«Il verBo SI FeCe CArNe...» Da quel momento tutto è ... - Webdiocesi
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4<br />
caloroso applauso con cui lo<br />
hanno salutato i fedeli presenti<br />
alla celebrazione quando si <strong>è</strong><br />
congedato da Pagnacco esprimeva<br />
due egualmente forti emozioni:<br />
da un lato la partecipazione<br />
della Comunità alla<br />
pena di un uomo lontano dalla<br />
propria terra e dai propri affetti<br />
in un <strong>momento</strong> particolare come<br />
il Natale e, dall’altro, la pena di<br />
una Comunità ancora ferita per<br />
la partenza di don Bettuzzi e disposta<br />
ad aggrapparsi anche ad<br />
un sacerdote “di passaggio”.<br />
Don Maurizio Michelutti, venuto<br />
fra noi a pochi giorni dall’aver lasciato<br />
la parrocchia di Villa Santina<br />
per assumere il delicato<br />
incarico di segretario dell’arcivescovo.<br />
Immaginiamo il suo stato<br />
d’animo in quei giorni, la fatica di<br />
inserirsi nel nuovo incarico diocesano<br />
e di adattarsi ai ritmi di<br />
una vita diversa da <strong>quel</strong>la cui era<br />
abituato. Eppure, non ha mai esitato<br />
a rinunciare a parte del<br />
tempo libero che cercava di ritagliarsi<br />
per completare gli studi<br />
universitari, pur di venire incontro<br />
alle nostre impreviste necessità,<br />
supportare i nostri<br />
animatori, visitare i ragazzi dei<br />
campi scuola…<br />
Sempre con la massima delicatezza,<br />
con l’atteggiamento di un<br />
fratello venuto per fare un tratto<br />
di strada con noi, attento ad informarsi<br />
su “come siamo soliti<br />
fare” per non modificare le nostre<br />
abitudini.<br />
E poi, don Giuseppe Peressotti<br />
già direttore spirituale in Seminario,<br />
don Francesco Rossi degli<br />
Stimmatini di Gemona, i Padri<br />
Saveriani e così via.<br />
Questo periodo di transizione <strong>è</strong><br />
stato un <strong>momento</strong> di prova sì, ma<br />
anche di grazia particolare, abbiamo<br />
detto al nostro Arcivescovo<br />
incontrandolo nella sua<br />
visita alla forania. È stato un<br />
tempo che oltre alla disponibilità<br />
e allo spirito di servizio di tanti<br />
parrocchiani, ci ha fatto scoprire,<br />
attraverso questi sacerdoti, le<br />
doti di fede ed umanità di cui é<br />
ancora ricca la nostra chiesa.<br />
Persone che avrebbero potuto limitarsi<br />
a svolgere il loro “servizio”<br />
nelle celebrazioni, e per<br />
questa nostra piccola comunità<br />
sarebbe stata già una grazia del<br />
cielo.<br />
Ed, invece, hanno voluto fare di<br />
più: hanno accettato di moltiplicare<br />
i loro impegni, si sono presi<br />
cura delle nostre ferite, ci hanno<br />
accompagnati ed incoraggiati e<br />
poi, discretamente, come erano<br />
venuti, hanno ripreso la loro<br />
strada.<br />
Forse, sarebbe opportuno per<br />
ciascuno di noi ritagliarsi ogni<br />
tanto una pausa nella frenesia<br />
AUGURI SUOR ANTONINA!<br />
delle nostre giornate, per riflettere<br />
su quale impressionante carico<br />
di impegni, tensioni,<br />
responsabilità, disponibilità, attenzioni,<br />
stimoli …noi ancor oggi,<br />
pur in una società ormai scristianizzata,<br />
chiediamo ai nostri sacerdoti.<br />
A loro affidiamo l’educazione<br />
dei nostri figli; la vicinanza<br />
ai nostri anziani, ai nostri<br />
poveri ed ai nostri ammalati; l’ultimo<br />
saluto a chi ci lascia in questa<br />
vita terrena; i nostri dubbi, le<br />
nostre gioie, le nostre pene e le<br />
nostre debolezze.<br />
Ed allora potremmo scoprire che<br />
in noi ci sono dei sentimenti che<br />
ci aiutano a vivere meglio. Uno di<br />
questi <strong>è</strong> la riconoscenza.<br />
il 17 dicembre 90 candeline<br />
Nel cuore di Pagnacco, proprio in<br />
centro, un po’ nascosta nel verde<br />
di un giardino, c’<strong>è</strong> la casa di tre angeli:<br />
tre piccole, grandi suore che curano<br />
i nostri bimbi, accarezzano i<br />
nostri ammalati, stringono le mani ai<br />
nostri vecchi, ascoltano le nostre<br />
confidenze nei momenti di dolore e<br />
di gioia, pregano con noi e, molto<br />
molto spesso, per noi.<br />
Il 17 dicembre <strong>è</strong> stato un giorno di<br />
festa in <strong>quel</strong>la casa per il compleanno<br />
di suor Antonina, un compleanno<br />
importante: 90 anni non sono cosa da poco.<br />
Gli anni dell’infanzia di suor Antonina si trovano descritti sui libri di<br />
storia. Possiamo immaginare questa piccola suora nelle foto color<br />
seppia dei primi anni del secolo scorso, nei periodi duri e difficili<br />
della guerra, nello scorrere degli anni in un mondo che cambia<br />
troppo velocemente.<br />
Madre Antonina ci saprà raccontare la “sua” storia, con un abito da<br />
suora indossato da ragazza e sempre portato con Amore, <strong>quel</strong>l’Amore<br />
con la A maiuscola che ha guidato la sua vita un po’ dietro<br />
le quinte. Ci racconterà gli occhi dei bambini che hanno riempito il<br />
suo asilo, che l’hanno cercata in <strong>quel</strong>la cucina che era il suo regno,<br />
che si sono lasciati abbracciare e consolare, che l’hanno cercata<br />
quando sono diventati grandi, sicuri di avere sempre un posto fisso<br />
nel suo cuore.<br />
Attraverso gli occhi di quei bambini che sono diventati grandi Madre<br />
Antonina ha costruito la sua storia, ha scritto la sua storia, così come<br />
la può scrivere un angelo: con ironia e tanto, tanto Amore. (L.D.)