Dicembre '64 - Ex-Alunni dell'Antonianum
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P. MARCOZZI<br />
ALLA RICERCA<br />
DELLE PRIME<br />
TRACCE SICURE<br />
DELL' UOMO<br />
Si ammette generalmente che l'uso<br />
o la costruzione di oggetti sia esclusivo<br />
dell' Uomo; perciò la presenza di<br />
questi sarebbe segno sicuro che egli è<br />
esistito.<br />
Quando Bouchez de Perthes, nel<br />
1838, rovistando nelle stratificazioni<br />
del Quaternario inferiore nei dintorni<br />
di Abbeville in Francia, ebbe in mano<br />
per la prima volta alcune pietre rozzamente<br />
lavorate, uscì nell' esclamazione,<br />
in verità alquanto enfatica :<br />
«Queste selci, nella loro imperfezione,<br />
non provano meno l'esistenza dell'uomo<br />
che i lavori del Louvres».<br />
L' esistenza di un lavoro intenzionalmente<br />
compiuto è stato considerato<br />
per lungo tempo il criterio di discriminazioni<br />
fra esseri razionali ed<br />
insipienti.<br />
Se non che negli ultimi anni alcuni<br />
Autori hanno attribuito a viventi<br />
che, per diversi rispetti, non possono<br />
considerarsi uomini, l'uso e la lavorazione<br />
di vari oggetti.<br />
Padre Marcozzi mentre parla ai Medici dell' U.N.A.M.S.I. nella Sala Serbelloni a Milano<br />
Il caso più conosciuto e quello delle<br />
Australopithecinae,<br />
MORFOLOGIA DELLE<br />
AUSTRALOPITHECINAE<br />
Questi organisimi - per quanto si<br />
può giudicare dai resti scheletrici conservati<br />
fossili - presentano una morfologia<br />
generale scimmiesca, ma con<br />
alcuni caratteri importanti che le avvicinano<br />
morfologicamente agli Uomini<br />
più che qualsiasi Antropoide vivente<br />
o fossile.<br />
I caratteri che le avvicinano al gruppo<br />
umano sono specialmente : la morfologia<br />
dei denti e la forma del bacino.<br />
Poiché questa è quasi completamente<br />
umana, si ritiene, data la stretta relazione<br />
esistente tra forma del bacino e<br />
modo di incedere, che le Australopithecinae<br />
avessero un incedere eretto o<br />
quasi, alla maniera dell'Uomo, e non<br />
ricurvo come quello degli Antropoidi.<br />
Anche altri caratteri si avvicinano<br />
maggiormente a quelli umani più che<br />
P. Marcozzi tra i membri della Gòrresgeselschaft,<br />
la più rinomata Accademia scientifica tedesca.<br />
i corrispondenti caratteri degli Artropoidi<br />
.attuali.<br />
Tuttavia, quanto alla morfologia<br />
generale, al profilo del cranio nelle varie<br />
direzioni (verticale, frontale, occipitale),<br />
al valore dei diametri cranici,<br />
alla forma delle orbite e delle ossa nasali<br />
e soprattutto, al volume e alla forma<br />
esterna del cervello, sono di tipo<br />
scimmiesco.<br />
I volume del cervello, dedotto dalla<br />
capacità cranica, è noto con sufficiente<br />
approssimazione solo in due<br />
forme : l'Australepithecus afncanus e<br />
il Plesianthropus. Per le altre forme<br />
si danno valori che sembrano calcoliti<br />
mentre in realtà sono soltanto dedotti<br />
dal volume di altre parti del corpo<br />
(per es. della mandibola), i quali<br />
non autorizzano deduzioni di tal genere.<br />
Anche per le due Australopithecinae<br />
sopra accennate si sono dati in<br />
un primo tempo vaioli diversi della<br />
capacità cranica. Ma i calcoli più sicuri,<br />
eseguiti da Wolfang Abel, per<br />
1' Australopithecus africanus, e da<br />
Broom e Robinson, per il Plesianthropus,<br />
dimostrano che sono nettamente<br />
contenuti nei limiti degli Antropoidi<br />
attuali.<br />
L'Australopithecus africanus, secondo<br />
W. Abel, ha una capacità cranica<br />
di 390 cmc nella forma infantile e nell'adulta<br />
avrebbe 450 cmc. Il Plesianthropus<br />
ha capacità cranica nella forma<br />
adulta di 480 cmc. La capacità<br />
cranica nei vari Antropodi attuali oscilla<br />
da 300 cmc (minimo dellOrango)<br />
a 655 cmc (massimo del Gorilla);<br />
nello Scimpanzè, 1' Antropoide che,<br />
per certi aspetti, più si avvicina al Plesianthropus,<br />
la capacità cranica oscilla