BS Febbraio 2008 - il bollettino salesiano - Don Bosco nel Mondo
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BAGLIORI<br />
di Serena Manoni<br />
Il suo calvario iniziò che<br />
non aveva ancora sette<br />
anni… in macchina,<br />
<strong>il</strong> 28 dicembre 1998,<br />
festa dei piccoli martiri<br />
innocenti. Anche lui<br />
divenne un piccolo<br />
martire. Del dolore.<br />
Amava <strong>il</strong> santo Natale Federico,<br />
e in quella notte<br />
tutta speciale attendeva<br />
con gioia pura e semplice <strong>il</strong><br />
momento in cui con sacra ritualità<br />
avrebbe deposto <strong>il</strong> bambino<br />
<strong>nel</strong>la mangiatoia. Questo gesto,<br />
che può apparire ad alcuni quasi<br />
meccanico, ci dipinge, invece,<br />
la sua dolcezza e <strong>il</strong> suo<br />
spessore spirituale, sorprendente<br />
perché raggiunto e vissuto<br />
appena all’alba della vita. La<br />
vita gli riservò un percorso di<br />
dolore che ai suoi cari dovette<br />
apparire interminab<strong>il</strong>e, fatto di<br />
cure radio-chemioterapiche,<br />
trasfusioni, degenze in isolamento,<br />
iniezioni lombari dolorosissime,<br />
lunghi viaggi da e<br />
per M<strong>il</strong>ano. Gli ultimi tempi <strong>il</strong><br />
male gli tolse anche vista ed<br />
equ<strong>il</strong>ibrio, ma non <strong>il</strong> coraggio<br />
né l’eccezionale forza morale<br />
che lo sorreggeva.<br />
◆ Federico non ha mai pianto,<br />
non si è mai lamentato.<br />
Tutt’altro: consolava e incoraggiava<br />
gli altri bambini degenti<br />
come lui, dicendo loro che ac-<br />
FEDERICO<br />
LA PASSIONE<br />
DEI PRESEPI<br />
quistava forza pregando. A chi<br />
gli chiedeva qualcosa sul suo<br />
stato di salute, rispondeva immancab<strong>il</strong>mente:<br />
“Bene!”. All’ospedale<br />
si dava da fare, realizzando<br />
piccoli lavoretti che poi<br />
mostrava con orgoglio ai suoi.<br />
Amava la pittura, le feste e soprattutto<br />
i presepi che furono la<br />
sua vera grande passione. Faceva<br />
anche <strong>il</strong> chierichetto ed era<br />
un chierichetto ideale. Non<br />
smise nemmeno quando la malattia<br />
lo privò della vista: saliva<br />
l’altare aiutato dai compagni.<br />
Non se la sentiva di stare lontano<br />
dal suo Gesù. Dopo <strong>il</strong> primo<br />
ciclo di cure, sembrò rinascere.<br />
Dopo due anni <strong>il</strong> male implacab<strong>il</strong>e<br />
tornò. E fu <strong>il</strong> periodo in assoluto<br />
più duro della sua breve<br />
vita. Le cure, ormai solo palliative,<br />
non avevano più alcuna efficacia.<br />
Scrisse su un tema:<br />
“Ogni volta che vado a M<strong>il</strong>ano<br />
mi vengono i brividi di farmi la<br />
puntura”. Durante la malattia<br />
che gli straziava la carne, stupivano<br />
<strong>il</strong> suo s<strong>il</strong>enzio e quel sorriso<br />
che continuava ad avere<br />
per chiunque lo andasse a trovare.<br />
◆ Ricevette la prima comunione<br />
pochi mesi prima di morire e<br />
fu un’emozione grandissima:<br />
“Mamma, papà, ho visto Gesù<br />
che mi sorrideva… Aveva gli occhi<br />
azzurri, la barba, <strong>il</strong> vestito<br />
celeste…”. Tutti rimasero stupefatti.<br />
Da allora Federico ogni<br />
tanto raccontava di sue visioni di<br />
Federico Autolitano<br />
26/04/1992 – 2/10/2004<br />
cielo. A volte i suoi lo sorprendevano<br />
a dialogare con… nessuno!<br />
In realtà dialogava con ciò<br />
che vedeva o aveva dentro di<br />
sé… La sera recitava quasi sempre<br />
<strong>il</strong> Rosario. E amava <strong>il</strong> Signore<br />
come pochi: “Gesù tu sei <strong>il</strong><br />
più bello e <strong>il</strong> più forte con <strong>il</strong> cuore!”.<br />
Morì <strong>il</strong> 2 ottobre 2004. Migliaia<br />
di persone si radunarono<br />
per <strong>il</strong> suo funerale e la commozione<br />
fu grande. Lo inquadra una<br />
sua espressione: “Mi chiamo Federico,<br />
ho 11 anni, vengo dalla<br />
città di Agrigento, sono figlio<br />
unico. Vorrei sapere cosa vuoi da<br />
me, perché spunti la notte sempre,<br />
perché hai bisogno di me? e<br />
perché stai in contatto con me<br />
sempre, ogni giorno?”. <br />
<strong>BS</strong> FEBBRAIO <strong>2008</strong><br />
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