“Sicilia perla del Mediterraneo”

Scuola Media “Falcone e Borsellino” Lascari
LA LEGGENDA DI RUGGERO
E DEL DUOMO DI CEFALÙ
Sembrerebbe strano dire che da una potenziale disgrazia può nascere uno dei
gioielli architettonici e d’arte che non è esagerato dire debba essere ritenuto patri-
monio dell’umanità.
Infatti così bisognerebbe considerare il Duomo di Cefalù, appunto edificato, dice
la leggenda, come ex voto, del re Ruggero II il normanno, nel 1131.
Il sovrano fu sorpreso da una terribile tempesta proprio al largo della graziosa cit-
tadina.
Nessuno, sia pure esperto nocchiero, poteva governare la nave, eppure il vascello
portava re Ruggero II e tutti temettero per la preziosa vita del grande sovrano.
Gli elementi infuriavano, la nave sembrava dovesse soccombere da un momento
all’altro a quella grande forza distruttiva.
Il re si vide perso. E, come tutti i buoni credenti, in quello che riteneva fosse il suo
ultimo momento, rivolgendosi al Creatore, rimise la propria vita nelle Sue ma-
ni:”Oh Dio, oh mio Dio, salvami, ed io innalzerò un tempio degno della tua mise-
ricordiosa maestà.”
Il Dio ascoltò la preghiera del re: miracolosamente il vento calò e si placò la furia
delle acque.
Nessun ex voto era abbastanza grande per quel grande prodigio e così Ruggero,
poco dopo, fece costruire nel luogo dove era approdato, una splendida chiesa de-
dicandola al Creatore.
Per l’edificazione del tempio vennero chiamati le più esperte maestranze del re-
gno.
I mosaici del Duomo, opera di artigiani bizantini, e il Cristo pantocratore, che si
può ammirare nel catino dell’abside, non sono secondi a nessuna chiesa dell’isola,
semmai uguali a quell’altro gioiello, anch’esso di epoca normanna, che è il Duomo
di Monreale.
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