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NESSUNA IMPRESA È UN'ISOLA - Trentino Sviluppo

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BIM della Valle del Chiese <strong>Trentino</strong> <strong>Sviluppo</strong> SpA<br />

competono brillantemente sui mercati internazionali e altre che perseverano nella ricerca di<br />

un mercato domestico che non esiste più. Nei fatti non esiste una crisi dei sistemi produttivi<br />

locali in quanto tali. Esiste una situazione di obbiettiva difficoltà di alcuni settori tradizionali e<br />

ad alta densità di manodopera che sono particolarmente esposti alla concorrenza asimmetrica<br />

asiatica. Il modello distrettuale in tanti altri settori continua a funzionare discretamente, non<br />

solo per l’efficienza delle sinergie tra le imprese delle filiere ma anche, come abbiamo visto,<br />

come “incubatore” di aziende leader capaci di conquistare un ruolo di leadership sui mercati<br />

internazionali.<br />

Il vantaggio competitivo delle imprese più dinamiche si fonda su fattori quali l’innovazione<br />

tecnologica e il recupero di efficienza, la riorganizzazione complessiva dei processi, la qualità del<br />

prodotto, il servizio al cliente e la riduzione del lead time di filiera, l’orientamento permanente<br />

all’innovazione di prodotto e all’offerta di varietà.<br />

Le imprese che si affacciano direttamente sul mercato finale hanno avviato processi di<br />

riqualificazione delle relazioni di fornitura, attraverso una valutazione comparata delle imprese<br />

subfornitrici, condotta non solo sulle variabili di costo, ma anche sulla diversa capacità delle<br />

aziende sub-fornitrici di adeguarsi a determinati standard codificati di prestazione. Si rinuncia al<br />

deterrente (che ha certamente funzionato in passato) della facile sostituibilità dei subfornitori,<br />

sostenuto dall’intensa concorrenza orizzontale ad ogni stadio della filiera e comunque attenuato<br />

da elementi di cooperazione. In base al nuovo orientamento, la selezione avviene ex-ante o nelle<br />

fasi iniziali del rapporto, successivamente la sostituzione o l’abbandono da parte del subfornitore<br />

sono interpretati dal committente come costi non recuperabili (sunk costs).<br />

Il consolidamento di reti di fornitura a livello locale, consente alle imprese leader di<br />

raggiungere un maggior livello di flessibilità nei confronti del mercato, grazie all’utilizzo<br />

di competenze sedimentatesi a livello locale. In quest’ottica tendono ad instaurarsi legami<br />

preferenziali e stabili con fornitori selezionati in grado di rispondere a standard definiti,<br />

diminuisce la sostituibilità degli attori relativamente ad alcune fasi del processo produttivo,<br />

aumenta la specificità degli investimenti in conoscenza associati ai rapporti di scambio di beni<br />

e servizi.<br />

Schematizzando, si può dire che queste medie imprese committenti hanno adottato, in materia<br />

di subfornitura, una logica selettiva che opera a tre livelli:<br />

• il primo corrisponde all’orientamento a de-localizzare in varie forme le attività relative alle<br />

prime fasi della filiera produttiva, a dimostrare che sono aumentati i gradi di libertà dei<br />

committenti nella scelta della localizzazione dei subfornitori;<br />

• il secondo livello si riferisce alla re-internalizzazione di alcune fasi del ciclo produttivo, come<br />

emerge dalle strategie di integrazione verticale messe in atto da alcune imprese-leader, in<br />

particolare attraverso la creazione di gruppi di impresa;<br />

• il terzo livello investe la qualità delle relazioni con i subfornitori: l'impresa che presidia il<br />

mercato finale è portata a selezionare e riqualificare la rete dei subfornitori cui fa ricorso, a<br />

promuoverne le competenze e la capacità di partecipare attivamente ai progetti innovativi, a<br />

sviluppare rapporti collaborativi e stabili.<br />

I tre livelli sono evidentemente collegati, in quanto la riduzione della platea dei subfornitori<br />

distrettuali (derivante dalle de-localizzazioni e/o dalle re-internalizzazioni) risulta associata alla<br />

riqualificazione delle relazioni produttive entro un diverso schema di regole prestazionali.<br />

A fronte di una domanda che diviene più selettiva si assiste, all’interno dei sistemi produttivi<br />

locali, al fenomeno tipico delle fasi di transizione competitiva: la marginalizzazione di una parte<br />

dell’universo delle piccole aziende subfornitrici e l’evoluzione dell’altra.

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