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N. 5 - Settembre/Ottobre 2006 - cerca - Fiba

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Banca Intesa - San Paolo:<br />

una fusione che anima<br />

il mercato e la passione<br />

dei sindacalisti<br />

di Pietro Mariani<br />

La prossima sarà una intensa stagione di lavoro.<br />

Si dovranno affrontare e risolvere numerose questioni<br />

I“rumors” dello scorso mese di agosto di movimenti<br />

nel mondo bancario e di una possibile fusione, che<br />

hanno indotto la Consob a chiedere ai Consigli di<br />

amministrazione dei Gruppi Bancari Intesa e Sanpaolo<br />

di fornire precise informazioni per evitare turbative di<br />

mercato, alla fine sono risultati fondati.<br />

I mercati, la stampa, la politica, i sindacati, le associazioni<br />

di azionisti e quelle dei consumatori tutti hanno espresso<br />

la loro posizione valutando, in sintesi, positivamente la<br />

costituzione di un grande gruppo bancario tutto italiano<br />

o, meglio, come affermato nell’incontro ufficiale con le<br />

segreterie nazionali dagli amministratori delegati Passera<br />

e Iozo “una banca europea con sede in Italia”.<br />

Che nel settore si riaprissero le danze tutti l’aspettavano,<br />

soprattutto dopo l’avvento del nuovo corso imposto<br />

dal governatore Draghi al ruolo della Banca d’Italia<br />

e dopo lo stizzito rifiuto (acquisto via Londra di oltre<br />

2% del flottante Intesa) alle “nozze” proposte da Bazoli,<br />

presidente del Gruppo Intesa, da parte di Matteo Arpe,<br />

amministratore delegato di Capitalia nel momento<br />

del “congelamento” dalla presidenza del Gruppo di<br />

Cesare Geronzi.<br />

Subito si sono levate attenzioni alle ricadute negative<br />

sull’occupazione che tale fusione avrebbe generato.<br />

FOCUS<br />

RISIKO FINANZIARIO<br />

Lavoro Bancario e Assicurativo - settembre/ottobre <strong>2006</strong><br />

9<br />

Pietro Mariani, segr. naz.<br />

<strong>Fiba</strong> Cisl settore credito<br />

Un coro quantomeno discutibile: come è possibile immaginare<br />

che un’operazione finanziaria che crea valore<br />

genera, nel contempo, tensione occupazionale?<br />

Eppure ciò è accaduto.<br />

Indubbiamente tale evento è nelle cose, ma prima della<br />

presentazione ufficiale del piano industriale l’impegno<br />

del sindacato dovrebbe essere indirizzato soprattutto alla<br />

ri<strong>cerca</strong> di soluzioni adeguate per la gestione delle ricadute<br />

organizzative e di vivibilità aziendale.<br />

Attenzione occorre porla anche al modello di governance<br />

duale – mutuato dal sistema societario tedesco – avendo<br />

come obiettivo la ri<strong>cerca</strong> di una possibile soluzione negoziata<br />

che concretizzi un modello di “democrazia economica”<br />

attraverso la partecipazione di una rappresentanza dei<br />

lavoratori dipendenti, reali portatori d’interesse, nei centri<br />

decisionali dell’impresa che si va costituendo.<br />

Attenzione va altresì posta alla convergenza di due modelli<br />

operativi di fare la banca: modello divisionale e<br />

quello di banca del territorio.<br />

Su tali impostazioni i due Gruppi, singolarmente, negli<br />

ultimi dieci anni di crescita dimensionale di strada ne<br />

hanno fatta e, pertanto, sarà interessante verificare quale<br />

assetto verrà alla fine scelto. Sicuramente un’impostazione<br />

che valorizzi il meglio dei due modelli è la miglio-

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