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Pascal filosofo e autore spirituale Pascal philosophe et auteur spirituel

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mistico» soltanto «per assimilationem ad corpus naturale» è ancora un’eccezione 53 . Ma<br />

già in Tommaso la situazione è più n<strong>et</strong>ta. Lo si vede bene in un passaggio del<br />

Commento alle Sentenze, nel quale Tommaso spiega l’utilizzo di «caro» al posto di<br />

«corpus» nel vangelo di Giovanni (VI, 55). L’interrogativo è l’occasione per ribadire la<br />

dottrina tradizionale della triplice natura dell’Eucaristia, memoriale, anticipazione della<br />

unità della Chiesa e mistero della presenza. Ma nel riconoscere al «corpus mysticum» il<br />

ruolo di «res ultima» del sacramento, Tommaso sente la necessità di fondare questo<br />

vincolo sulla similitudine:<br />

Significat <strong>et</strong>iam, quasi rem ultimam, corpus mysticum, scilic<strong>et</strong> Ecclesiam, quae<br />

propter distinctionem officiorum hab<strong>et</strong> similitudinem cum toto corpore ratione<br />

distinctionis membrorum 54 .<br />

La verità paolina «unus panis, unum corpus multi sumus» (I Cor. X, 17) ha<br />

bisogno per affermarsi di appoggiarsi su di una analogia («hab<strong>et</strong> similitudinem»). Una<br />

analogia che è precisamente quella del capitolo successivo della medesima L<strong>et</strong>tera ai<br />

Corinzi. In breve, quanto più il «corpus mysticum» si emancipa dalla sua origine<br />

eucaristica, tanto più «mysticum» viene a significare «m<strong>et</strong>aforico», «non vero».<br />

Ora, fu precisamente la frattura che abbiamo visto prodursi tra il corpo<br />

ecclesiale e gli altri due corpi, quello reale e quello dell’altare, a consentire questo<br />

slittamento dal simbolo alla m<strong>et</strong>afora. Come ricordavamo sopra, la necessità di ribadire<br />

il realismo eucaristico portò infatti a livellare progressivamente la distinzione tra<br />

«corpus» storico e «corpus» sacramentale. La questione della presenza reale imponeva<br />

di pensare piuttosto l’identità sostanziale che la differenza tra i due «stati» di Cristo. La<br />

tripartizione lasciò dunque il campo ad una coppia oppositiva, a un «duplex corpus<br />

53 Cfr. per contrasto Sermones dominicales. Sermo 4, par. 6, linea 84: «Unde secundum Augustinum de<br />

latere Christi dormientis fluxerunt sacramenta dum inde fluxit sanguis <strong>et</strong> aqua in medio plateae eius id est<br />

ecclesiae quae est corpus mysticum ut per eum vivific<strong>et</strong>ur».<br />

54 In IV Sent., d. 8, q. 2, a. 1.<br />

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