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gabriele paolini, un municipio e la sua gente - SEPHIROT

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Anni di deficit<br />

Il pareggio del bi<strong>la</strong>ncio e il contenimento del<strong>la</strong> spesa restarono a l<strong>un</strong>go tra i più importanti<br />

obiettivi del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse politica post-<strong>un</strong>itaria. Le ingenti spese legate all’impianto di <strong>un</strong> sistema<br />

amministrativo <strong>un</strong>ico e centralizzato, quelle necessarie per l’esercito e <strong>la</strong> marina, le altre non<br />

meno importanti per il mantenimento e lo sviluppo delle infrastrutture ed infine quelle per fare<br />

fronte ai debiti ereditati dagli Stati pre-<strong>un</strong>itari, crearono <strong>un</strong>a situazione finanziaria difficilissima,<br />

che limitò al massimo i trasferimenti ai Com<strong>un</strong>i; per di più il governo centrale non adempiva<br />

neppure alc<strong>un</strong>i obblighi di cui si era fatto carico.<br />

Ad esempio nel corso degli anni Sessanta, il procaccia incaricato di trasportare <strong>la</strong> posta dal<br />

Fitto di Cecina a Guardistallo (e viceversa) veniva pagato dal Com<strong>un</strong>e, benchè lo Stato si fosse<br />

ass<strong>un</strong>to l’impegno di stabilire, a proprie spese ed entro <strong>un</strong> breve <strong>la</strong>sso di tempo, <strong>un</strong> servizio postale<br />

<strong>un</strong>iforme in tutti i Com<strong>un</strong>i del Regno 147 . Di lì a poco, quando l’ufficio postale venne finalmente<br />

instal<strong>la</strong>to, l’amministrazione com<strong>un</strong>ale dovette com<strong>un</strong>que continuare a pagare il corriere fra<br />

Guardistallo e Cecina. Nel 1874 era ormai chiaro che l’ufficio f<strong>un</strong>zionava bene e produceva più di<br />

quello che costava, fornendo allo Stato discreti i guadagni, ma non ci fu ancora modo di ottenere<br />

il bramato passaggio 148 .<br />

La penuria di fondi è <strong>un</strong>o degli aspetti che più caratterizza le pagine dei verbali delle ad<strong>un</strong>anze<br />

del Consiglio e del<strong>la</strong> Gi<strong>un</strong>ta. Nel gennaio 1870 <strong>la</strong> sottoprefettura di Volterra fece presente<br />

ai consiglieri guardistallini di non rimandare oltre il risanamento del deficit com<strong>un</strong>ale: in vista<br />

del pareggio del bi<strong>la</strong>ncio dell’anno incipiente mancavano 1.913 lire. Fu necessario ricorrere al<br />

prestito di <strong>un</strong> privato, al tasso del 6%, e da restituire in rate annuali di lire 500, con pagamento<br />

del<strong>la</strong> prima a partire dal 1873. Le somme necessarie sarebbero state ricavate dal<strong>la</strong> cessazione nel<br />

corso del 1871-’72 di vari capitoli di spesa 149 .<br />

In questo quadro già precario, le finanze guardistalline – e non solo esse ovviamente – ricevettero<br />

<strong>un</strong> duro colpo da <strong>un</strong> nuovo terremoto, verificatosi il 29 luglio 1871, per fort<strong>un</strong>a con conseguenze<br />

meno gravose di quelle registrate nel 1846. Occorse tuttavia molto legname per p<strong>un</strong>tel<strong>la</strong>re<br />

le abitazioni danneggiate. Luigi Marchionneschi, “sempre benemerito e caritatevole”, volle<br />

sovvenire alle ristrettezze del Com<strong>un</strong>e “con <strong>un</strong>o s<strong>la</strong>ncio di fi<strong>la</strong>ntropica e rara carità”, offrendosi<br />

di prestare <strong>la</strong> somma occorrente (4.000 lire) senza ness<strong>un</strong> interesse. Sebastiano Marchionneschi<br />

offrì alle stesse condizioni 700 lire 150 .<br />

Nelle settimane successive si costituì <strong>un</strong> apposito comitato provinciale di soccorso, del quale<br />

fu chiamato a far parte il sindaco Achille Marchionneschi. I Com<strong>un</strong>i furono autorizzati a contrarre<br />

<strong>un</strong> mutuo passivo per provvedere alle riparazioni d’urgenza. A Guardistallo operava <strong>un</strong>a<br />

147 ASCG, Post<strong>un</strong>itario, s. I, n.1, p.58 (9 novembre 1867).<br />

148 ASCG, Post<strong>un</strong>itario, s. I, n.2, n°346 (7 maggio 1874).<br />

149 ASCG, Post<strong>un</strong>itario, s. I, n.1, pp.181-182 (20 gennaio 1870).<br />

150 ASCG, Post<strong>un</strong>itario, s. I, n. (2 agosto 1871).<br />

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