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gabriele paolini, un municipio e la sua gente - SEPHIROT

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La riforma amministrativa del 1865<br />

Sugli anni immediatamente successivi all’Unità – quelli compresi fra il 1861 e il 1866 – si<br />

ha <strong>un</strong> vuoto di documentazione, dovuto al<strong>la</strong> mancanza in archivio del registro dei verbali delle<br />

magistrature com<strong>un</strong>itative 143 .<br />

A livello generale, in questo stesso arco di tempo, furono introdotte rilevanti novità dal<strong>la</strong> legge<br />

del 20 marzo 1865 sull’<strong>un</strong>ificazione amministrativa dello Stato 144 . Il Regno d’Italia veniva<br />

suddiviso in Province, Circondari, Mandamenti e Com<strong>un</strong>i: le prime e gli ultimi organi a carattere<br />

rappresentativo ed elettivo, gli altri istituti di tipo intermedio e f<strong>un</strong>zionale (in partico<strong>la</strong>re il mandamento<br />

era <strong>un</strong>a semplice circoscrizione necessaria per l’elezione dei consiglieri provinciali).<br />

Guardistallo faceva parte del<strong>la</strong> Provincia di Pisa, Circondario di Volterra, Mandamento del Fitto<br />

di Cecina.<br />

Ogni provincia era retta dal prefetto, nominato dal governo e rappresentante del potere esecutivo,<br />

chiamato a vigi<strong>la</strong>re sull’andamento di tutte le amministrazioni pubbliche e a prendere<br />

in caso d’urgenza i provvedimenti indispensabili; posto alle dipendenze del Ministero dell’Interno,<br />

soprintendeva all’ordine pubblico e disponeva delle forze di polizia (all’epoca, oltre ai Reali<br />

Carabinieri, Guardia Nazionale e Guardia di Polizia), oltre ad avere <strong>la</strong> possibilità di chiedere in<br />

casi straordinari l’intervento dell’esercito. Il sottoprefetto reggeva i circondari (naturalmente alle<br />

dipendenze del prefetto) e doveva vigi<strong>la</strong>re sulle deliberazioni, potendo sospenderle con decreto<br />

motivato in casi partico<strong>la</strong>ri; inoltre esaminava i bi<strong>la</strong>nci preventivi dei m<strong>un</strong>icipi.<br />

Molte le novità previste dal<strong>la</strong> normativa per i Com<strong>un</strong>i, a cominciare dal<strong>la</strong> nomenc<strong>la</strong>tura, di<br />

carattere moderno e ormai familiare anche per noi. Infatti il Consiglio Generale diviene Consiglio<br />

Com<strong>un</strong>ale, i Priori <strong>la</strong>sciano il posto agli Assessori, l’Ad<strong>un</strong>anza Magistrale al<strong>la</strong> Gi<strong>un</strong>ta Com<strong>un</strong>ale,<br />

il Gonfaloniere al Sindaco. In quelli al di sotto dei 3.000 abitanti (come Guardistallo) venivano<br />

eletti 15 consiglieri dai cittadini maschi che avevano compiuto i 21 anni di età, godevano dei<br />

diritti politici e pagavano annualmente nel Com<strong>un</strong>e almeno 10 lire di contribuzione diretta.<br />

Si trattava di <strong>un</strong> censo assai alto, che limitava non poco il diritto al voto, attestato sul 10%<br />

del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione complessiva (dato in linea con altre realtà). Era previsto e ampiamente diffuso<br />

il voto multiplo, poichè l’elettore poteva esprimere il suo suffragio in tutti quei com<strong>un</strong>i ove avesse<br />

pagato imposte dirette: in questo modo veniva senz’altro favorita <strong>la</strong> possidenza fondiaria. I consiglieri<br />

eleggevano a maggioranza <strong>la</strong> Gi<strong>un</strong>ta, mentre il sindaco veniva nominato direttamente dal<br />

governo regio (su indicazione del prefetto, in quanto conoscitore del<strong>la</strong> realtà in loco) e restava in<br />

carica tre anni, salvo conferma.<br />

Le prime elezioni secondo le norme del<strong>la</strong> nuova legis<strong>la</strong>zione si tennero nel giugno 1865,<br />

143 Mancano pure, fino ai primi del Novecento, le filze contenenti il carteggio ricevuto.<br />

144 Raccolta Ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d’Italia, vol. 11, Stamperia Reale, Torino, 1865, pp.420 ss. Regio Decreto n.2248<br />

del 20 marzo 1865.<br />

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