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gabriele paolini, un municipio e la sua gente - SEPHIROT

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gli occupanti decisero che il mantenimento delle truppe doveva essere a carico delle Com<strong>un</strong>ità<br />

locali, anche di quelle dove non fossero state presenti guarnigioni.<br />

Ai primi di aprile furono convocati dal M<strong>un</strong>icipio i più importanti possidenti, sollecitandoli a<br />

mettere insieme quanto più grano potessero. Ne furono raccolti 20 sacchi, cioè circa 1.460 chili.<br />

Questo l’elenco dei donatori - loro malgrado - , che ci consente fra l’altro di avere <strong>un</strong>’indicazione<br />

sulle famiglie più benestanti del paese: Antonio Parietti, Gaetano e Giuliano Marchionneschi<br />

versarono 2 sacchi ciasc<strong>un</strong>o, mentre 1 sacco tutti gli altri e cioè Ottaviano e Pasquale Marchionneschi,<br />

Sebastiano Tarchi, Antonio e Francesco Toninelli, Giovanni, Giro<strong>la</strong>mo, Giuseppe e Tommaso<br />

Ulivieri, Giovan Battista Benci, Giovan Battista Nencini, Michele Stefanini, Giuseppe Bartoli<br />

e Sante Franceschi 57 .<br />

La sorte del<strong>la</strong> Toscana fu decisa da Napoleone Bonaparte, non ancora Imperatore ma già arbitro<br />

del<strong>la</strong> politica francese, che stabilì <strong>la</strong> decadenza dei Lorena e l’elevazione dell’ex Granducato<br />

a “Regno d’Etruria”, affidandolo al<strong>la</strong> dinastia dei Borbone di Parma.<br />

Gli anni che videro l’esistenza di questo effimero Regno (1801-1807) furono contraddistinti<br />

da <strong>un</strong>a grave crisi finanziaria, dovuta alle spese per il mantenimento delle truppe francesi e del<strong>la</strong><br />

sfarzosa Corte borbonica. Per quanto riguarda Guardistallo manchiamo di <strong>un</strong>a fonte fondamentale,<br />

poichè non ci è pervenuto il registro delle Deliberazioni com<strong>un</strong>itative 58 : tuttavia a livello<br />

locale non si ebbero mutazioni di rilievo rispetto all’ordinamento lorenese.<br />

Al 1808 risale <strong>un</strong> documento di partico<strong>la</strong>re interesse, il Dazzaiolo che contiene tutti i debitori<br />

del<strong>la</strong> Tassa di Macine del<strong>la</strong> Com<strong>un</strong>ità di Guardistallo 59 : i dazzaioli erano dei registri su<br />

cui venivano annotati i nominativi dei capifamiglia debitori del<strong>la</strong> tassa sul<strong>la</strong> macinazione dei<br />

cereali, <strong>un</strong>a delle principali imposte nel<strong>la</strong> Toscana di allora.<br />

Combinando i 154 nominativi riportati con il totale degli abitanti di Guardistallo in quell’anno<br />

(739) si può calco<strong>la</strong>re l’ampiezza delle famiglie, cioè il numero medio dei componenti, pari<br />

a 5 persone, cifra in linea con <strong>la</strong> media toscana dell’epoca 60 . Questo dazzaiolo è però importante<br />

perché è l’<strong>un</strong>ico fra quelli conservati in cui viene riportata anche <strong>la</strong> professione dei rispettivi<br />

capifamiglia.<br />

Dall’elenco risultano 24 i possidenti (fra i quali spiccano i Marchionneschi, divisi in 7 nuclei<br />

familiari, più quello a sé rappresentato dal Proposto, don Giuseppe) e 31 i piccoli possidenti,<br />

cifre senza dubbio ragguardevoli, frutto in buona parte delle allivel<strong>la</strong>zioni leopoldine. 54 erano<br />

i “braccianti”, 19 gli “opranti”: con questi termini si faceva allora riferimento ai <strong>la</strong>voratori<br />

agricoli dipendenti, mentre i “contadini” (solo 5) erano quelli indipendenti, che coltivano cioè<br />

57 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 3, p.195 v., 14 aprile 1799.<br />

58 A livello più generale disponiamo però di <strong>un</strong>a fonte utilissima: <strong>la</strong> raccolta pressochè completa delle Leggi e dei Bandi emanati durante il<br />

Regno d’Etruria e trasmessi al Podestà di Guardistallo: ASCG, Podesteria di Guardistallo, filza 22.<br />

59 Cfr. Documento n° 2<br />

60 Carlo Andrea Corsini, Città e campagna tra due censimenti, in Storia del<strong>la</strong> Civiltà Toscana, vol. V, L’Ottocento, Cassa di Risparmio di<br />

Firenze - Le Monnier, Firenze, 1999, pp.143-170 (in partico<strong>la</strong>re p.163).<br />

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