N.64 febbraio (4,04Mb Pdf) - la Notizia
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Noi e il fisco<br />
a cura di Giulia Avanzi, ragioniere commercialista<br />
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />
Bonus Bebè ed altre agevo<strong>la</strong>zioni<br />
Tra le innovazioni introdotte dal<strong>la</strong> Legge Finanziaria per<br />
il 2006 c’è anche il “bonus bebè” ovvero un contributo<br />
di mille euro per ogni nuovo bambino nato negli anni<br />
2005 e 2006.<br />
La cifra può non apparire elevata se si considerano<br />
tutte le spese legate all’infanzia, ma trattandosi di una<br />
normativa che interessa sicuramente un numero elevato<br />
di persone, vale <strong>la</strong> pena esaminarne insieme gli<br />
aspetti principali.<br />
La prima differenza che è necessario sottolineare è che<br />
il contributo spetta per l’anno 2005 a ogni bambino<br />
nato od adottato, mentre per l’anno 2006 il contributo<br />
sarà concesso so<strong>la</strong>mente in caso di nascita di figli successivi<br />
al primo ed per ogni figlio adottato, anche se<br />
primo. Per l’anno 2006 quindi, rimangono esclusi dal<br />
contributo i primi nati.<br />
Il bonus può essere riscosso da chi esercita <strong>la</strong> patria<br />
potestà sui figli a condizione che risieda in Italia, sia cittadino<br />
italiano o sia un cittadino comunitario.<br />
Oltre a quel<strong>la</strong> sopraindicata è però necessario che<br />
venga rispettata un’altra condizione: il richiedente deve<br />
appartenere ad un nucleo familiare che non abbia superato<br />
un reddito complessivo di Euro 50.000,00 nell’annualità<br />
precedente a quel<strong>la</strong> in cui sorge il diritto all’assegno<br />
(cioè si fa riferimento al reddito del 2004 per i<br />
nati nel 2005 ed a reddito del 2005 per i nati nel 2006)<br />
Si sottolinea che <strong>la</strong> legge fa riferimento al nucleo familiare,<br />
attenzione quindi a che vive ancora con i genitori<br />
ad esempio, perchè potrà essere considerato anche il<br />
loro reddito.<br />
Entro il 15 gennaio scorso dovevano essere spedite<br />
delle apposite comunicazioni del Ministero, contenenti<br />
le istruzioni e l’elenco degli uffici postali abilitati presso<br />
i quali poter riscuotere l’assegno; a causa dei tempi<br />
molto stretti però tale termine previsto dal<strong>la</strong> norma non<br />
è stato rispettato. Al momento del<strong>la</strong> stesura del presen-<br />
te articolo, quindi, non è ancora possibile disporre di<br />
dati certi, ma è possibile basarci su alcuni comunicati<br />
stampa ri<strong>la</strong>sciati negli ultimi giorni.<br />
Secondo quanto anticipato, le comunicazioni dovrebbero<br />
arrivare a tutti coloro che, nel 2005 hanno avuto un<br />
bambino, senza tenere conto del limite reddituale dei<br />
50.000,00; sarà poi il beneficiario ad autocertificare di<br />
essere in possesso dei requisiti previsti. Al fisco spetterà<br />
poi il compito di control<strong>la</strong>re che le dichiarazioni sottoscritte<br />
corrispondano a realtà.<br />
Con molta probabilità le comunicazioni non potranno<br />
però essere inviate anche a coloro che nel 2005 hanno<br />
adottato un bambino, questo a causa di difficoltà a<br />
reperire i dati sulle adozioni; in questo caso saranno i<br />
genitori adottivi a doversi attivare autonomamente per<br />
ottenere i 1000 euro spettanti. In ogni caso per ottenere<br />
ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere ad un numero<br />
verde, in corso di attivazione, o accedere al sito<br />
www.sogei.it.<br />
Più fluida dovrebbe essere <strong>la</strong> procedura per i nati nel<br />
corso del 2006, a questi ultimi infatti <strong>la</strong> comunicazione<br />
dovrebbe essere trasmessa a breve distanza dal<br />
momento del<strong>la</strong> nascita e consentirà <strong>la</strong> riscossione dell’assegno<br />
senza aspettare un anno.<br />
Infine, si segna<strong>la</strong> che, solo per il periodo d’imposta<br />
2005, <strong>la</strong> Finanziaria ha introdotto una nuova detrazione:<br />
i genitori possono detrarre il 19% delle rette pagate per<br />
<strong>la</strong> frequenza degli asili nido, sia pubblici che privati, fino<br />
ad un limite massimo di spesa di 632 per ciascun figlio<br />
di età compresa tra i tre mesi ed i tre anni. In pratica,<br />
chi ha pagato 632 euro di retta potrà beneficiare di una<br />
detrazione massima d’imposta pari ad euro 120,08.<br />
Sempre in tema di asili, il decreto “milleproroghe”<br />
(273/2005) estende <strong>la</strong> possibilità di iscrivere al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
dell’infanzia i bambini che compiono tre anni entro il<br />
28 <strong>febbraio</strong> agli anni sco<strong>la</strong>stici 2006/07 e 2007/08.<br />
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