N. 5 - Settembre/Ottobre 2006 - cerca - Fiba
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tute anche ultimamente dal presidente<br />
dell’istituto transalpino, sull’obiettivo<br />
di consolidamento sul<br />
territorio europeo e in special modo<br />
su quello italiano, della banca<br />
francese.<br />
Rispetto all’operazione, gestita con<br />
molta discrezione, dai due banchieri<br />
degli Istituti, non possiamo<br />
che constatare la grande lungimiranza,<br />
anche se la cosa che più ci<br />
interessa e che sicuramente ci vedrà<br />
attori e protagonisti riguarda<br />
una delle parti delle ventisette pagine<br />
del disclaimer presentato il 26<br />
Agosto <strong>2006</strong>. Nello specifico approfondire,<br />
con più dovizia di particolari,<br />
l’enunciazione di sinergie<br />
per 1,3 miliardi entro il 2009, con<br />
riduzione del 75% di costi, attuati<br />
con l’unificazione dei sistemi informatici,<br />
back office, strutture centrali,<br />
fabbriche prodotti, spese amministrative,<br />
acquisti e rinegoziazione<br />
dei contratti, nonché la parte<br />
che riguarda la dismissione del<br />
10% delle Filiali del territorio nazionale,<br />
tenendo ben presente che,<br />
oltre alle enunciazioni preliminari<br />
che sembrano in maniera macro<br />
(con un’Italia divisa per territori<br />
nord –sud. Centro e isole) non evidenziare<br />
problemi di antitrust sulla<br />
predominanza della nuova banca,<br />
ma nel particolare scoprire che esiste<br />
una forte concentrazione di Filiali<br />
al Nord del paese (63% su 6100<br />
Filiali) e ben 103 piazze con una<br />
raccolta tra il 40 e il 45% del totale,<br />
è necessario e indispensabile per<br />
fare il nostro lavoro. Avere un piano<br />
dettagliato, anche condivisibile,<br />
della Banca dei territori e un chiarimento<br />
sulla scelta del marchio predominante<br />
su alcune zone del paese,<br />
aiuterebbe tutti ad affrontare e<br />
a tranquillizzare il personale su<br />
un’operazione, che come dichiarato<br />
precedentemente, sembra di<br />
grande lungimiranza.<br />
Riteniamo che le nostre richieste,<br />
che sicuramente sono da inserire<br />
FOCUS<br />
nelle dichiarazioni fatte dalle due<br />
banche che, in varie occasioni e alla<br />
presenza di tutti gli interlocutori<br />
coinvolti politici e non, hanno<br />
espresso la volontà di rafforzare sia<br />
sul piano occupazionale che su<br />
quello prettamente finanziario la<br />
presenza su tutti i territori, possano<br />
avere risposte certe e tranquillizzanti,<br />
subito dopo la presentazione<br />
del piano industriale. Non è sfuggito<br />
all’occhio attento di molti il capitolo<br />
che parla di un considerevole<br />
piano d’investimento in innovazione<br />
e capitale umano.<br />
Il sindacato è pronto ad affrontare<br />
questa nuova sfida, tenendo in debito<br />
conto che l’operazione dovrà<br />
portare valore aggiunto a tutti i<br />
soggetti interessati, come previsto<br />
dagli accordi<br />
sottoscritti in Abi<br />
(azionisti, dipendenti<br />
e clienti)<br />
e non ha, al<br />
momento, nessun<br />
dubbio che<br />
questo possa accadere.<br />
È chiaro<br />
che la <strong>Fiba</strong> farà<br />
la sua parte, nel<br />
rispetto dei ruoli,<br />
ma principalmente<br />
nel rispetto<br />
e nella ferma<br />
considerazione<br />
che il compito di<br />
un sindacato è<br />
principalmente<br />
quello di difendere<br />
il lavoratore,l’occupazione<br />
e di distribuire<br />
la ricchezza a<br />
tutti i partecipanti<br />
alla creazione<br />
della stessa,<br />
controllando<br />
dentro il comitato<br />
di controllo<br />
che questo avvenga.<br />
Lavoro Bancario e Assicurativo - settembre/ottobre <strong>2006</strong><br />
14<br />
La sfida è interessante e lo è molto<br />
di più per un sindacato unito e<br />
aziendale come quello della <strong>Fiba</strong> di<br />
Intesa e di Sanpaolo Imi. A tutti i livelli<br />
pari dignità nei propri ruoli, ricordando,<br />
che l’azienda è dei lavoratori,<br />
degli azionisti e dei clienti e<br />
tra gli azionisti ci sono molti lavoratori,<br />
in special modo in un’azienda<br />
dove circa il 59% del capitale è flottante.<br />
La <strong>Fiba</strong> aziendale ritiene che un<br />
istituto che dichiara 7 miliardi di<br />
euro di utili nel 2009 e free capital<br />
per 9 miliardi di euro, potrà affrontare,<br />
unitamente ad un forte sindacato<br />
aziendale, le sfide del domani,<br />
senza errori e scontri che non gioverebbero<br />
a nessuna delle parti in<br />
causa.