NESSUNA IMPRESA È UN'ISOLA - Trentino Sviluppo

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BIM della Valle del Chiese Trentino Sviluppo SpA Premessa Specificità territoriale e sviluppo economico spesso sono considerati antagonisti. Oggi però sta diventando opinione comune la necessità di pensare questo rapporto in termini totalmente nuovi. L’esperienza dei Patti territoriali in Provincia di Trento ha portato un esempio concreto di come l’attenzione verso il territorio e le sue peculiarità possa essere un concreto valore aggiunto per lo sviluppo socio-economico in zone altrimenti considerate svantaggiate. Questo studio ha analizzato le relazioni produttive di un territorio del Trentino, la Valle del Chiese, che ha goduto dell’esperienza dei patti territoriali, cercando di mettere in luce le relazioni produttive delle imprese presenti sul territorio e provando a individuare nuove strategie per la collocazione dell’attività imprenditoriale a livello locale su un mercato sempre più vasto e più concorrenziale. Un dato di partenza, che sottolinea la buona intuizione del progetto pattizio, è l’alto livello di concertazione raggiunto da soggetti pubblici e privati sul territorio: un aspetto determinante e di assoluta rilevanza, ma che questa ricerca dimostra non essere più comunque sufficiente per rimanere competitivi. L’apertura e la proiezione sui mercati esterni rappresentano oggi un dato di fatto non eludibile anche dai sistemi di piccole dimensioni. Nel caso specifico della Valle del Chiese e del suo sistema di subforniture radicato sul territorio, appare evidente come non sia più possibile rimanere solamente legati ad una logica di sviluppo incentrata sulla produzione manifatturiera. Innovare non significa solo migliorare gli aspetti produttivi, ma anche ricercare nuove soluzioni per lo sviluppo, partendo dalle collaborazioni a livello locale, fino all’inserimento in un contesto internazionale. La sfida per il futuro, in un territorio come quello trentino dominato da una serie di piccole e medie imprese che non definiscono però un vero sistema distrettuale, è quella di riuscire a fare sistema: fra singole realtà territoriali, ma con un’apertura sempre maggiore verso l’esterno. Gianluca Salvatori Assessore alla programmazione, ricerca e innovazione della Provincia autonoma di Trento
BIM della Valle del Chiese Trentino Sviluppo SpA Presentazione Il B.I.M del Chiese è da sempre impegnato per favorire il progresso economico e sociale delle popolazioni e del territorio della Valle. Tale impegno ha trovato un importante sostegno negli strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea e dalla Provincia Autonoma di Trento, come il progetto Leader II, il patto territoriale ed il programma comunitario Azioni Innovative. L’utilizzo di questi strumenti ci ha consentito di avviare molte iniziative sia in campo sociale, sia in campo economico, ma quello che più conta, ci ha permesso di consolidare un’attitudine al confronto serrato e costante riguardo alle prospettive di sviluppo della nostra Valle. La capacità di collaborare tra amministrazioni pubbliche, imprese, comunità locali è ormai un dato acquisito in Valle del Chiese ed è un valore inestimabile che ci consente di essere protagonisti del nostro sviluppo. Il nostro modo di vivere e di lavorare è oggi condizionato da processi che sono spesso difficili da interpretare. La chiusura di importanti realtà industriali, la precarizzazione del lavoro, il venire meno di tante sicurezze che davamo per acquisite, sono fenomeni che possono produrre spaesamento, ma rispetto ai quali bisogna reagire consolidando la nostra capacità di fare rete per elaborare progetti di sviluppo condivisi. Fare “patto territoriale” non è un fatto episodico, ma una pratica costante di governo della nostra economia e del nostro territorio. La stessa riforma istituzionale avviata dalla PAT va nella direzione di una sempre maggiore assunzione di responsabilità da parte delle comunità locali nella definizione dei propri percorsi di sviluppo. Per accompagnare questo processo di assunzione di responsabilità non basta la semplice delega di poteri agli enti locali, è necessario trasferire metodologie e competenze che consentano di analizzare e comprendere le trasformazioni in atto e di elaborare conseguenti progettualità attraverso modelli di programmazione partecipata. In tale ottica, la Valle del Chiese, attraverso il BIM, è stato il primo territorio ad avere siglato un protocollo di intesa con Trentino Sviluppo SpA e ad avvalersi delle competenze dell’agenzia provinciale che oggi - grazie anche agli interventi del DOCUP - ha tra i suoi compiti prioritari quello sostenere le tante realtà del Trentino nella progettazione di iniziative di sviluppo locale. Con Trentino Sviluppo è stato definito un programma di azione teso ad integrare le molte risorse e capacità imprenditoriali presenti nella Valle del Chiese, nei settori dell’agricoltura del turismo, dell’artigianato. La presente pubblicazione è un primo prodotto di questa collaborazione tra il BIM del Chiese e Trentino Sviluppo SpA, ma altre iniziative sono in corso di realizzazione come la costituzione di una ESCo di Valle (Energy service company), un intervento di promozione dell’autoimprenditorialità e del lavoro autonomo indirizzato ai giovani, la creazione di un agenzia per la promozione delle “vacanze in baita”, la promozione di una filiera per la costruzione delle case in legno. Nel definire i possibili percorsi di sviluppo della Valle del Chiese ci siamo particolarmente concentrati sulle imprese manifatturiere, perché esse rappresentano lo “zoccolo duro” della nostra economia locale. La Valle del Chiese ha una lunga tradizione manifatturiera, in particolare nel settore della meccanica con forti integrazioni con l’area bresciana e nel settore del legno arredo. Si tratta di un tessuto diffuso di piccole imprese che hanno saputo attraversare le varie congiunture economiche, spesso negative, svolgendo anche un ruolo di compensazione rispetto alle crisi industriali succedutesi nel tempo sul nostro territorio. L’imprenditorialità diffusa che caratterizza la nostra economia è un patrimonio prezioso che va salvaguardato e aiutato ad evolvere in relazione alla nuove sfide che l’apertura dei mercati ci impone. Il patto territoriale ci ha consentito di canalizzare importanti investimenti a sostegno delle imprese, ma oggi ci sembra importante fare un salto di qualità nelle politiche industriali del nostro territorio. La presente ricerca ci restituisce l’immagine di un tessuto imprenditoriale sotto sforzo. Nel testo viene usato il termine “esplorazione pluralistica” per descrivere l’impegno diffuso delle nostre imprese, anche le più piccole, nell’esplorare nuove opportunità sui mercati sovralocali,
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Finito di stampare nel mese di febb
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