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Un “Sistema” - Confindustria Trieste

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Ambiente e Sicurezza<br />

Il Codice<br />

dell'Ambiente<br />

Il Testo <strong>Un</strong>ico, un corpus normativo<br />

di più di 700 pagine, razionalizza<br />

e coordina la legislazione in materia<br />

in sei settori chiave, suddivisi<br />

in cinque capitoli:<br />

procedure per la valutazione ambientale<br />

strategica (VAS), per la valutazione<br />

d’impatto ambientale (VIA)<br />

e per l’autorizzazione ambientale<br />

integrata (IPPC);<br />

difesa del suolo,<br />

lotta alla desertificazione,<br />

tutela delle acque dall’inquinamento<br />

e gestione delle risorse idriche;<br />

gestione dei rifiuti e bonifiche;<br />

tutela dell’aria e riduzione<br />

delle emissioni in atmosfera;<br />

danno ambientale.<br />

Fonte: Ministero dell'Ambiente e della<br />

Tutela del Territorio<br />

Tre anni di Sito inquinato.<br />

E ora?<br />

<strong>Un</strong>a normativa sulle bonifiche poco efficiente:<br />

problemi e soluzioni<br />

Il 24 febbraio p.v. ricorre il terzo anniversario<br />

dell’istituzione del Sito inquinato di<br />

interesse nazionale di <strong>Trieste</strong>. Siamo certi<br />

che nessuno festeggerà la ricorrenza ma, dopo<br />

36 mesi passati su vari tavoli a discutere di<br />

responsabilità, di accordi di programma, di<br />

valori di concentrazione limite, l’occasione è<br />

utile per sviluppare alcune riflessioni su<br />

quanto verificatosi in questi tre anni.<br />

Cosa è ragionevole attendersi da una normativa<br />

sulle bonifiche?<br />

Gli imprenditori da un lato hanno la convinzione<br />

che le aree, in primis quelle dismesse,<br />

debbano essere recuperate e riutilizzate per gli<br />

usi industriali, e dall’altro temono che si<br />

affermi sempre più la simmetria per cui bonificare<br />

significhi “sottrarre” un’area all’industria<br />

per destinarla ad attività meno<br />

impattanti. Il timore trova fondamento in<br />

esempi di bonifica e riqualificazione urbana<br />

che hanno escluso a priori le possibilità di un<br />

reinsediamento industriale.<br />

A <strong>Trieste</strong> il recupero e il riutilizzo è vieppiù<br />

necessario perché di industria ce n’è già poca,<br />

la concorrenza dei competitor vicini è sempre<br />

maggiore e l’abbattimento delle frontiere renderà<br />

il mercato dell’Est Europa ancora più<br />

aggressivo e spietato.<br />

È vero, siamo la città della ricerca e della<br />

scienza, ma non tutti potranno essere ricercatori<br />

e scienziati e, per mantenere il livello<br />

occupazionale, la presenza dell’industria è<br />

imprescindibile.<br />

Non possiamo qui tacere il senso di responsabilità<br />

che, per accelerare l’Accordo di Programma<br />

per la riqualificazione dell’area ex<br />

Aquila, ci ha portato a rinunciare a 120mila<br />

mq di aree legittimamente destinate a uso<br />

industriale.<br />

La risposta più logica è che il processo di<br />

bonifica dell’area industriale triestina sia un<br />

passo essenziale con il quale chiudere i conti<br />

con un passato caratterizzato da una legislazione<br />

più leggera, da scelte urbanistiche che<br />

oggi nessun Amministratore farebbe, da una<br />

minore consapevolezza verso le tematiche<br />

dell’ambiente. Ciò, però, non deve rappresentare<br />

la dannazione perenne per le colpe indistintamente<br />

ereditate da chi vuole fare<br />

l’imprenditore oggi (colpe che in molti casi<br />

non ha).<br />

La sfida deve essere quella di raccordare le<br />

necessità del risanamento ambientale con lo<br />

sviluppo economico cittadino.<br />

L’analisi della situazione triestina non può<br />

prescindere da una disamina di quanto sta<br />

verificandosi nel panorama costituito dagli<br />

altri 52 siti di interesse nazionale che il Ministero<br />

si è prefisso di risanare con il Piano<br />

Nazionale di bonifica.<br />

L’impianto normativo attuale, che si fonda<br />

sul decreto Ronchi e sui decreti ministeriali<br />

di attuazione, non ha dato i risultati sperati:<br />

non lo diciamo con l’arroganza di chi ha<br />

sempre avuto una posizione critica, ma a<br />

oltre cinque anni dagli ultimi provvedimenti,<br />

questo è un dato di fatto: un <strong>Un</strong>ico<br />

Referente Istituzionale per l’intera nazione<br />

che rende le procedure burocratiche interminabili;<br />

la polverizzazione delle competenze;<br />

un disposto che chiarisce bene cosa deve fare<br />

chi inquina ma non chi non lo ha fatto e si è<br />

insediato dopo; un approccio al problema<br />

fatto di tabelle e di numeri senza puntuali<br />

distinzioni di tipo storico, naturalistico, geologico,<br />

morfologico.<br />

Non è un caso, quindi, che altre Nazioni europee<br />

abbiano adottato un sistema diverso che<br />

tiene conto delle specificità, valuta con atten-

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