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BS Febbraio 2008 - il bollettino salesiano - Don Bosco nel Mondo

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28<br />

F MA<br />

PRIMA DI TUTTO<br />

LA SPERANZA<br />

di Maria Antonia Chi<strong>nel</strong>lo<br />

Il vescovo della diocesi,<br />

monsignor Gino Reali.<br />

Una ricerca nata <strong>nel</strong>la diocesi,<br />

quella di Porto-S. Rufina,<br />

che si estende tra la periferia<br />

nordovest di Roma fino alle<br />

campagne dell’agro pontino raggiungendo<br />

<strong>il</strong> litorale della capitale. Un<br />

vescovo, un Ufficio Scuola Diocesano,<br />

insegnanti di religione che si interrogano<br />

su come rendere operativo<br />

l’iter di approfondimento della Chiesa<br />

italiana sul tema della speranza<br />

cristiana. Una Facoltà universitaria,<br />

l’Aux<strong>il</strong>ium, retta dalle Figlie di Maria<br />

FEBBRAIO <strong>2008</strong> <strong>BS</strong><br />

Aus<strong>il</strong>iatrice che raccoglie la sfida e<br />

avvia una ricerca che approfondisca<br />

<strong>il</strong> rapporto giovani, speranza, futuro.<br />

Con un obiettivo chiaro: mettersi in<br />

ascolto dei giovani per “capire” e<br />

“dialogare” con loro.<br />

DATI<br />

I relatori della tavola rotonda.<br />

«Ci siamo chiesti “Quali speranze<br />

e quali paure affollano la vita dei<br />

nostri ragazzi? Quali progetti educativi<br />

dobbiamo avviare per colmare<br />

le distanze tra noi adulti e “loro”?».<br />

Con questi interrogativi,<br />

monsignor Gino Reali, vescovo della<br />

diocesi di Porto-S. Rufina, introduce<br />

la tavola rotonda Speranza e<br />

progettualità negli adolescenti, svoltasi<br />

lo scorso novembre presso la<br />

Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione<br />

Aux<strong>il</strong>ium di Roma.<br />

Durante <strong>il</strong> seminario di studio sono<br />

stati presentati i dati della ricerca<br />

Gli adolescenti sperano.<br />

È <strong>il</strong> risultato dell’indagine<br />

svolta tra adolescenti<br />

della periferia di Roma.<br />

Nonostante un mondo<br />

adulto che vive <strong>il</strong> futuro<br />

come minaccia, essi<br />

hanno ancora <strong>il</strong><br />

coraggio di lanciare lo<br />

sguardo verso un<br />

orizzonte lontano<br />

puntando sull’amore alla<br />

vita e <strong>nel</strong>la sua presa in<br />

carico con libertà e<br />

responsab<strong>il</strong>ità.<br />

psico-sociologica che ha coinvolto<br />

21 scuole (media inferiore, licei,<br />

istituti tecnici professionali e corsi<br />

professionali) 265 classi, 24 insegnanti<br />

di religione, 4900 ragazzi e<br />

ragazze del territorio diocesano.<br />

Le cifre che emergono dall’elaborazione<br />

dei 3843 questionari comp<strong>il</strong>ati<br />

disegnano i tratti degli adolescenti<br />

di oggi: abitanti di mondi globali e di<br />

microcosmi locali, cittadini delle reti<br />

sempre più interconnesse e nomadi<br />

degli spazi mutanti alla ricerca di relazioni<br />

e di affetti rassicuranti; consapevoli<br />

di crescere <strong>nel</strong>la complessità,<br />

allenati al precariato. E, sorpresa finale,<br />

venditori di speranza, nonostante<br />

tutto, a un universo adulto che<br />

sprofonda sempre più <strong>nel</strong> pessimismo<br />

e <strong>nel</strong>la disperazione.<br />

LA SPERANZA SOFFIA<br />

ANCORA<br />

Secondo Gianni Dal Piaz, direttore<br />

dell’Osservatorio socio-religioso<br />

del Triveneto, «la sfida che si presenta<br />

attualmente alla Chiesa è proprio<br />

quella delle nuove generazioni.<br />

Gli adolescenti della ricerca osano<br />

sperare, ma lo fanno per raggiungere<br />

le vie di un benessere personale

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