Un “Sistema” - Confindustria Trieste

Imprese
Maurizio Paleologo,
Amministratore Delegato Tecna
“Tecna è nata e cresciuta in AREA
Science Park: per i ricercatori, era
ed è utile operare in un contesto
dove l’attività prevalente è la ricerca
scientifica. Per un neo-imprenditore
come me, che si spostava dal
laboratorio al mondo degli affari e
della burocrazia, non sono mancati
i consigli di colleghi tenants e dei
funzionari del Consorzio”.
“Il Parco Scientifico è maturo per
filiare un comprensorio dedicato
alla piccola industria high tech:
AREA Science Park non è un
ambiente ideale per aziende con
vita commerciale autonoma, mentre
è ottimo per i laboratori di ricerca
pubblici e per i centri di ricerca
delle aziende esterne”.
Oltre dieci anni nella
sicurezza alimentare
Un grande successo dovuto a kit diagnostici veloci
a costi competitivi
Tecna è un’azienda che si occupa di
diagnostica alimentare, nata e sviluppatasi
a Trieste in Area di
Ricerca. Nel 2005 ha compiuto dieci anni:
abbiamo colto l’occasione del decennale
della sua attività per capire quale sia la missione
di questa azienda e la ragione del suo
successo. Per questo abbiamo incontrato il
dott. Maurizio Paleologo, Amministratore
Delegato di Tecna.
Ci può spiegare in cosa consiste l’attività
della sua azienda?
Per risponderle ritengo utile parlare brevemente
dei controlli per la sicurezza alimentare,
divenuti sempre più numerosi negli ultimi 10-
15 anni, non solo per l’elevato numero di parametri
chimici che vengono esaminati, ma
anche per la complessità delle produzioni e
degli scambi commerciali. In Italia, si producono
ogni anno oltre 12 milioni di tonnellate
di mangimi e si macellano milioni di capi di
bovini e suini. I produttori e gli importatori di
alimenti sono tenuti a garantire la salubrità del
cibo mediante l’autocontrollo, ma lo Stato
effettua comunque centinaia di migliaia di
analisi di verifica. Trattandosi di merci deperibili
le analisi devono essere veloci, altrimenti si
rischia di dover svincolare
l’alimento
constatan-
done la non conformità dopo la sua consumazione.
Tecna produce kit che servono a effettuare
in poche ore decine di analisi che
richiederebbero altrimenti diversi giorni o
alcune settimane.
Ci può fare un esempio?
L’aflatossina M1. Si tratta di una sostanza
cancerogena che può essere presente nel
latte e nei formaggi quando il bovino ingerisce
mangimi contaminati da aflatossina B1.
Tecna ha sviluppato già nel 2002 un kit
immunoenzimatico che permette di rilevare
fino a cinque parti per miliardo (nanogrammi
per litro) di questo contaminante
nel latte. L’analisi richiede meno di due ore e
i costi sono di pochi euro per campione.
Questo prodotto della Tecna ha consentito,
sia alle aziende lattiero-casearie che ai laboratori
pubblici, di fronteggiare in modo efficiente
l’emergenza verificatasi nel 2003
quando, a causa di un’estate quasi tropicale,
i funghi che producono l’aflatossina si diffusero
nei campi di mais e la gran parte del
latte italiano fu per settimane vicino o oltre i
limiti comunitari per questo contaminante.
I Vostri clienti sono le industrie alimentari?
Certamente, per esempio il gruppo Granarolo
e la Plada (Plasmon), ma anche i Consorzi
di produttori, quali quello del
Parmigiano Reggiano o le Associazioni
degli Allevatori, e i laboratori pubblici, in
particolare la rete degli Istituti Zooprofilattici,
che sorveglia le produzioni di origine
animale.
Per finire le volevamo chiedere se Tecna ha
rapporti con le altre industrie di Trieste.
Attualmente a Trieste abbiamo dei fornitori,
ma non clienti. Del resto le tipologie di
industrie alimentari della provincia non
sono, per loro fortuna, molto toccate dal
problema dei contaminanti chimici e,
quando lo sono state, hanno preferito delegare
i controlli a laboratori esterni. Siamo
però convinti che le nostre strade finiranno
per incrociarsi.