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N. 5 - Settembre/Ottobre 2006 - cerca - Fiba

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le prospettive del settore secondo<br />

criteri di responsabilità sociale.<br />

Tutto questo è particolarmente rilevante<br />

in quanto questa operazione<br />

di fusione, la prima nel settore per<br />

dimensione, ha tutte le caratteristiche<br />

per diventare un modello concreto<br />

di ristrutturazione ispirata ai<br />

contenuti del Protocollo.<br />

In tal senso la cosa più importante è<br />

quella di creare valore, ma per tutti i<br />

soggetti interessati. Ovviamente per<br />

gli azionisti sono i mercati a confermarci<br />

a chiare lettere che il valore si<br />

crea e su questo non c’è bisogno di<br />

grandi analisi. Per le comunità locali<br />

diventa fondamentale adottare un<br />

modello di banca che si adatti flessibilmente<br />

alle esigenze e caratteristiche<br />

dei diversi mercati territoriali; il<br />

San Paolo adotta un modello che<br />

sembra ben rispondente a questo<br />

scopo e per questo, con ogni probabilità,<br />

verrà adottato nella nuova<br />

azienda post fusione.<br />

FOCUS<br />

“<br />

Il sindacato potrà,<br />

peraltro, gestire<br />

il confronto sulla<br />

ristrutturazione<br />

con un’unità sindacale<br />

allargata che coinvolge<br />

otto organizzazioni.<br />

Una condizione nuova...<br />

”<br />

Siamo per la quarta volta Campioni<br />

del mondo. Praticando un calcio operaio,<br />

panesalamesco: il nostro modello<br />

vincente rimane il classico “catenaccio”.<br />

In economia ci aveva provato pure<br />

Fazio, ma senza successo: bisognava<br />

essere dei … Draghi per riuscire<br />

nell’impresa di mantenere l’impresa<br />

tricolore. Per fortuna c’è stata Intesa,<br />

lassù, con San Paolo. E mentre le stelle<br />

europee stavano a guardare, e il<br />

D.G. Modiano giocava a … carte a<br />

Capri, nasceva la prima Banca europea<br />

di matrice italiana. Gioiva il Passera<br />

solitario, finalmente in compagnia,<br />

mentre i vertici celesti dell’Istituto<br />

piemontese esclamavano:“Meglio<br />

Bazoli che male accompagnati”. Calando<br />

inatteso l’asso, nasceva l’asse<br />

Milano-Torino e le leggi razziali a tutela<br />

della purezza della moneta. Dopo<br />

il decreto anti-Cina a difesa del<br />

pomodoro e del concentrato italiano,<br />

si attende ora un provvedimento legislativo<br />

per favorire le … concentrazioni<br />

doc: si chiamerà, secondo indiscrezioni,<br />

Decreto Salza.<br />

La libera concorrenza non esiste, è un<br />

fantasma. In fin dei conti è meglio un<br />

oligopolio made in Italy oggi che uno<br />

straniero domani. Le due banche hanno<br />

pensato a un modello di governance<br />

alla tedesca, che garantisca ad entrambe<br />

responsabilità decisionale. Occorrerà<br />

però completare l’opera: promuovere<br />

la partecipazione dei rappresentanti<br />

dei lavoratori nei consigli<br />

di gestione e supervisione. Insomma:<br />

meglio Berlino che la berlina!<br />

Domenico Iodice<br />

Lavoro Bancario e Assicurativo - settembre/ottobre <strong>2006</strong><br />

12<br />

Un capitolo particolare lo meritano i<br />

dipendenti. Sono loro che più di<br />

chiunque altro portatore d’interesse<br />

seguono, nel bene e nel male, le<br />

sorti della loro azienda nel tempo<br />

ed alla stessa sono legati equilibri di<br />

vita e non solo di lavoro. Ecco perché<br />

la socialità delle scelte fa la differenza.<br />

Non si tratta solo di un<br />

punto in più di redditività del capitale<br />

investito dagli azionisti, ne della<br />

capacità ed il successo dell’attuale<br />

management, si tratta delle condizioni<br />

di vita di tanti dipendenti che<br />

vorrebbero che il valore venisse<br />

creato anche per loro.<br />

Da questo si deve partire, dal creare<br />

valore per tutti, in termini positivi,<br />

con la logica del fare di più, percorrendo<br />

la strada forse più difficile,<br />

forse più lunga ma quella di maggior<br />

beneficio sociale. I primi segnali<br />

che vengono dalla dirigenza<br />

vanno in direzione positiva.<br />

Ovviamente è troppo presto per poter<br />

fare delle valutazioni compiute<br />

sul progetto. In assenza del piano<br />

industriale, che sarà disponibile nelle<br />

prossime settimane, è possibile<br />

solo fare delle prime considerazioni<br />

avendo nel “Protocollo”le linee guida<br />

di riferimento.<br />

Il sindacato potrà, peraltro, gestire il<br />

confronto sulla ristrutturazione con<br />

un’unità sindacale allargata che coinvolge<br />

otto organizzazioni. Una condizione<br />

nuova, ed inedita anche negli<br />

altri settori, che può favorire una<br />

proficua e responsabile attività negoziale<br />

per pervenire ad accordi adeguati<br />

al contesto nel quale si opera.<br />

I dipendenti conoscono la storia<br />

della propria azienda, ricordano le<br />

diverse ristrutturazioni pregresse<br />

nelle quali gli erano richiesti sacrifici<br />

affinche la propria azienda in difficoltà<br />

trovasse un nuovo equilibrio.<br />

Ora tutti guardano con attenzione<br />

come si fa a ristrutturare due aziende<br />

che vanno molto bene, forti ed<br />

attente a creare un adeguato valore<br />

aggiunto per tutti.

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