: nel 1646 quando la città fu colpita da carestia, il popolo la pregò e di lì<br />
a poco alcune navi entrarono in porto piene di grano e legumi scomparendo dopo<br />
aver sbarcato il carico.<br />
Santa Lucia patrona di Siracusa, è la protettrice degli occhi e portatrice di luce per-<br />
ché, secondo quanto scrive Alfonso Vigliega nel suo “Flos Sanctorum”, la Santa si<br />
cavò gli occhi per donarli ad un giovane che dei suoi occhi si era invaghito, il Si-<br />
gnore glieli restituì ancora più belli. Ecco perché è rappresentata con spighe di<br />
grano ed un piattino con i suoi occhi.<br />
Il Mongitore, invece dice che gli occhi le furono cavati da un nobile romano alle<br />
cui voglie la Santa non cedette.<br />
Il Di Leo riporta che la Santa rappresenta la luce perché prima <strong>del</strong>la riforma <strong>del</strong> ca-<br />
lendario gregoriano, avvenuto alla fine <strong>del</strong> cinquecento, il giorno dedicatole coin-<br />
cideva con il solstizio d’inverno, il giorno più breve <strong>del</strong>l’anno, da lì in poi i giorni<br />
riprendono ad allungarsi, le spighe di grano invece le mette in relazione con<br />
l’antico culto di Demetra.<br />
E’ tradizione, in tutta la Sicilia, per il giorno <strong>del</strong>la festa preparare piccoli pani voti-<br />
vi a forma di occhi “l’ucchiuzzi”che si fanno benedire e si regalano ai parenti ed<br />
Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari<br />
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