gabriele paolini, un municipio e la sua gente - SEPHIROT
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approvare dal M<strong>un</strong>icipio <strong>un</strong> Indirizzo al Governo Provvisorio 112 per spingerlo a dichiarare al più<br />
presto l’<strong>un</strong>ione del<strong>la</strong> Toscana con <strong>la</strong> Repubblica Romana e costituire così <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ica Repubblica<br />
dell’Italia centrale. A Roma infatti, dopo <strong>la</strong> fuga di Pio IX, dovuta al<strong>la</strong> paura di perdere il dominio<br />
temporale sullo Stato Pontificio, era stata proc<strong>la</strong>mata <strong>la</strong> Repubblica, di cui fu animatore Giuseppe<br />
Mazzini.<br />
Tuttavia queste ardenti speranze sarebbero state completamente smentite dal<strong>la</strong> sconfitta subita<br />
dal Piemonte a Novara, a fine marzo del 1849, che rese gli Austriaci di nuovo dominatori<br />
incontrastati dell’Italia; anche <strong>la</strong> Toscana era minacciata d’invasione, poiché gli Asburgo-Lorena<br />
volevano riportare sul trono Leopoldo II.<br />
Per cercare di prevenire l’occupazione intervennero i liberali moderati, che, approffittando di<br />
alc<strong>un</strong>i tumulti verificatisi a Firenze contro Guerrazzi l’11 e il 12 aprile, lo privarono del potere e<br />
dichiararono ripristinata <strong>la</strong> monarchia costituzionale sotto <strong>la</strong> dinastia lorenese; in tal modo speravano<br />
che Leopoldo II rientrasse subito in Toscana, togliendo così ogni pretesto all’occupazione<br />
straniera, minacciosa e incombente.<br />
Questo stato d’animo, <strong>un</strong>iversalmente diffuso, spiega <strong>la</strong> gioia con cui fu accolta ov<strong>un</strong>que <strong>la</strong><br />
notizia del cambio di governo: a Guardistallo <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione per manifestare il suo entusiasmo<br />
“accorse in fol<strong>la</strong> e il grido <strong>un</strong>anime Viva Leopoldo II, Viva <strong>la</strong> Costituzione era sulle <strong>la</strong>bbra di<br />
tutti” 113 .<br />
Si trattava però di illusioni, destinate presto a cadere. Non solo il Granduca rifiutò di rientrare<br />
in Toscana prima che ne fosse completata l’occupazione ad opera delle truppe imperiali asburgiche,<br />
da lui anzi più volte sollecitata, ma negli anni seguenti smantellò <strong>un</strong>a ad <strong>un</strong>a tutte le<br />
conquiste e le garanzie liberali, allineando totalmente <strong>la</strong> <strong>sua</strong> politica a quel<strong>la</strong> di Vienna 114 .<br />
La successiva permanenza degli eserciti stranieri fu subita dal paese con dolore, quale pena<br />
immeritata di colpe non commesse e in quell’avvenimento molti, benchè desiderosi del<strong>la</strong> restaurazione,<br />
videro <strong>un</strong>’offesa troppo grave al sentimento nazionale.<br />
Anche coloro che in passato non avevano avvertito il problema dell’indipendenza si resero<br />
conto del<strong>la</strong> drammatica realtà, tanto più che le spese dell’occupazione straniera erano state poste<br />
a carico dello Stato e delle singole Com<strong>un</strong>ità, determinando <strong>un</strong> consistente aggravio nel carico fiscale<br />
115 : l’entusiasmo per il ritorno di Leopoldo II sul trono si tramutò quindi negli anni seguenti<br />
in freddezza e distacco.<br />
112 Cfr. Documento n° 9<br />
113 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 10, p.130 r., 18 aprile 1849.<br />
114 Sull’ultimo decennio del<strong>la</strong> dinastia lorenese in Toscana: C. Ceccuti, Dal<strong>la</strong> Restaurazione al<strong>la</strong> fine del Granducato, cit., pp.62-71.<br />
115 Sulle trattative, i contenuti e gli effetti del<strong>la</strong> Convenzione militare del 22 aprile 1850, che praticamente pose il Granducato sotto il controllo<br />
militare austriaco, cfr. Arnaldo D’Addario, Problemi del<strong>la</strong> politica estera toscana dal maggio 1849 all’aprile 1850, “Rassegna Storica<br />
Toscana”, II, 1956, nn.1-2, pp.5-31.<br />
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