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BS Febbraio 2008 - il bollettino salesiano - Don Bosco nel Mondo

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IN PRIMO PIANO redazionale<br />

Sig.na CRISTIANA<br />

CALOGIURI<br />

Ex coordinatrice del MGS<br />

(Movimento Giovan<strong>il</strong>e Salesiano)<br />

laureata in Scienze dell’Educazione,<br />

salesiana cooperatrice, proviene<br />

dall’oratorio di Lecce, dove segue<br />

progetti di educazione all’immagine.<br />

• Sei stata coordinatrice nazionale del MGS… Una bella esperienza?<br />

Come ci sei arrivata?<br />

Magnifica. Vengo dalla gavetta, dall’oratorio. Era un lavoro splendido,<br />

così mi sono dichiarata sempre disponib<strong>il</strong>e a fare qualcosa di<br />

più… È capitato che di disponib<strong>il</strong>ità in disponib<strong>il</strong>ità sono arrivata alla<br />

vetta. Quasi senza accorgermene.<br />

• Alla fine del mandato puoi dare un giudizio sul Movimento? Ti<br />

sembra una realtà ecclesiale forte e bene organizzata?<br />

Il MGS non è una struttura rigida, ma una realtà aperta, di appartenenza<br />

ampia, che <strong>nel</strong> massimo della flessib<strong>il</strong>ità vuole abbracciare tutte<br />

le realtà che si riconoscono <strong>nel</strong>la Spiritualità Giovan<strong>il</strong>e Salesiana. Ebbene,<br />

proprio questa sua “debolezza” è la forza del MGS. Il legame al<br />

movimento non è un legame da statuto, non si acquisisce con una tessera,<br />

è invece relazione d’affetto e affinità profonda con <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> e<br />

la sua spiritualità.<br />

• Il MGS ha qualche “programma di futuro”?<br />

Il MGS cammina secondo alcune direttive che periodicamente si<br />

propone. Grande attenzione sarà rivolta alle indicazioni che <strong>il</strong> Rettor<br />

Maggiore ha dato ai giovani del movimento <strong>nel</strong>l’incontro di Loreto sul<br />

tema “Vai per la città e guardati attorno”. Ciò comporta secondo la<br />

sua idea, la ri/appropriazione del ruolo educativo e l’acquisizione di<br />

una missionarietà convinta come dinamica formativa. Abbiamo molto<br />

da dire e da fare in campo educativo e formativo.<br />

• Come hai sognato e sogni tuttora <strong>il</strong> movimento?<br />

In cammino quotidiano. In ogni casa, oratorio, scuola, associazione…<br />

Sogno che <strong>il</strong> movimento possa essere luogo di formazione in cui<br />

si fa esperienza di corresponsab<strong>il</strong>ità educativa assieme a SDB e FMA.<br />

• Ora che sei – diciamo – tornata nei ranghi, che cosa vuoi dire ai<br />

delegati di PG?<br />

Quello che ho detto loro <strong>nel</strong>la relazione finale sul cammino del<br />

MGS <strong>nel</strong>l’ultimo biennio: che <strong>il</strong> nostro movimento è cresciuto e la<br />

Consulta Nazionale costituisce un punto di osservazione priv<strong>il</strong>egiato<br />

sul mondo giovan<strong>il</strong>e; essa perciò deve acquisire sempre maggior capacità<br />

di agire, collaborare, svolgere un ruolo propositivo a fianco degli<br />

organismi che guidano la PG in Italia. Occorre farne tesoro.<br />

VIRIYA<br />

Ha 10 anni e qualche mese<br />

Viriya, ma è come se ne avesse<br />

<strong>il</strong> doppio se si contano le botte<br />

prese di giorno e di notte. È nata<br />

in una famiglia povera e violenta,<br />

due maledizioni che se si<br />

sommano ne esce, per Viriya,<br />

una vita di inferno. La sfortuna<br />

di essere cresciuta tra gli urli, le<br />

risse giornaliere tra papà sempre<br />

ubriaco e mamma spesso<br />

fuori a elemosinare, l’ha resa ribelle;<br />

la fame l’ha fatta ladruncola<br />

(in casa); l’abbandono l’ha<br />

resa refrattaria alla scuola e all’amicizia.<br />

Risultato: viene regolarmente<br />

picchiata sia dalla mamma<br />

sia dal papà. La mamma spesso<br />

usa un tubo di plastica che<br />

le lascia la pelle tumefatta e le<br />

procura un dolore insopportab<strong>il</strong>e<br />

per giorni. Spesso la incatenano<br />

al letto, per essere sicuri<br />

che non combini guai. Un<br />

giorno d’estate del 2007 è riuscita<br />

a liberarsi: un a<strong>nel</strong>lo della<br />

catena troppo arrugginito ha<br />

ceduto ai suoi strattoni.<br />

Allora si è messa a correre,<br />

correre, correre… finché si è<br />

accasciata svenuta sul ciglio<br />

della strada. Ora è in Svizzera.<br />

Un turista con moglie e figlia<br />

che passava di là l’ha raccolta...<br />

Un anno di estenuanti trattative<br />

e, finalmente, l’adozione.<br />

Ora finalmente passa le<br />

giornate a studiare, senza urli,<br />

botte, fame, catene.... Le sembra<br />

di essere in paradiso.<br />

<strong>BS</strong> FEBBRAIO <strong>2008</strong><br />

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