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Pascal filosofo e autore spirituale Pascal philosophe et auteur spirituel

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eius, quod est ecclesia» 39 , senza che tale triplice «aliter» provocasse alcuna titubanza. Si<br />

trattava tuttavia di una posizione oramai già non più maggioritaria. Proprio il XII secolo<br />

vide infatti farsi sempre più labile la relazione tra Eucaristia e corpo ecclesiale 40 , e con<br />

essa anche la possibilità di comprendere l’equivocità della nozione di «corpus».<br />

Le dispute suscitate da Berengario di Tours a m<strong>et</strong>à dell’XI secolo resero infatti<br />

necessaria una maggior chiarezza sulla natura e sui rapporti tra i vari elementi coinvolti<br />

nel sacramento eucaristico. «L’interesse dottrinale si sposta. Al bisogno di unità<br />

subentra un bisogno di analisi, e quel che era ogg<strong>et</strong>to di fervore mistico viene sempre<br />

più avvertito come fonte di pericolosa confusione» 41 . Mercè un nuovo gusto per la<br />

disamina dial<strong>et</strong>tica che annuncia la grande Scolastica di là da venire, l’economia del<br />

mistero sacramentale viene risolta nelle sue componenti e ci si interroga vieppiù sulle<br />

loro relazioni reciproche. Nella fattispecie, la necessità di ribadire il realismo eucaristico<br />

impose di sottolineare l’identità dei primi due corpi, quello reale e quello sacramentale.<br />

Così, «corpus» divenne innanzitutto sinonimo di «corpo eucaristico», dove invece in<br />

tutta la tradizione patristica rimandava in prima istanza al corpo ecclesiale. E la<br />

prosp<strong>et</strong>tiva di una «veritas corporis», ovvero della Chiesa come compimento del<br />

mistero pasquale, ced<strong>et</strong>te il passo al problema del «corpus verum», cioè della «presenza<br />

reale». Si tratta di variazioni apparentemente minime. Ma l’eff<strong>et</strong>to ultimo fu una<br />

sensibile modifica degli equilibri dottrinali 42 . Quanto più infatti il corpo sacramentale e<br />

quello storico vennero identificati, tanto più si sentì la necessità di distinguerli dal<br />

«corpo di Cristo che è la Chiesa». E così, differenti agg<strong>et</strong>tivi furono saggiati per<br />

specificarne la natura. I teologi parlano ora di una «caro intelligibilis» o «spiritualis»,<br />

39 Y. CONGAR, L’Église. De saint Augustin à l’époque moderne, Cerf, Paris 1970 (2007), p. 166. Cfr. già<br />

Guglielmo di Saint-Thierry in DE LUBAC, op. cit., p. 222.<br />

40 Utilizziamo qui e di seguito tale dicitura, divenuta di uso comune presso gli studiosi almeno dopo gli<br />

anni trenta del XX secolo, di preferenza a «corpo ecclesiastico».<br />

41 DE LUBAC, op. cit., p. 132.<br />

42 Ivi, cap. IX.<br />

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