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Pascal filosofo e autore spirituale Pascal philosophe et auteur spirituel

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congregata, & ad altissimum finem ordinata». «Corpus mysticum» viene a dire<br />

soprattutto Ŕ o oramai soltanto Ŕ che essa si conserva «in sua unitate moraliter» 87 .<br />

Così il «corpo mistico» diverrà poco a poco una denominazione marginale e<br />

inessenziale alla comprensione della verità profonda della Chiesa. Non che<br />

l’espressione scompaia, come già ricordato, dalle pagine dei teologi o degli autori<br />

spirituali. Ma bisognerà attendere il XX secolo (e precisamente il giugno 1943 con<br />

l’enciclica «Mystici corporis») perché essa riacquisti a pieno la centralità e il significato<br />

fondamentali delle sue origini. Nel frattempo l’avevano ospitata le pagine di Rousseau,<br />

quelle di Kant e le discussioni dei padri riuniti nel Concilio Vaticano primo. Non<br />

possiamo qui soffermarci oltre su queste lunghe ed alterne vicissitudini. Una<br />

ricostruzione esatta di ciò che accadde all’idea di «corpus mysticum» tra la tarda<br />

Scolastica e l’<strong>et</strong>à moderna richiederebbe un vasto studio autonomo che va oltre i nostri<br />

fini e le nostre comp<strong>et</strong>enze. Come d<strong>et</strong>to in apertura, lo scopo del presente capitolo è<br />

soltanto quello di fornire un panorama delle questioni legate alla nozione della Chiesa<br />

come corpo di Cristo nella prima m<strong>et</strong>à del Seicento, nello specifico seguendo le<br />

evoluzioni del lemma «corps mystique».<br />

A mo’ di esempio ci limiteremo quindi a proporre qui di seguito l’analisi di due<br />

questioni ecclesiologiche precise e delle differenti soluzioni che a esse furono proposte<br />

tra la fine del XVI e il XVII secolo: quella dei fedeli peccatori (a) e quella dello scisma<br />

(b). Gli spostamenti conc<strong>et</strong>tuali che si riscontrano in proposito tra teologi della grande<br />

scolastica e teologi della prima modernità consentiranno infatti di valutare in concr<strong>et</strong>o<br />

l’esito storico ulteriore di quanto sopra esposto 88 .<br />

87 Ivi, pp. 697-698.<br />

88 Per una trattazione sistematica di queste due questioni cfr. Il classico C. JOURNET, L’Église du verbe<br />

incarné: essai de théologie spéculative. Vol. III: Sa structure interne <strong>et</strong> son unité catholique (Deuxième<br />

partie), Saint Augustin, Saint-Maurice 1998, pp. 1153ss (fedeli peccatori) e pp. 1355ss (scisma). Da parte<br />

nostra, pur riprendendo il medesimo dossier, insisteremo più di quanto non faccia Journ<strong>et</strong> sulla<br />

discontinuità introdotta dalla teologia tardo scolastica piuttosto che sulla sua continuità con la tradizione.<br />

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