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Untitled - Istituto per la storia della Resistenza e della società ...

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viveri e <strong>la</strong> guardia di due o tre ore, che di notte, ed a turno, dovevano fare al “campo”,<br />

affaticavano non poco quei giovani in armi. Ma molti partigiani, anche se male equipaggiati<br />

e ancor peggio calzati, cantavano: «Accorriamo al grido che sorge che ci chiama<br />

l’Italia salvar...».<br />

Il 5 gennaio 1944 il distaccamento “Pisacane”, ubbidendo alle direttive diramate dal<br />

Partito comunista e dal Comando generale dei garibaldini sull’opportunità di costituire<br />

delle zone control<strong>la</strong>te dai partigiani, in cui prefigurare <strong>la</strong> futura democrazia, <strong>la</strong>sciò <strong>la</strong><br />

base delle Piane di Roncole e si spostò a Postua. Un piccolo centro di una valle situata<br />

tra <strong>la</strong> Valsessera e <strong>la</strong> Valsesia in cui scorre il torrente Strona, collegato a Crevacuore da<br />

una carrozzabile di pochi chilometri 27 . L’iniziativa del “Pisacane”, che, <strong>per</strong> il momento<br />

in cui avveniva, era una dimostrazione di vitalità contro i nazifascisti, infuse fiducia agli<br />

abitanti del<strong>la</strong> Valsessera, in partico<strong>la</strong>re agli o<strong>per</strong>ai i quali contavano molto sull’appoggio<br />

dei partigiani alle loro richieste o agitazioni.<br />

Venerdì 7 gennaio a Biel<strong>la</strong> alcune centinaia di o<strong>per</strong>ai dei <strong>la</strong>nifici G. Rivetti & Figli,<br />

trasgredendo ancora una volta le leggi che vietavano le agitazioni e gli scio<strong>per</strong>i, interrup<strong>per</strong>o<br />

il <strong>la</strong>voro <strong>per</strong> protestare contro una detrazione sa<strong>la</strong>riale che ritenevano ingiusta 28 .<br />

Il giorno dopo il commissario Nardocci del<strong>la</strong> Questura di Vercelli, recatosi a Biel<strong>la</strong><br />

di primo mattino <strong>per</strong> rendersi conto del<strong>la</strong> “vera situazione”, constatò che «allo stabilimento<br />

Rivetti parte degli o<strong>per</strong>ai scio<strong>per</strong>avano pur rimanendo nei rispettivi reparti» e<br />

una analoga situazione esisteva nel <strong>la</strong>nificio Rista e in altri stabilimenti di Biel<strong>la</strong>.<br />

Le autorità, di fronte al <strong>per</strong>durare e all’estendersi dello scio<strong>per</strong>o, ricorsero al<strong>la</strong> forza<br />

e inviarono nel «maggior opificio di proprietà del conte Rivetti» un reparto di militari.<br />

Insieme ai cinquanta soldati tedeschi comandati da un tenente c’erano Nardocci, il<br />

capitano dei carabinieri, il commissario prefettizio e agenti di Ps. Vennero radunati gli<br />

o<strong>per</strong>ai e Nardocci ingiunse loro di «cessare lo scio<strong>per</strong>o e riprendere immediatamente il<br />

<strong>la</strong>voro». Pressione venne fatta anche dal comandante tedesco e dal commissario pre-<br />

27 Sul<strong>la</strong> occupazione di Postua il podestà, in una lettera al capo del<strong>la</strong> provincia di Vercelli<br />

del 10 gennaio 1944, scriveva: «La sera del 5 gennaio u.s. una squadra armata di 40/50 ribelli<br />

stanziata sui monti del<strong>la</strong> val<strong>la</strong>ta dello Strona è scesa nell’abitato, prendendo alloggio presso<br />

le scuole. Dopo una <strong>per</strong>manenza di quattro giorni ed in seguito all’interessamento delle Autorità<br />

locali, i predetti furono fatti sloggiare e si portarono in una casa privata dove alloggiano<br />

tutt’ora. Dalle aule sco<strong>la</strong>stiche nul<strong>la</strong> fu asportato; mentre dall’Ufficio comunale risultano<br />

asportati i ruoli <strong>per</strong> l’esazione delle imposte e tasse erariali, sindacali e comunali 1944, oggetti<br />

di cancelleria, stampati vari ecc. Del fatto è stato informato il Comando dei carabinieri di Serravalle<br />

<strong>per</strong> le necessarie segna<strong>la</strong>zioni» (ASV, Prefettura repubblicana 1943-45, Gabinetto, mazzo<br />

65). 28 Per questa astensione dal <strong>la</strong>voro Morsero inviò il giorno stesso un «fonogramma urgentissimo»<br />

al Ministero degli Interni a Maderno - in cui fra l’altro affermava: «Zona Biel<strong>la</strong><br />

oggi parziale scio<strong>per</strong>o maestranze Ditta Rivetti <strong>per</strong>ché non vorrebbero detrazione premio<br />

500 Lire da gratifica natalizia 192 ore. Minacciasi scio<strong>per</strong>o totale detta Ditta e forse altre.<br />

Disposto domani presenza rappresentante Sindacale et servizio funzionario et Agenti <strong>per</strong><br />

ultimo invito et diffida. Precisato che farò agire Forze Armate italo-tedesche se non riprenderanno<br />

subito <strong>la</strong>voro. Giudico pregiudizievole tutti fini continuare ancora tergiversare. Est<br />

invece assolutamente necessario dare avviso segno evidente forza Autorità. Diffidati Industriali<br />

at offrire gratifiche o comunque fare rinunce at favore o<strong>per</strong>ai in contrasto tassative<br />

disposizioni Commissariato Nazionale Lavoro» (ASV, Prefettura repubblicana 1943-45, Gabinetto,<br />

mazzo 65).<br />

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