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Untitled - Istituto per la storia della Resistenza e della società ...

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ai valsesiani con quanta crudeltà e ferocia i fascisti del 63 o battaglione “M” uccidessero<br />

chiunque avesse dato aiuto di qualsiasi genere ai partigiani, che essi definivano “banditi”.<br />

Alle 11 di mercoledì 22 dicembre, <strong>per</strong> ordine e sotto <strong>la</strong> direzione di Zuccari, dieci<br />

dei fermati del giorno precedente, «<strong>per</strong>sone partico<strong>la</strong>rmente indiziate [...] che le de<strong>la</strong>zioni<br />

avevano indicato come attivi resistenti o comunque favoreggiatori», vennero fuci<strong>la</strong>ti<br />

nel<strong>la</strong> piazza di Borgosesia. Un’altra vittima, l’undicesima, fu un o<strong>per</strong>aio che, <strong>per</strong><br />

un colpo sparatogli proditoriamente da un milite e le <strong>per</strong>cosse ricevute al Comando del<br />

63 o battaglione, morì <strong>la</strong> sera del 22 dicembre all’ospedale di Borgosesia 15 .<br />

Compiuta <strong>la</strong> rappresaglia a Borgosesia, Zuccari al comando del battaglione in autocolonna<br />

puntò su Crevacuore che raggiunse verso le 15. Il comandante fascista, intenzionato<br />

a seminare il terrore tra <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di Crevacuore, che simpatizzava e aiutava<br />

i partigiani, dopo aver preso possesso del municipio, ingiunse al delegato del podestà di<br />

radunare gli industriali ai quali si rivolse con parole di minaccia. I militi, intanto, ormai<br />

avvezzi all’uso del<strong>la</strong> violenza di cui si serviva Zuccari, procedevano, su indicazione di<br />

una spia locale, all’arresto di numerosi antifascisti, che <strong>per</strong>cossero, e devastarono diverse<br />

abitazioni 16 .<br />

Uno degli arrestati, un pacifico commerciante sfol<strong>la</strong>to da Torino ingiustamente accusato<br />

di essere comunista ed ebreo, trascinato al Comando del battaglione dai militi,<br />

che gli avevano saccheggiato <strong>la</strong> casa e infierito su di lui <strong>per</strong> le vie del paese, venne, <strong>per</strong><br />

ordine di Zuccari, immediatamente passato <strong>per</strong> le armi da un plotone di esecuzione 17 .<br />

Dopo Crevacuore <strong>la</strong> colonna di Zuccari raggiunse verso sera Cossato. Altra località<br />

con una popo<strong>la</strong>zione che sosteneva <strong>la</strong> lotta partigiana, luogo di residenza di partigiani<br />

autori di c<strong>la</strong>morose azioni 18 .<br />

15 Si veda P. AMBROSIO, Dicembre 1943: iniziano le azioni contro i “ribelli”, cit., p. 20.<br />

I dieci fuci<strong>la</strong>ti furono: Enrico Borandi, Adelio Bricco, Mario Canova, Giuseppe Fontana, Emilio<br />

Galliziotti, Angelo Longhi, Silvio Loss, Giuseppe Osel<strong>la</strong>, Renato Rinolfi, Renato Topini. Virginio<br />

Tognol fu l’undicesima vittima. Nel<strong>la</strong> stessa mattinata del 22 a Pray due partigiani del<br />

“Matteotti” uccisero un ufficiale fascista e ferirono gravemente il graduato che era con lui<br />

ed a Coggio<strong>la</strong> altri loro compagni arrestarono e portarono al “campo” alcuni iscritti al fascio<br />

repubblicano del paese. O<strong>per</strong>azione sul<strong>la</strong> quale un “Pro memoria”, non datato, del<strong>la</strong> Prefettura<br />

repubblicana di Vercelli annotava: «Fonte fiduciaria informa che i banditi comunisti hanno<br />

prelevato in Coggio<strong>la</strong> le seguenti <strong>per</strong>sone iscritte al Partito Nazionale Repubblicano (nel<strong>la</strong><br />

giornata di ieri) Segretario Politico Gambetti Carlo Cc. Nn. scelta, Micotti Dante, Rag. Fizzotti<br />

Arturo, Daziere Pozzi Mario, Impiegata Sca<strong>la</strong>brino, O<strong>per</strong>aio Duviglio Ezio e forse altri. Gli iscritti<br />

al Pfr in Coggio<strong>la</strong> sono circa 30. I registri degli iscritti al Partito sono in mano ai banditi.<br />

I banditi si troverebbero nelle zone di Viera-Rivò-Alpe Novejs (altezza 1.200 m.). Sino a Viera<br />

si va in auto. Nome dei ribelli che ieri hanno o<strong>per</strong>ato a Coggio<strong>la</strong>: Marabelli Nello di Pray, residente<br />

a Coggio<strong>la</strong>, Debiasi Mimmo, residente a Coggio<strong>la</strong>, Angelino Angelo, Capitano ex<br />

Regio Esercito, Galdini residente a Coggio<strong>la</strong>, Mi<strong>la</strong>nesi (fratello di un milite) residente a Coggio<strong>la</strong>,<br />

Zecca Luciano residente a Coggio<strong>la</strong>» (ASV, Prefettura repubblicana 1943-45, Gabinetto,<br />

mazzo 65).<br />

16 Su questo episodio e altri re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> <strong>Resistenza</strong> in Valsessera si veda A. ORSI, Un paese<br />

in guerra, Borgosesia, <strong>Istituto</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> del<strong>la</strong> <strong>Resistenza</strong> e del<strong>la</strong> <strong>società</strong> contemporanea<br />

in provincia di Vercelli, 1994.<br />

17 Il fuci<strong>la</strong>to si chiamava Remo Fava Frera.<br />

18 In un rapporto del 24 dicembre inviato a tre comandi tedeschi di Torino, al Comando<br />

tedesco ed al capo del<strong>la</strong> provincia di Vercelli, il comandante del Gruppo carabinieri di Vercelli<br />

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