BS Febbraio 2008 - il bollettino salesiano - Don Bosco nel Mondo
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12<br />
CHIESA<br />
PIANETA GIOVANI<br />
O GENERAZIONE “E”.<br />
“Desideriamo un’Unione europea<br />
che promuova i valori democratici<br />
e i diritti umani, che<br />
preservi <strong>il</strong> nostro ambiente<br />
per le generazioni future, che<br />
promuova <strong>il</strong> successo economico<br />
e la responsab<strong>il</strong>ità sociale<br />
per tutti i cittadini, in particolare<br />
quelli in maggiore difficoltà”<br />
(Summit di Roma 2007<br />
dei giovani europei).<br />
Frequentavano le elementari<br />
al tempo della caduta del<br />
muro di Berlino. L’ultimo<br />
capodanno del secolo breve<br />
hanno brindato alle speranze del<br />
nuovo m<strong>il</strong>lennio. Hanno vissuto in<br />
prima persona l’11 settembre e tutto<br />
quello che è venuto dopo. Si sono<br />
mob<strong>il</strong>itati per papa Wojtyla e<br />
sono scesi in piazza contro la guerra.<br />
Si preoccupano dei pericoli planetari<br />
che minacciano l’ambiente.<br />
Aspirano a una migliore qualità<br />
della vita. Si appassionano ai temi<br />
etici come la manipolazione genetica<br />
o la pena di morte. Molto meno<br />
o per nulla appaiono interessati<br />
alla politica.<br />
Un identikit, a grandi linee, della<br />
generazione “E”. I giovani dai 15<br />
ai 25 anni, nati dalla metà degli anni<br />
ottanta nei 27 paesi dell’Unione<br />
FEBBRAIO <strong>2008</strong> <strong>BS</strong><br />
Scattolon<br />
QUO VADIS<br />
EUROPA? (15)<br />
di S<strong>il</strong>vano Stracca<br />
L’Europa unita...<br />
europea. Ogni dieci persone <strong>nel</strong><br />
vecchio continente, tre hanno meno<br />
di 25 anni su una popolazione<br />
complessiva di 500 m<strong>il</strong>ioni di abitanti,<br />
che si estendono dal mar<br />
d’Irlanda alle porte della Russia.<br />
Non sono, dunque, molto numerosi<br />
i nuovi ventenni in questo grande<br />
spazio politico transnazionale.<br />
Un’ulteriore conferma del “fattore<br />
D”, demografico: mentre l’immigrazione<br />
d<strong>il</strong>aga, gli europei non<br />
fanno più figli e rischiano di diventare<br />
stranieri in casa.<br />
Giancarlo Manieri<br />
UNA GENERAZIONE<br />
EUROPEA<br />
Tuttavia, pur se scarsa numericamente,<br />
è la prima generazione nata<br />
e cresciuta “europea” dopo <strong>il</strong> 1989.<br />
Le generazioni precedenti potevano<br />
dire d’aver visto i paesi stranieri<br />
soprattutto a seconda delle dichiarazioni<br />
di guerra dei loro governi.<br />
Oggi esiste invece un’Europa di<br />
giovani persone che trovano naturale<br />
spostarsi da un paese all’altro<br />
da “cittadini” europei e non più da<br />
viaggiatori. Ancora qualche anno<br />
fa i ragazzi italiani o spagnoli o<br />
portoghesi andavano oltre frontiera<br />
con la valigia di cartone dell’emigrante.<br />
Adesso <strong>il</strong> continente è per<br />
tutti a portata di mano e di esperienza,<br />
grazie a Erasmus, internet e<br />
i voli low cost. Non esiste solo<br />
l’Europa della moneta e delle ban-<br />
I giovani della generazione “E”<br />
sono quelli che non si fanno<br />
troppi problemi. È un bene, ma<br />
sono indubbiamente più esposti.