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N. 5 - Settembre/Ottobre 2006 - cerca - Fiba

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Sappiamo da sempre come tra i maggiori<br />

ostacoli che le donne incontrano<br />

nella rimozione del “tetto di cristallo”<br />

ci siano proprio gli ostacoli interiori, la<br />

cultura, l’educazione, le aspettative di<br />

chi ci è intorno, arrivando anche a<br />

sottovalutare quelle che sono le nostre<br />

aspettative.<br />

Uno dei motivi, se continuiamo ad<br />

usare questa metafora, è quello che lo<br />

“sfondamento” ha purtroppo un’inevitabile<br />

conseguenza: “schegge di vetro<br />

incontrollate che potrebbero ferire<br />

loro stesse e le persone che sono loro<br />

intorno.<br />

Perciò abbiamo pensato di cominciare<br />

da questo numero ad accogliere testimonianze<br />

di donne del nostro settore<br />

che sono riuscite a ricoprire ruoli di dirigenza.<br />

Chiediamo loro se sono riuscite a realizzare<br />

quella giusta conciliazione che<br />

permetta loro di vivere da “donna” la<br />

condizione lavorativa.<br />

Chiediamo loro se e quando hanno dovuto<br />

scegliere tra lavoro e famiglia, o<br />

meglio tra le loro aspettative di lavoratrici<br />

o quelle di donna.<br />

Siamo certe che leggere il loro racconto,<br />

conoscerle meglio attraverso alcune<br />

loro emozioni sarà utile leva a quel<br />

cambiamento organizzativo e non più<br />

solo culturale, necessario ad accogliere<br />

il nuovo che avanza.<br />

Perché la conciliazione dei ruoli di<br />

una donna non sia più una solitaria<br />

battaglia quotidiana.<br />

Perché è vero che sfondare il “tetto di<br />

cristallo” si può.<br />

Ma farlo da sole, senza rete di supporto,<br />

senza il contenimento emotivo<br />

ed il sostegno di quelle che ce l’hanno<br />

fatta, può essere davvero devastante<br />

per le Organizzazioni e la società.<br />

Con il serio rischio di ferire chi ci sta<br />

più a cuore: noi stesse e i nostri compagni<br />

di viaggio<br />

Giusi Esposito<br />

DONNE<br />

LA STORIA<br />

Giovane,<br />

donna<br />

e dirigente.<br />

Una perla rara...<br />

Non si fa assorbire esclusivamente<br />

dal lavoro, nessuna ansia, molto equilibrio<br />

Ti accoglie con un sorriso<br />

nel suo ufficio, un tailleur<br />

blu illuminato da un foulard<br />

arancione: Anna Roscio, responsabile<br />

della Funzione Modello<br />

di Servizio e Assistenza Rete ha<br />

40 anni, una laurea a pieni voti in<br />

Economia e Commercio, un Master<br />

in Amministrazione Aziendale<br />

ed una rapida carriera in Sanpaolo<br />

che l’ha portata alla promozione a dirigente a soli 36 anni.<br />

Single, ma non per una scelta precisa, racconta il suo vivere quotidiano<br />

in azienda con serenità. Le ore di lavoro sono necessariamente<br />

lunghe, ma vissute in un ambiente che, nonostante una percentuale<br />

maschile molto alta non è ostile, ma accogliente, quasi protettivo.<br />

Il tempo libero è dedicato a sé, alla famiglia, ai genitori, alla sorella,<br />

al fratello e soprattutto al nipote, di cui ha la foto sulla scrivania.<br />

Le necessità di lavoro la portano a viaggiare molto ma è forte l’esigenza<br />

di rientrare a casa appena possibile, in un ambiente accogliente<br />

e avvolgente.<br />

Quello che ti colpisce soprattutto, oltre all’aspetto fisico, è la voce,<br />

che trasmette la tranquillità e la serenità della persona equilibrata,<br />

che sa vivere bene con sé stessa e con gli altri.<br />

Insomma, la figlia che tutte le madri sarebbero orgogliose di avere.<br />

Lavoro Bancario e Assicurativo - settembre/ottobre <strong>2006</strong><br />

24<br />

di Nadia Vittone

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