N. 5 - Settembre/Ottobre 2006 - cerca - Fiba
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Fusione Intesa<br />
San Paolo,<br />
una scommessa<br />
sulla responsabilità<br />
sociale<br />
di Mario Mocci<br />
Questa operazione, la prima nel settore<br />
per dimensione, ha tutte le caratteristiche<br />
per diventare un modello di ristrutturazione<br />
ispirata ai contenuti del Protocollo<br />
La fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo apre una<br />
nuova fase delle ristrutturazioni bancarie, uno<br />
scenario inedito anche se atteso ed auspicato da<br />
tanti. La novità sta sostanzialmente nelle caratteristiche<br />
dei due istituti che sono forti, ben posizionati sul mercato<br />
e di dimensioni già significative, almeno sul piano<br />
nazionale. Non vi è quindi alcun salvataggio, alcuna debolezza,<br />
ma solo una necessità: diventare insieme ancora<br />
più grandi e più competitivi anche sul piano europeo,<br />
ma soprattutto meno scalabili, meno acquisibìli da<br />
parte di altre grandi banche estere. Quindi non la crisi o<br />
la marginalità sul mercato che favorisce il processo di<br />
aggregazione, cosi come si è verificato più volte nel corso<br />
di questi anni.<br />
Intesa e Sanpaolo sono due tra le tre aziende bancarie<br />
più importanti nel paese e decidono di fondersi creando<br />
così un nuovo istiituto che si collocherà a pieno titolo<br />
tra i grandi competitori europei. La stampa ha riporta-<br />
FOCUS<br />
RISIKO FINANZIARIO<br />
Lavoro Bancario e Assicurativo - settembre/ottobre <strong>2006</strong><br />
11<br />
Mario Mocci, segr. nazionale <strong>Fiba</strong> Cisl<br />
to la notizia con notevole enfasi e l’operazione è stata<br />
salutata dalle diverse forze del paese come positiva risposta<br />
alla necessità di avere istituti bancari grandi e<br />
forti, capaci di competere con mezzi adeguati sul mercato<br />
globale.<br />
Ovviamente al grande entusiasmo di alcuni si affianca la<br />
naturale preoccupazione di altri, dei lavoratori in particolare,<br />
soprattutto di quelli che di ristrutturazioni ne<br />
hanno vissuto altre unite alle inevitabili ricadute, per<br />
quanto attenuate attraverso accordi sindacali.<br />
Tale operazione si colloca in una fase successiva ad uno<br />
dei momenti più alti delle relazioni industriali nel settore:<br />
la sottoscrizione del “Protocollo sullo sviluppo sostenibile<br />
e compatibile del sistema bancario” che ha individuato<br />
congiuntamente alle imprese una “nostra” strada sociale<br />
per lo sviluppo del settore. Non è stata un’operazione da<br />
poco e si deve riconoscere anche all’Associazione bancaria<br />
italiana di aver colto il senso della scelta di indirizzare