Febbraio - Federazione Trentina della Cooperazione

ATTUALITÀ nuove leggi
L’apprendista
entra in banca
UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER IL PRIMO IMPIEGO E UN FORTE
RISPARMIO CONTRIBUTIVO PER LE SOCIETÀ CHE ASSUMONO.
DURA 4 ANNI PER I GIOVANI DAI 18 AI 29 ANNI ANCHE LAUREATI.
La riforma Biagi (D. Lgs. N. 276/
2003) ha soppresso il contratto di
formazione e lavoro, la via d’accesso
favorita anche per il mondo
bancario. Oggi l’unico contratto
formativo (cioè che comprenda
una fase di passaggio di conoscenze
teoriche e pratiche tra
banca e aspirante bancario) è
quello di apprendistato, che per la
prima volta si apre anche a questa
particolare professione.
Per il mondo delle Casse Rurali
questa normativa si traduce in
un’interessante opportunità sotto
parecchi punti di vista. E infatti
alcuni istituti bancari (anche di
credito cooperativo) lo stanno già
utilizzando.
Sulle applicazioni al mondo bancario
del contratto di apprendistato
si è concentrata l’attenzione dei
relatori di un seminario formativo
organizzato dalla Federazione:
Luigi Pitton dell’Agenzia del
Lavoro, Paolo Pettinella e
Renzo Bridi dell’Unità di servizio
sindacale della Federazione.
Vediamo i principali aspetti.
Destinatari: le banche possono
assumere come apprendisti giovani
anche diplomati o laureati da
18 a 29 anni che desiderano conseguire,
attraverso la formazione
sul lavoro, una qualificazione professionale.
Durata: il contratto dura 4 anni e
dà buone garanzie di inserimento
definitivo, in prospettiva, per il giovane.
Per la banca che conferma
il lavoratore alla conclusione dell’apprendistato,
gli sgravi contributivi
si prolungano per un ulteriore
anno.
Area professionale: il contratto
può essere applicato ai profili della
terza area professionale, per
esempio addetti allo sportello,
addetti all’attività commerciale e
prima consulenza alla clientela
ecc.
Contenuti contratto: il contratto
si caratterizza per l’obbligo di prevedere
il piano formativo individuale,
il documento che riassume
il progetto formativo di tutto l’apprendistato.
Formazione: la formazione teorica
(120 ore annue) può essere progettata
in buona parte dall’azienda
che – novità di questo apprendistato
– ha la libertà di decidere se
essa venga fornita internamente o
esternamente. L’istituto di credito,
quindi, può formare le competenze
specifiche necessarie utilizzando
quelle presenti in azienda, oppure
può rivolgersi sul mercato della formazione
(presso enti accreditati,
come per esempio la società della
Cooperazione trentina Formazione
Lavoro) per ottenerle. Alla formazione
in senso stretto viene affiancato
l’addestramento pratico in
azienda, seguito da un tutor interno
o esterno.
Agevolazioni: è previsto che la
retribuzione sia inferiore a due livelli
rispetto a quella della qualifica da
conseguire per il primo biennio ed
inferiore di un livello per il secondo
biennio, con un’agevolazione contributiva
pressoché totale.
Risparmio per la banca: il
risparmio è consistente e deriva
per lo più dallo sgravio contributivo
di 4 anni che prosegue anche
per il quinto anno in caso di conferma
a tempo indeterminato del
contratto di apprendistato (d.p.).
COOPERAZIONE TRENTINA n° 2 febbraio 2006
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