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gabriele paolini, un municipio e la sua gente - SEPHIROT

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urali più semplici. La produzione veniva poi divisa in parti uguali e al<strong>la</strong> fine dell’anno agrario le<br />

stime vive e morte venivano nuovamente valutate, ripartendo a metà perdite e guadagni.<br />

“Il maggior male di tutta <strong>la</strong> Maremma pisana – questa <strong>la</strong> conclusione a cui era gi<strong>un</strong>to Pietro<br />

Leopoldo – sono le troppe boscaglie, <strong>la</strong> mancanza delle case ed i troppo vasti beni com<strong>un</strong>ali ed<br />

in specie i boschi che non potendo coltivarli tutti li tengono al<strong>la</strong> maremmana e a semente, solo<br />

a terratico in qua e in là e a pascolo com<strong>un</strong>e per bestie brade quando potrebbero tenerli a poderi,<br />

viti ed ulivi” 24 .<br />

Anticamente nel<strong>la</strong> gestione dei propri beni le Com<strong>un</strong>ità locali avevano iniziato ad autoriconoscersi<br />

e a prendere coscienza di sé, specie per quanto riguarda <strong>la</strong> difesa dei propri diritti nei<br />

confronti dell’autorità feudale prima e di quel<strong>la</strong> cittadina poi.<br />

Si trattava di terre a loro pervenute a vario titolo e per le quali erano previsti diritti di uso civico,<br />

intestati non ai singoli individui ma al<strong>la</strong> collettività in quanto tale, con <strong>un</strong> tipo di fruizione<br />

com<strong>un</strong>e, in grado di far fronte ai più elementari bisogni di vita, in partico<strong>la</strong>re a quelli alimentari<br />

25 . Tra i più importanti di questi diritti si possono ricordare quello di “legnatico”, cioè il diritto<br />

di raccogliere legna, che poteva essere secca o viva, a fini domestici ma anche <strong>la</strong>vorativi, e quello<br />

di pascolo, concesso soprattutto a piccoli greggi di pecore, capre e maiali.<br />

24 Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, Re<strong>la</strong>zioni sul governo del<strong>la</strong> Toscana, cit., vol. III, p.458.<br />

25 Cfr. Luciana Fulciniti, I beni d’uso civico, Cedam, Padova, 1990, pp. 5-15.<br />

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