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gabriele paolini, un municipio e la sua gente - SEPHIROT

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anche Casale. Preghiere in tal senso furono rivolte al Granduca, ma pure stavolta non si approdò<br />

a nul<strong>la</strong> di concreto 121 .<br />

Se si dovesse indicare l’avvenimento che caratterizzò maggiormente <strong>la</strong> vita di Guardistallo<br />

nel corso degli anni Cinquanta, questo fu senza dubbio <strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> nuova Chiesa Parrocchiale.<br />

Di tale esigenza si era fatto portavoce fin dall’aprile 1846 – quindi ancora prima del terremoto<br />

del 14 agosto – il Proposto don Silvestro Marchionneschi, <strong>la</strong>mentando <strong>la</strong> ristrettezza di quel<strong>la</strong><br />

di allora, “dal<strong>la</strong> costruzione irrego<strong>la</strong>re”, di fronte al sensibile aumento del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione 122 . Il<br />

Gonfaloniere e i Priori chiesero l’intervento del Granduca, che del resto aveva il regio patronato<br />

sul<strong>la</strong> Chiesa già esistente e come tale precisi diritti e obblighi.<br />

A partire dal 1850 <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione locale iniziò ad insistere sul Gonfaloniere e i Priori perché<br />

sollecitassero nuovamente Leopoldo II, tanto più che il vecchio edificio di culto era stato gravemente<br />

danneggiato dal terremoto. Dopo i primi, vani tentativi, nel dicembre 1852 <strong>un</strong>’apposita<br />

deputazione composta dal Gonfaloniere Pietro Marchionneschi, dal Proposto don Silvestro e dal<br />

Priore Ferdinando Bartoli, chiese udienza al Sovrano implorando <strong>la</strong> costruzione di <strong>un</strong> nuovo<br />

edificio di culto 123 .<br />

La Com<strong>un</strong>ità era disposta a partecipare al<strong>la</strong> spesa con 6.000 lire pagabili in dieci anni; <strong>la</strong><br />

sovvenzione veniva però rifiutata qualora fosse stato prescelto come luogo di edificazione quello<br />

del<strong>la</strong> vecchia Chiesa. Si voleva infatti acquistare per demolirle alc<strong>un</strong>e case (quelle Maffi e Ga<strong>la</strong>ssi)<br />

“all’oggetto di ottenere il tanto comodo accesso in luogo dell’attuale, assai ripido, impraticabile<br />

in specie nell’inverno e sommamente pericoloso” 124 .<br />

Finalmente <strong>un</strong> decreto granducale del giugno 1854 ordinò <strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> nuova Chiesa,<br />

stabilendo però che il Com<strong>un</strong>e versasse <strong>un</strong>a somma di 9.000 lire, da pagare in 3 rate annue 125 . I<br />

<strong>la</strong>vori iniziarono subito dopo e procedettero con tanta a<strong>la</strong>crità che nell’aut<strong>un</strong>no del 1857 venne<br />

ultimata ed aperta al culto dei fedeli 126 .<br />

Negli stessi anni fu anche costruito il nuovo Cimitero. Quello vecchio, in Castello, era ormai<br />

troppo piccolo, “giacchè costruito in tempi allorché <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di Guardistallo ascendeva<br />

a poche centinaia di anime”, mentre nel 1851 ne contava 1.513 127 . Per di più il terreno non si<br />

dimostrava “costituito da elementi atti al<strong>la</strong> sollecita consumazione dei corpi” ed era piuttosto<br />

120 Cfr. documento n° 11<br />

121 Chi scrive ha svolto delle accurate ricerche presso l’ASF nelle carte del Ministero dell’Interno – il dicastero competente per gli affari<br />

m<strong>un</strong>icipali – per cercare di reperire documenti in grado di chiarire come mai il Granduca non dette corso al<strong>la</strong> proposta di aggregazione, ma non<br />

è stato rintracciato nul<strong>la</strong> di utile.<br />

122 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 10, p.24 v. 3 aprile 1846.<br />

123 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 14, p.25 r., 9 dicembre 1852.<br />

124 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 12, p.22 r., 11 marzo 1851.<br />

125 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 14, p.43 v. e 74 r., (rispettivamente 28 giugno 1853 e 10 aprile 1854.<br />

126 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 19, p.83 r., 18 dicembre 1857.<br />

127 ASCG, Attilio Zuccagni Or<strong>la</strong>ndini, Ricerche statistiche sul Granducato di Toscana, Stamperia Granducale, Firenze, 1852, tomo II, p.30.<br />

Bibbona (ovviamente con Cecina) aveva 2.002 abitanti, Montescudaio 1.182 e Casale 1.002.<br />

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