NESSUNA IMPRESA È UN'ISOLA - Trentino Sviluppo

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BIM della Valle del Chiese Trentino Sviluppo SpA nel ricercare nuove integrazioni produttive tra imprese, nello sviluppo di sempre più alti livelli di specializzazione che consentano di qualificare il posizionamento nelle filiere di subfornitura, nel diversificare le proprie produzioni e nello sviluppare canali commerciali che consentano di operare direttamente sui mercati finali. L’innovazione tecnologica è ormai un dato in gran parte acquisito, ma sono molte le imprese che lamentano la difficoltà di reperire manodopera specializzata e che sottolineano la necessità di rafforzare il nostro sistema della formazione. Alcune nostre realtà - ancora poche - hanno cominciato ad affacciarsi direttamente sui mercati internazioni, altre - fortunatamente molte - lavorano in filiera con importanti imprese che già operano a livello internazionale. La ricerca descrive un processo di riposizionamento competitivo che le nostre imprese portano avanti individualmente, in ordine sparso, ma sono anche molti gli imprenditori che sottolineano l’esigenza di rafforzare la coesione interna al sistema produttivo locale per proiettarci con più forza sui mercati esterni. Sul territorio si evidenzia una fitta trama di relazioni produttive che si sono sviluppate in un complesso rapporto di cooperazione e competizione tra le imprese. Sono ancora deboli i rapporti di collaborazione stabili e formalizzati attraverso la costituzione di consorzi, gruppi di impresa, contatti di collaborazione, progetti di filiera. Oltre alla necessità di fare rete per essere più competitivi, la ricerca evidenzia una forte domanda di competenze. La progettazione, il design, l’organizzazione produttiva, la commercializzazione, l’approccio ai mercati, il rapporto con i clienti, la personalizzazione dei prodotti, diventano sempre più importanti per competere nel nuovo mercato. Specialmente per imprese come le nostre che, operando principalmente nel ciclo della subfornitura, hanno investito molto nella produzione, delegando ad altri le funzioni terziarie e commerciali. Dobbiamo investire molto nella crescita di un terziario locale, valorizzando il ruolo delle piccole realtà di servizio alle imprese che sul nostro territorio cominciano a nascere, specialmente nel campo della progettazione meccanica, dell’automazione, della consulenza informatica. La presente ricerca non ha ambizioni accademiche, vuole semplicemente essere un percorso di autoanalisi e di confronto con gli imprenditori. Le soluzioni non possono calare dall’alto, ma devono essere individuate accompagnando le tante strategie d’impresa in un’ottica di sistema. Il vero lavoro comincia adesso. Spero che gli imprenditori apprezzino questo sforzo e collaborino attivamente per individuare insieme progetti che consentano di rafforzare la capacità competitiva del nostro territorio. Vigilio Nicolini Presidente B.I.M. del Chiese
BIM della Valle del Chiese Trentino Sviluppo SpA 1. Gli obiettivi della ricerca La presente ricerca sulle relazioni produttive delle imprese della Valle del Chiese si colloca tra le iniziative previste dal protocollo di intesa siglato tra B.I.M. del Chiese e Trentino Sviluppo spa. a sua volta inserito nell’intervento DOCUP avviato dalla Provincia Autonoma di Trento a sostegno dello sviluppo nelle aree obiettivo 2. Questo protocollo nasce dall’esigenza di dare uno sbocco evolutivo all’esperienza del patto territoriale della Valle del Chiese, in particolare per quanto riguarda il mantenimento e la valorizzazione del clima di collaborazione venutosi a creare tra i soggetti dello sviluppo locale. L’orientamento emerso a livello provinciale è quello di considerare conclusa la fase di sperimentazione dei patti territoriali come strumento “straordinario” di promozione dello sviluppo locale. Appare, comunque, plausibile che l’esperienza dei patti territoriali trovi una sua valorizzazione all’interno della Riforma Istituzionale avviata dalla PAT, dando origine a nuove forme di programmazione negoziata di carattere ordinario, estese anche a quei territori fino ad oggi privi dei requisiti di eleggibilità per il finanziamento dei Patti Territoriali. Ilprocessodidecentramentoalivellolocalediunaseriedifunzionidigovernoeprogrammazione dello sviluppo socio-economico e territoriale in un quadro competitivo sempre più aperto e complesso come quello attuale implica, infatti, la necessità di trasferire a livello locale saperi e pratiche di programmazione capaci di superare l’approccio localistico insito nello strumento dei Patti Territoriali. Nell’attuale scenario competitivo non è più sufficiente rafforzare la coesione interna al sistema locale. Le politiche di programmazione decentrata e negoziata dovranno essere finalizzate ad incrementare la proiezione dei sistemi locali sui mercati esterni, valorizzando le competenze distintive dei singoli territori. Questo implica una maggiore incentivazione di quei “fattori immateriali dello sviluppo” che consentono al sistema locale di trovare un proprio ruolo e collocazione in sistemi di mercato aperti alla competizione internazionale. Le politiche industriali assumono in tale contesto un ruolo di assoluta rilevanza e, nell’ambito del protocollo siglato tra BIM del Chiese e Trentino Sviluppo SpA, trovano uno specifico riferimento nell’obiettivo di avviare iniziative volte a consolidare il tessuto imprenditoriale della Valle del Chiese, con specifico riferimento alla integrazione delle filiere produttive, alla valorizzazione di circuiti di subfornitura evoluta e alla promozione dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. L’ipotesi di lavoro nasce dalla constatazione che, se è vero che nella realtà trentina non sono individuabili specifiche realtà distrettuali, è anche vero che il Trentino rappresenta una piattaforma di piccole e medie imprese che disegnano un articolato sistema di relazioni produttive con il Veneto, la Lombardia, l’Emilia Romagna, l’Austria, la Germania, la Svizzera. Nel caso specifico, la contiguità geografica tra le province di Trento e Brescia, attraverso il naturale collegamento della Valle del Chiese, ha favorito lo sviluppo di importanti sinergie produttive, in particolare nei settori della meccanica e del legno, che meritano di essere indagate al fine di elaborare coerenti politiche di sostegno alla competitività delle imprese. Il sistema di relazioni produttive istaurate con la provincia di Brescia è testimoniato dagli stessi dati dell’ISTAT che individuano i Distretti industriali sulla base dei Sistemi locali del lavoro (SLL) comprendendo i comuni di Bondone, Brione, Castel Condino, Cimego, Condino e Storo all’interno del distretto meccanico delle valli bresciano (Figura 1).
Page 1 and 2: A cura di Sergio Remi NESSUNA IMPRE
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Finito di stampare nel mese di febb
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